Neorealismo (cinema)
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Il Neorealismo è stato un movimento culturale sviluppatosi nel secondo dopoguerra, tra il 1943 ed il 1952, che ha avuto uno sviluppo importante nel cinema, in particolare in Italia. I maggiori esponenti del movimento, sorto spontaneamente e non codificato, furono i registi Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis e lo sceneggiatore Cesare Zavattini.
Il cinema neorealista è caratterizzato da trame ambientate fra le classi disagiate e lavoratrici, con lunghe riprese all'aperto, e utilizza spesso attori non professionisti per le parti secondarie e a volte anche per quelle primarie. I film trattano soprattutto la situazione economica e morale del dopoguerra italiano, e riflettono i cambiamenti nei sentimenti e le condizioni di vita: frustrazione, povertà, disperazione. Poiché Cinecittà, il complesso di studi cinematografici che dal 1936 era stato il centro della produzione cinematografica italiana, era occupata da sfollati, i film venivano girati in esterno, sullo sfondo delle devastazioni belliche.
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[modifica] Origini e sviluppo
Il movimento si sviluppò intorno a un circolo di critici cinematografici che ruotavano attorno alla rivista Cinema, fra cui Michelangelo Antonioni, Luchino Visconti, Gianni Puccini, Giuseppe De Santis, e Pietro Ingrao. Lungi dal trattare temi politici (il direttore della rivista era Vittorio Mussolini, figlio del Duce), i critici attaccavano i film telefono bianco, che al tempo dominavano l'industria cinematografica italiana. In opposizione alla scarsa qualità dei film commerciali, alcuni critici ritenevano che il cinema dovesse rivolgersi agli scrittori veristi di inizio secolo.
I neorealisti furono molto influenzati dal realismo poetico francese. Di fatto, sia Michelangelo Antonioni che Luchino Visconti lavorarono in stretta collaborazione con Jean Renoir. Inoltre molti registi neorealisti erano maturati lavorando su film calligrafisti, sebbene questo breve movimento fosse notevolmente diverso dal neorealismo. Elementi di neorealismo sono rintracciabili anche nelle opere di Alessandro Blasetti e nei film - documentari di Francesco De Robertis. I più significativi precursori del neorealismo furono Toni (Renoir, 1935) e 1860 (Blasetti, 1934).
Il neorealismo ebbe risonanza mondiale per la prima volta nel 1946, con Roma, città aperta, primo importante film uscito in Italia dopo la guerra. Nonostante la presenza di molti elementi estranei al neorealismo, racconta chiaramente la lotta morale degli Italiani contro l'occupazione tedesca di Roma, facendo coscientemente il possibile per resistervi. I bambini sono osservatori della realtà e in essi ci sono le chiavi del futuro. Al culmine del neorealismo, nel 1948, Luchino Visconti adattò I Malavoglia, il celeberrimo romanzo di Giovanni Verga scritta nel pieno del verismo, il movimento del XIX secolo che fu per tanti aspetti la base del neorealismo. Ne ammodernò il soggetto, apportando modifiche straordinariamente piccole alla trama o allo stile originale. Il film che ne risultò, La terra trema, fu interpretato solo da attori non professionisti e fu girato nel medesimo paese, Aci Trezza, frazione di Aci Castello (Catania), dove il romanzo era ambientato. Poiché il dialetto locale era molto diverso dall'italiano parlato a Roma e nelle altre parti d'Italia, il film fu sottotitolato anche nella versione originale italiana.
Più tardi, alcuni lavori di Pier Paolo Pasolini nei primi anni '60 furono considerati appartenenti ad un genere di neorealismo, anche se l'attenzione al picaresco in quel momento era evidente e apertamente dichiarata. Il contenuto neorealista fu allora nella rappresentazione, spettacolare e forse documentaria, ma comunque accessoria, di alcuni elementi della vera vita comune in Italia dopo il cosiddetto "boom" degli anni '60.
[modifica] Caratteristiche del neorealismo
Ci sono vari aspetti che caratterizzano il neorealismo: i film neorealisti sono generalmente girati con attori non professionisti (sebbene, in certi casi, furono scelti come protagonisti attori famosi, che recitavano per le parti protagoniste spesso contro le proprie abitudini, in un contesto popolato da gente normale piuttosto che da altri attori ingaggiati per la lavorazione).
Le scene sono girate quasi esclusivamente in esterno, per lo più in periferia e in campagna; il soggetto rappresenta la vita di lavoratori e di indigenti, impoveriti dalla guerra. È sempre enfatizzata l'immobilità, le trame sono costruite soprattutto su scene di gente normale impegnata in normali attività quotidiane, completamente prive di consapevolezza come normalmente accade con attori dilettanti. i bambini occupano ruoli di grande importanza ma non solo di partecipazione perché essi riflettono ciò che "dovrebbero fare i grandi". Il neorealismo italiano fu uno dei più significativi movimenti cinematografici, ed ebbe profondi e vasti impatti nella storia del cinema. Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, e Luchino Visconti, tre dei più importanti e noti registi di tutti i tempi, iniziarono le loro carriere col neorealismo e ne portarono alcuni elementi nelle loro successive opere. I critici della Nouvelle Vague celebrarono il neorealismo e ne incorporarono l'esperienza nel proprio movimento. Altri movimenti negli Stati Uniti, Polonia, Giappone, Regno Unito e altrove svilupparono molte delle idee articolate per la prima volta dai neorealisti.
Il neorealismo italiano fu ispirato dal cinéma vérité francese, dal Kammerspiel tedesco, e profondamente ispirò la Nouvelle Vague francese; influenzò il movimento documentario americano e la scuola cinematografica polacca. I suoi effetti si possono riconoscere anche nel recente movimento danese Dogma 95.
[modifica] Opere principali
[modifica] Precursori ed influenze
- Le opere realiste di Giovanni Verga
- 1860, di Alessandro Blasetti (1934)
- Toni, di Jean Renoir (1935)
- La nave bianca (1941), Un pilota ritorna, L'uomo dalla croce di Roberto Rossellini
- Quatro passi fra le nuvole, di Alessandro Blasetti (1942)
- Avanti c'é posto, di Mario Bonnard (1942)
- Campo de' fiori (film), di Mario Bonnard (1943)
- I bambini ci guardano, di Vittorio De Sica (1943)
- L'ultima carrozzella, di Mario Mattoli (1943)
- Il romanzo Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi (1947)
[modifica] I film
[modifica] Visconti
- Ossessione (1943)
- La terra trema (1948)
- Bellissima (1951)
[modifica] Rossellini
- Roma, città aperta (1946)
- Paisà (1946])
- Germania anno zero (1948)
- Stromboli (1950)
[modifica] De Sica
- Sciuscià (1946) Oscar
- Ladri di biciclette (1948) Oscar
- Miracolo a Milano (1951) Palme d'or Cannes
- Umberto D. (1952)
[modifica] De Santis
- Caccia tragica (1946)
- Riso Amaro (1949)
[modifica] Germi
- Il cammino della speranza (1950)
[modifica] Castellani
- Sotto il sole di Roma (1948)
- È primavera (1949)
- Due soldi di speranza (1952) Palme d'or Cannes
[modifica] Fellini
- I Vitelloni (1953)