Nikolaj Vasil'evič Gogol'
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
« Siamo tutti usciti dal Cappotto di Gogol' » | |
(Fëdor Dostoevskij)
|
Nikolaj Vasilevič Gogol' (in russo Никола́й Васи́льевич Го́голь, /nʲɪkʌ'laj vʌ'sʲilʲɪvʲɪʧ 'gogəlʲ/ , pronuncia Nikalàj Gógal ) (Bol'šie Soročincy, 20 marzo 1809 – Mosca, 21 febbraio 1852) è stato uno scrittore e drammaturgo russo.
Gogol', già maestro del Realismo, si distinse per la grande capacità di raffigurare situazioni comico-mostruose sullo sfondo di una desolante mediocrità umana. Tra le opere più significative si ricordano i racconti Taras Bulba (1834) e Arabeschi (1835), la commedia L'ispettore Generale (1836), la raccolta I Racconti di Pietroburgo (1842) e il romanzo Le anime morte (1842).
Indice |
[modifica] Biografia
Discendente da una famiglia cosacca di piccoli proprietari terrieri, Gogol', secondo la tradizione, ricoprì un ruolo burocratico dopo che, nel 1828, si trasferì a Pietroburgo. Aveva precedentemente (1821) iniziato i suoi studi letterali, che concluse nel 1828. Iniziò a scrivere ufficialmente nel 1825 (data a cui risale la tragedia I masnadieri), ma la sua prima opera letteraria di successo, le Veglie alla fattoria presso Dikan'ka, fu pubblicata nel 1831, seguita da alcuni racconti nominati Arabeschi (in seguito inglobati nella raccolta dei Racconti di Pietroburgo) e dalla commedia Il revisore (o Ispettore generale), pubblicata nel 1836. Aveva scritto sotto lo pseudonimo di V.Alov precedentemente (1827) l'opera Ganc Kjuchel'garten (conosciuta anche come Hans Küchelgarten), pubblicata nel 1829 e subito stroncata dalla critica.
L'Ispettore generale costituì uno snodo importante nella sua vita. Deluso infatti per il magro successo della commedia a Pietroburgo, al quale comunque fece da contraltare il buon responso moskovita, Gogol' decise di mettersi in viaggio verso l'Europa, dove soggiornò a lungo, specialmente a Roma (1826-1848). Nel 1829, inoltre, visitò anche Lubecca e Amburgo. Durante il suddetto periodo all'estero scrisse Le Anime morte, il suo romanzo più significativo, rimasto però incompiuto. Dopo la pubblicazione de Le Anime morte, Gogol' iniziò a scriverne il seguito, che bruciò nel 1845, a causa di una crisi religiosa. Nel 1842 scrisse il celebre racconto Il Cappotto, poi inserito nella raccolta Racconti di Pietroburgo.
[modifica] Biografia (più specifica)
Nacque il 20 marzo 1809 a Velikie Soročincy, villaggio nell'Oblast di Poltava in Ucraina, da Vasilij Afanas'evič Gogol', scrittore di commedie in lingua ucraina.
Venne ammesso nel 1821 al liceo e iniziò a scrivere nel 1825. Tra i racconti più significativi di questi anni abbiamo: I masnadieri, una tragedia andata perduta, I fratelli Tverdislavič e Qualcosa su Nežin, ovvero per gli stupidi la legge non è scritta. La tradizione vuole che, trasferitosi a Pietroburgo nel 1828, intraprenda una carriera di burocrate mantenendo viva la passione per la Letteratura.
Nel 1829, assunto lo pseudonimo di V.Alov, pubblica il Ganc Kjuchel'garten, iniziato nel 1827, subito stroncato dalla critica. Partì allora per l'estero, visitò la Germania e specialmente Lubecca e Amburgo. Tornò a Pietroburgo e si occupò degli immobili pubblici, prima, e dei beni patrimoniali, poi.
Nel 1831, conobbe il poeta Aleksandr Puškin e nello stesso anno pubblicò, oltre le Veglie alla fattoria presso Dikan'ka, diverse opere: La fiera di Soročincy, La sera della vigilia di Ivan Kupalo, La notte di Maggio (o L'annegata) e La lettera smarrita. Nel 1832 pubblicò il secondo volume delle Veglie alla fattoria presso Dikan'ka e, durante un suo soggiorno a Mosca, conobbe molti intellettuali quali Michail Petrovič, Sergej Timofeevič Aksakov e Michail Nikolaevič Zagoskin. Nel 1834 fu nominato Professore aggiunto di Storia (tratta specialmente quella ucraina) all'Università di Pietroburgo. Nel 1835 pubblica gli Arabeschi, La prospettiva, Il ritratto e Mirgorod, una raccolta di racconti in due parti; inoltre, "per motivi organizzativi" non gli fu rinnovato l'incarico di Professore, così, nel 1836, si dedicò febbrilmente alla produzione di racconti, pubblicati sul Sovremennik (tradotto in Italiano: Il contemporaneo). Tra questi racconti spiccano: Il calesse, Il mattino di un funzionario e l'articolo Della letteratura nelle riviste del 1834-1835. In aprile va in scena il ben noto Ispettore Generale.
Partito per la Germania, visita città come Aquisgrana, Düsseldorf e Brema. Giunge anche in Svizzera in agosto, dove, a Vevey, riprende a scrivere Le Anime Morte. In ottobre esce il racconto Il naso, che precede la partenza per Parigi, dove incontra il poeta polacco Adam Mickiewicz. Nel 1837 inizia a studiare la lingua italiana in occasione del suo soggiorno in Italia.
Vive a Roma in via Santo Isidoro n.17 e frequenta diversi scrittori russi residente nella città del papa, specialmente Ivanov e Šapovalov. Conosce il letterato Pagodin e Giuseppe Gioacchino Belli. Torna a Mosca nel 1839. Nel 1842 pubblica sulla rivista Moskvitjanin (in Italiano Il Moscovita) la novella Roma e inizia la pubblicazione de Le Anime Morte. In ottobre torna a Roma e affitta una casa in via Felice n.126.
Tornato a Pietroburgo in dicembre, scrive e mette in scena l'opera Matrimonio.
Nel 1843 pubblica in quattro volumi tutte le sue opere, che comprendono anche Il cappotto, poi ritorna in Germania, a Düsseldorf, dove abita con il poeta Vasilij Žukovskij. L'anno seguente va in scena La lite.
Nel 1845 si ammala a Francoforte e si trasferisce prima Praga, poi torna nuovamente a Roma, dove continua il lavoro del secondo volume de Le Anime Morte. Pubblica i Brani scelti della corrispondenza con gli amici e diventa amico del religioso Konstantinovskij, che finisce per aggravare la sua nevrosi. Nel 1848 visita Malta, Costantinopoli, Gerusalemme e Odessa; torna a Mosca in settembre, dove incontra il drammaturgo Aleksandr Ostrovskij. Nella notte tra l'11 e il 12 febbraio 1852 brucia la seconda parte de Le Anime Morte.
Il 20 febbraio 1852, dopo aver rifiutato varie volte di curarsi, i medici gli applicano le sanguisughe e così muore il 21 febbraio. Viene sepolto quattro giorni dopo nel Monastero di S.Danilo.
[modifica] L'opera
Il significato dell'opera gogoliana è stato a lungo oggetto di dibattito. Due sono le correnti di pensiero principali: quella sostenuta dalla critica russa "classica" capeggiata da Belinskij e quella formalista di Ejchenbaum. La prima tende a vedere nelle opere di Gogol' uno stile tendenzialmente realista sottolineato da una componente filantropica che, secondo Belinskij, costituirebbe il fulcro della letteratura di Gogol'. I formalisti, attenendosi strettamente al testo delle opere, sostengono che in Gogol' vi sia solo una esagerata iperbolizzazione del paradosso, del grottesco, ottenuta attraverso procedimenti linguistici semantici e fonici. Secondo quest'ultima tesi non solo Gogol' non può essere considerato né un realista né un filantropo, ma egli si dimostra al contrario autore in grado di creare ilarità anche durante momenti narrativi melodrammatici.
Seminale è l'influenza di quest'autore su tutta la letteratura russa successiva. Dostoevskij affermerà, riferendosi alla propria generazione di intellettuali e narratori, che "siamo tutti usciti dal Cappotto di Gogol'".
[modifica] Curiosità
- A Gogol' è stato intitolato il cratere Gogol, sulla superficie di Mercurio.
- In onore di Gogol si sono chiamati il gruppo gypsy punk dei Gogol Bordello
[modifica] Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Nikolaj Vasil'evič Gogol'
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Nikolaj Vasil'evič Gogol'