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Manfredonia - Wikipedia

Manfredonia

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Manfredonia
Panorama di Manfredonia
Manfredonia - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Puglia
Provincia: stemma Foggia
Coordinate: 41°38′0″N 15°55′0″E / 41.63333, 15.91667
Altitudine: m s.l.m.
Superficie: 352,06 km²
Abitanti:
57.207 31/12/2006
Densità: 166,58 ab./km²
Frazioni: Siponto, Riviera Sud (Sciali e Ippocampo), San Salvatore, Pastini, Tomaiuolo, Ruggiano, Borgo Mezzanone
Comuni contigui: Carapelle, Cerignola, Foggia, Monte Sant'Angelo, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Zapponeta
CAP: 71043
Pref. tel: 0884
Codice ISTAT: 071029
Codice catasto: E885 
Nome abitanti: manfredoniani o sipontini 
Santo patrono: San Lorenzo Maiorano, Maria Santissima di Siponto e San Filippo Neri 
Giorno festivo: 7 febbraio, 30 agosto 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Manfredonia è un comune della provincia di Foggia di 57.207 abitanti situato sul golfo omonimo, immediatamente a sud del promontorio del Gargano.

Indice

[modifica] Geografia

Manfredonia è il ventisettesimo comune italiano per estensione territoriale, nonché il sesto più esteso della Puglia. Il territorio comunale è caratterizzato sia dalla bassa costa sabbiosa del golfo di Manfredonia, oggetto di bonifica recente, sia per la natura montuosa della parte settentrionale, inclusa nel Parco Nazionale del Gargano.

[modifica] Flora

Molto diffusi il fico d'India (Opuntia ficus-indica), la ferula (Ferula communis), l'asfodelo (Asphodelus microcarpus), la calendula (Calendula arvensis), la ruchetta selvatica (Diplotaxis tenuifolia), lo zafferanastro giallo (Sternbergia lutea).

[modifica] Stemma civico

Lo stemma tradizionale[1] riporta la scritta S.P.Q.S. (Senatus Populusque Sipontinus), sormontata da corona, e raffigura il vescovo san Lorenzo Maiorano su un cavallo bianco, mentre attraversa un ponte, sotto il quale si trova un drago.

Il gonfalone, di colore azzurro, riporta nel centro la scritta "Città di Manfredonia" e lo stemma comunale.

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi la voce Storia della Puglia.

[modifica] Siponto

Per approfondire, vedi la voce Siponto.

La piana a sud del Gargano, abitata sin da epoca neolitica, fu sede di un importante insediamento dauno, Siponto, in seguito città greca, che mantenne la sua importanza strategica e commerciale anche durante le dominazioni sannitica e romana.

Sede vescovile dal 465, Siponto fu centro importante tra il IV e il V secolo e vi fu costruita una basilica paleocristiana. A lungo contesa fra Longobardi e Bizantini, fu distrutta da questi ultimi nel VII secolo, durante il regno di Costante II. Ricostruita fu brevemente possedimento saraceno nel IX secolo e divenne sede di una delle 12 contee normanne

Siponto subì pesanti distruzioni per un terremoto nel 1223, in seguito al quale si ebbero probabilmente fenomeni di bradisismo.

[modifica] Fondazione di Manfredonia

Nel gennaio 1256 Manfredi di Sicilia, figlio naturale di Federico II, giunto a Siponto durante una battuta di caccia nel Gargano, trovò la città distrutta e gli abitanti costretti a vivere in capanne e in case diroccate, in un'area resa malarica dall'impaludamento. Decise quindi di ricostruire la città due miglia a nord dell'insediamento originario, chiamandola dal suo nome Manfredonia: in marzo i lavori vennero affidati al maestro costruttore Marino Capece, che riutilizzò i ruderi della città più antica e organizzò l'importazione via mare dalla Schiavonia (Croazia) di legname, calce, pietre e sabbia. Nel complesso furono impiegati 700 operai e molti buoi. Il 23 aprile 1256, giorno di san Giorgio, fu posata la prima pietra e nel novembre 1263 venne consegnato il "Datum Orte" ovvero l'atto notarile col quale la città veniva ufficialmente riconosciuta.

La nuova città ottenne benefici fiscali (franchigie) che la resero un porto franco e la sua popolazione si accrebbe con il trasferimento di abitanti delle vicine città di San Paolo di Civitate, Trani, Carpino, Monte Sant'Angelo, Barletta, Ischitella, Andria e Corato. Sin dalla sua costituzione fu dotata di una zecca che coniò e impresse diverse monete (doppio tarì, dinari d'oro, di rame e di biglione).

Dopo la morte di Manfredi nella Battaglia di Benevento del 1266 contro Carlo I d'Angiò, gli Angioini rinominarono la città "Sypontum Novellum" (Nuova Siponto), denominazione che tuttavia non si affermò, e completarono il castello.

[modifica] Età moderna e contemporanea

Cattedrale di Manfredonia e Campanile dell'Orsini, anni '30
Cattedrale di Manfredonia e Campanile dell'Orsini, anni '30

Nel 1528 Manfredonia resistette all'assedio delle truppe francesi guidate dal maresciallo Lautrec. Nel 1620 subì un sanguinoso attacco ottomano e fu incendiata e rasa al suolo: rimasero in piedi solo il castello e le mura. La ricostruzione fu lenta e solo dopo gli inizi del XIX secolo, migliorate le vie di comunicazione e il porto, si creò una situazione favorevole al commercio e la città cominciò di nuovo ad espandersi e a crescere. Testimonianza di questo sviluppo è il dato di fatto che la città di Manfredonia fu anche sede nel settecento di una importamte magistratura speciale, il Tribunale del Consolato di Terra e di Mare, che trattava le vertenze inerenti il commercio marittimo ed estero, come da uno studio di Carmine de Leo.

Fu la prima città d'Italia ad essere bombardata da navi austriache durante la prima guerra mondiale, all'alba del 24 maggio 1915. Fu colpita la stazione ferroviaria con 100 bombe. Due lapidi poste una proprio nella stazione e un'altra all'inizio del Corso ricordano l'evento.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Luoghi d'Interesse

Cattedrale di Manfredonia
Cattedrale di Manfredonia
Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto
Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto
Parrocchia Sacra Famiglia neglia nni '80
Parrocchia Sacra Famiglia neglia nni '80


  • Castello svevo-angioino: ospita il museo archeologico, che custodisce stele daune (VIII-VI secolo a.C.
  • Cattedrale: conserva la sacra icona della Madonna di Siponto
  • Basilica di Santa Maria di Siponto: sorta nel IX secolo sopra una preesistente chiesa paleocristiana, ha forma cubica, sormontata da una cupola, e ripete esattamente la struttura della chiesa sottostante (tre quadrati inscritti l'uno nell'altro).
  • Abbazia di San Leonardo: esempio di romanico pugliese. A mezzogiorno (il "mezzogiorno reale", basato su un ideale meridiano passante per Manfredonia, che non coincide esattamente con il fuso orario nazionale) del solstizio d'estate, un raggio di sole entra da un piccolo rosone di pietra incastonato sulla volta della navata centrale, e disegna sul pavimento una rosa a 11 petali, al centro del portale di ingresso, in un punto dove è graffita una piccola croce.
  • Parrocchia Sacra Famiglia, sorta nel 1982 custodisce preziosi mosaici creati dall'artista Ambrogio Zamparo.
  • Grotta Scaloria, dell'età paleolitica è una grotta con stallattiti.
  • Chiesa di San Domenico: nella Cappella della Maddalena sono conservati affreschi di notevole bellezza

[modifica] Cultura

[modifica] Manifestazioni

Vi si tengono inoltre alcune manifestazioni e premi ("Premio internazionale di canto lirico" a cura dell'accademia musicale "Re Manfredi", premio nazionale di poesia "Città di Manfredonia", premio nazionale di cultura "Re Manfredi di Svevia" a cura dell'ANCIS).

[modifica] Gastronomia

Piatti tipici della cucina sipontina sono la farrata, un rustico carnevalesco, e la ciambotta, una zuppa di pesce.

[modifica] Sport

Per approfondire, vedi la voce Società Sportiva Manfredonia Calcio.
Stemma del Manfredonia Calcio
Stemma del Manfredonia Calcio

La principale squadra calcistica della città è la Società Sportiva Manfredonia Calcio, che dal campionato 2005-2006 milita in serie C1/A; i colori sociali sono il bianco ed il celeste. Vi sono poi due società dilettantistiche ("Raffaele Castriotta Calcio Manfredonia", che milita nel torneo di I Categoria, e l'"Atletica Manfredonia", nel torneo di II Categoria).

Per il calcio a 5 sono presenti la "Società sportiva Manfredonia Calcio A 5" che milita in serie B e l'"Associazione sportiva Donia Calcio a 5", in serie C2.

Esistono anche due squadre di pallavolo: la "Volley Club Euroambiente Manfredonia", maschile, e la "Volley Conscoop Manfredonia", femminile; entrambe militano in serie B2.

Nello sport del Tiro con l'arco figura la "A.S.D. Arcieri Sipontum" di Manfredonia, che partecipa alle attività agonistiche di interesse regionale e nazionale.

Per quando riguarda il mondo della pallacanestro ci sono due squadre che competono a livello regionale e hanno anche un ampio settore giovanile in cui è possibile far avvicinare al mondo del basket anche i bambini più piccoli; queste società sono A.S.D. Basket " Giuseppe Angel" e l 'A.s. Atletica Manfredonia.

A prova della variegata vivacità degli sportivi Manfredoniani, dal 1992, esiste una squadra di Soft Air denominata "A.S.D. Mercenari del Gargano" (vedi link seguente)[1]che, negli ultimi 5 anni, ha disputato gare nazionali ottenendo piazzamenti importantissimi (quasi tutti sul podio).

[modifica] Economia

Il porto di Manfredonia

L'economia si basa sull'agricoltura e sulla pesca, per la quale il porto di Manfredonia è tra i più attivi dell'Adriatico Sviluppato anche il settore turistico, in particolare nella località balneare di Siponto Marina, frequentata dagli abitanti della provincia. Il porto ha recentemente sviluppato anche il traffico passeggeri, garantendo i collegamenti con con varie località della costa garganica e con le isole Tremiti.

Lo sviluppo economico non è comunque sufficiente ad assorbire l'eccedenza di forza lavoro provenienti in passato dal settore agricolo, dando origine ad un costante flusso migratorio con punte massime nei 30 anni seguiti al termine della seconda guerra mondiale ma che in parte dura tuttora.

[modifica] EniChem Agricoltura a Manfredonia

Nel 1971 a Manfredonia si stabilisce il Petrolchimico Anic (Enichem Syndial),la fabbrica specializzata nella produzione di fertilizzanti fu costruita proprio sul mare. Poche furono le proteste poiche il colosso assicurò molti posti di lavoro ad una terra di pescatori, agricoltori e piccoli commercianti.

[modifica] La fuoriuscita di arsenico del 1976

Ma il 26 settembre del 1976, accadde quello che gli ambientalisti temevano, scoppiò una colonna di lavaggio dell'ammoniaca all'interno dello stabilimento. Fu uno dei più grandi disastri ambientali e sanitari della storia dell'industria italiana. I giornali parlarono di "Seveso del Sud", collegando l'incidente dell'industria chimica a quanto accaduto solo due mesi prima in Val Bormida. Un boato, a metà mattinata, scosse il vicino centro abitato del rione "Monticchio". L'esplosione fece disperdere in poche ore 10 tonnellate di anidride arseniosa e 18 tonnellate di ossido di carbonio. In una vasta zona circostante l'arsenico si raccoglieva a pezzi, una massa fluida giallastra, come hanno testimoniato alcuni operai al processo contro dirigenti dell'Eni accusati di disastro ambientale. La contaminazione espose a grave rischio i circa 2.000 addetti della fabbrica e i residenti della città di Manfredonia.I vertici dell'allora Anic, in seguito Enichem, tranquillizzarono l'opinione pubblica dicendo che lo scoppio, causato da un incidente tecnico, non aveva provocato alcun danno. E che quella nube non era, né più né meno, che l'effetto che si ha accendendo una sigaretta. Una versione, quella dei dirigenti, che sarebbe passata alla storia come ufficiale se non si fossero registrate, a partire dai mesi successivi all'incidente e lungo un arco temporale di circa 20 anni, 16 morti sospette tra i lavoratori del petrolchimico e molteplici casi di patologie tumorali negli abitanti di Manfredonia.

[modifica] La fuga di ammoniaca del 1979

Nel 1979 un altro scoppio allarma la città: quello della fuga di ammoniaca; la popolazione entra nel panico per il forte odore che si sente e molti scelsero addirittura di scappare per qualche giorno dalla città.

[modifica] La "Nave dei Veleni" e il Movimento Donne "Bianca Lancia"

Nell'autunno del 1988, il paventato arrivo nel porto della nave “Deep Sea Carrier” carica di rifiuti tossici e nocivi fece scattare l'allarme nella popolazione di Manfredonia già provata dall'incidente del 1976 e da quello del '79 dell'Enichem Agricoltura. La minaccia dell'arrivo della nave ribattezzata "dei veleni" fece emergere una realtà, molto radicata nelle coscienze della gente: l'Enichem non era mai stata accettata, ma subita per il ricatto del lavoro. In circa 40.000 mila, i manfredoniani (ne erano circa 50.000) manifestarono allora la loro protesta in un lungo corteo in città. Per due anni circa migliaia di uomini e donne organizzarono una serie di iniziative di lotta che hanno richiamato non solo donne e uomini politici, parlamentari nazionali ed europei, ma anche i mass-media e tante trasmissioni televisive quali ad es. "Samarcanda", . Nasceva così anche II Movimento Cittadino Donne chiamato "Bianca Lancia". Nasce con questo movimento la Battaglia contro l'EniChem: cento donne andarono a Roma e presero parola in parlamento, mettendo in evidenza la difficoltà a fare arrivare la verità sull’Enichem ai poteri alla base dell'informazione come una censura. Grazie all'eurodeputata Adriana Ceci queste donne arrivarono a Strasburgo davanti al Parlamento Europeo a porre i motivi della loro lotta. La sentenza emessa il 12 febbraio 1998 dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo riconobbe la violazione dell'art. 8, della Convenzione europea, che recita: "Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare e del suo domicilio". Di conseguenza né lo Stato, né qualsiasi fabbrica può danneggiare l'ambiente in cui una persona vive.

[modifica] Denuncia, Smantellamento e Processo contro L'EniChem

Nel 1996 si arriva all'esposto denuncia contro l'azienda chimica e quindi al processo, grazie al meticoloso lavoro dell'operaio Nicola Lovecchio (deceduto il 9 Aprile 1997 per un tumore all'apparato respiratorio), di ricostruzione dei cicli produttivi e delle materie prime utilizzate. Nei primi anni 2000 nell'ex area Enichem iniziarono le operazioni di bonifica e smantellamento delle vecchie ciminiere.



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Motivo: Mancano i riferimenti al contratto d'aria. Segnalazione di --Manfredonia 10:01, 2 nov 2007 (CEST)

[modifica] Curiosità

Il nome di Manfredonia è presente nella canzone " Agapito Malteni il ferroviere " del noto cantautore Rino Gaetano. Nella canzone si parla di un ferroviere vivente appunto "...nella città di Manfredonia, giù nel Tavoliere..."

[modifica] Trasporti

[modifica] Strade

Manfredonia è collegata a Foggia attraverso la SS 89 Garganica che, dalla città sipontina al capoluogo, e al casello della A 14, ha una struttura a una carreggiata divisa in 4 corsie. a Manfredonia finisce anche la ss 159 che la collega a Zapponeta e a Margherita di Savoia. Altre strade a carattere provinciale la collegano alla frazione Montagna e alle altre frazioni del comune.

[modifica] Ferrovie

Per approfondire, vedi la voce Ferrovia Foggia-Manfredonia.

La città è il capolinea della ferrovia a carattere regionale Foggia-Manfredonia, sulla quale è ubicata la stazione terminale di Manfredonia.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Francesco Paolo Campo (centrosinistra) dal 05/04/2005
Centralino del comune: 0884 519111
Email del comune: ced@comune.manfredonia.fg.it

[modifica] Personaggi noti

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

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