Józef Piłsudski
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Józef Klemens Piłsudski (['juzεf piw'sutski]; 5 dicembre 1867 a Zułów (lit. Zalavas) presso Vilnius, Lituania - 12 maggio 1935 a Varsavia, Polonia) fu un rivoluzionario, uomo politico e militare polacco.
Leader delle forze armate polacche, capo dello Stato (1918-1922) e dittatore (1925-1935) della seconda Repubblica Polacca, fu una delle più importanti figure politiche polacche della sua era, ed è considerato il padre della riconquistata indipendenza polacca, 123 anni dopo la terza spartizione della Polonia.
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[modifica] Gli inizi dell'attività politica
Proveniente da una famiglia della piccola nobiltà polacca, Piłsudski studiò medicina all'università di Charkiv (Ucraina) ed entrò nel movimento socialista rivoluzionario. Arrestato dalla polizia russa (1900), riuscì ad evadere (1901) e ad espatriare poi in Galizia (allora provincia dell'Impero Austro-Ungarico). Qui, contrariamente al movimento dei democratico-nazionali di Roman Dmowski, filorusso e antitedesco, auspicò il crollo della Russia con l'aiuto tedesco per ottenere l'indipendenza polacca.
[modifica] La prima guerra mondiale
Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Piłsudski organizzò le legioni polacche che combatterono a fianco degli Imperi Centrali (Austria-Ungheria e Germania) contro la Russia. Il 5 novembre 1916 gli Imperi Centrali proclamarono l'indipendenza del Regno di Polonia, ma come semplice stato fantoccio da utilizzare in funzione antirussa. Nel 1917 Piłsudski ottenne un seggio nel Consiglio di Stato del nuovo regno, ma rifiutò di prestare il giuramento di fedeltà, volgendosi così anche contro gli Imperi Centrali, che lo fecero arrestare e internare a Magdeburgo fino alla fine della guerra.
[modifica] L'indipendenza polacca e la guerra con la Russia
Nel novembre 1918, sconfitti gli Imperi Centrali, Piłsudski rovesciò il Consiglio di Reggenza da essi istituito per governare la Polonia e assunse la guida della nuova Repubblica Polacca. Con il Trattato di Versailles (1919) la Polonia ottenne il riconoscimento dell'indipendenza e inoltre l'acquisto della Galizia, della Posnania e di uno sbocco al mare (il Corridoio Polacco) con il porto di Gdynia. Nominato capo dello Stato (1919), Piłsudski cercò di costituire una federazione coi Lituani, Ruteni e Ucraini, approfittando della debolezza russa: nominato comandante dell'esercito col grado di Maresciallo di Polonia (marzo 1920), invase l'Ucraina fino a Kiev (guerra russo-polacca), ma la controffensiva dell'Armata Rossa poté essere respinta alle porte di Varsavia solo con l'aiuto dell'Intesa (ottobre 1920).
[modifica] Il colpo di stato del 1926 e il regime dei colonnelli
Dopo l'entrata in vigore della Costituzione parlamentare (1921) e la vittoria elettorale dei democratico-nazionali (1922), Piłsudski si ritirò dalla politica, ma vista la crescente tensione interna tra crisi politico-economica e conflitti etnici, attuò un colpo di stato (14 maggio 1926) con cui assunse poteri dittatoriali. Cumulando le cariche di primo ministro (1926-1928, 1930), ministro della Guerra (1926-1935) e capo di Stato Maggiore, governò dittatorialmente con l'appoggio dell'esercito, e nel 1935 promulgò una nuova Costituzione (democrazia articolata) che aboliva di fatto il sistema parlamentare. In politica estera, per salvaguardare l'indipendenza della Polonia dalle mire tedesco-sovietiche, firmò un patto di non aggressione con l'Unione Sovietica e cercò sempre di impedire il risorgere della potenza tedesca: dopo l'ascesa dei nazisti di Adolf Hitler (gennaio 1933), tentò di accordarsi con la Francia per una guerra preventiva alla Germania, ma poi concluse un patto di non aggressione con il Reich (1934). Morì di cancro a Varsavia nel 1935.
[modifica] Voci correlate
- Międzymorze, progetto di Józef Piłsudski di creare uno stato confederato centro europeo, guidato dalla Polonia su modello storico della Confederazione Polacco-Lituana.
- Sanacja (Risanamento), la coalizione politica formatasi dopo il colpo di stato del maggio 1926.
Predecessore: | Presidente della Polonia | Successore: | |
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1919 - 1922 | Gabriel Narutowicz | I |