Gran Premio del Giappone 1976
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Dettagli | |||||||||||||
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280° GP del Campionato Mondiale di Formula 1 | |||||||||||||
Gara 16 di 16 della Stagione 1976 |
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Data | 24 ottobre, 1976 | ||||||||||||
Nome ufficiale | F1世界選手権・イン・ジャパン | ||||||||||||
Circuito | Monte Fuji | ||||||||||||
Percorso | 4.359 km / |
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Distanza | 73 giri, 318.207 km / | ||||||||||||
Tempo | Piovoso | ||||||||||||
Gara | |||||||||||||
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Indice |
[modifica] Commento
In Giappone va in scena l'ultima e decisiva gara di una stagione che sembrava già segnata a metà percorso dal grande dominio del campione del mondo uscente Niki Lauda e che invece ha regalato grandi colpi di scena. Lauda è ancora in testa al mondiale ma James Hunt lo tallona a soli tre punti. La Scuderia Ferrari si è già, invece, aggiudicata il mondiale costruttori.Per la prima volta si corre in Asia, nella pittoresca cornice del circuito posto ai piedi della montagna più alta dell'arcipelago giapponese. La gara non viene definita ufficialmente Gran Premio del Giappone ma Campionato del mondo di Formula 1 in Giappone. Ciò perché con tale nome è denominato un appuntamento della Formula 2000 giapponese di quell'anno.
C'è una interessante nota locale data da un piccolo gruppo di piloti tutti all'esordio (Masami Kuwashima, Noritake Takahara, Kazuyoshi Hoshino e Masahiro Hasemi), da due costruttori (la rientrante Maki, che tenta per l'ultima volta di qualificarsi e la Kojima al debutto mondiale) e dalla prima volta di un gommista che segnerà la storia di questo sport in anni più recenti: la Bridgestone. Il monogomma Goodyear che finora aveva caretterizzato il mondiale sarà rotto anche dalla Dunlop che fornisce le coperture alla Kojima.
Una storia curiosa è quella che coinvolge Masami Kuwashima. Iscritto inizialmente dal team RAM con una Brabham privata, si troverà appiedato per i guai giudiziari che attanagliano il team. Trova però un ingaggio sulla Wolf-Wiliams, ma gli scarsi risultati nelle prove del venerdì e il mancato palesarsi degli sponsor che avrebbero dovuto sostenerlo, consigliano alla scuderia britannica di ripiegare su Hans Binder.
In pole non c'è il solito Hunt ma Mario Andretti, che mancava da 8 anni all'appuntamento con una partenza al palo (Gran Premio degli Stati Uniti 1968). L'inglese è comunque secondo, tallonato in seconda fila da Lauda. Completa la seconda fila Watson, Jody Scheckter e Carlos Pace in terza, Clay Regazzoni e Vittorio Brambilla in quarta. Bravo Hasemi che chiude le prove decimo, il migliore dei nipponici. Tony Trimmer sulla Maki è l'unico dei non qualificati. Per la Maki si conclude l'avventura nel mondiale, è l'unico costruttore mai qualificato che abbia tentato di qualificarsi per più di un anno.
Il caso però vuole rimescolare ancora un po' le carte di questo intricato mondiale. La domenica piove a dirotto, la visibilità è scarsa e l'aderenza è un'utopia. I piloti non vorrebbero correre in queste condizioni ma Ecclestone, che ha un costoso satellite da pagare, li convince a posticipare di due ore la partenza dell'atteso gp nella speranza che il meteo dia una mano. Si decide di far disputare la gara sulla metà dei giri inizialmente previsti, almeno che le condizioni del tempo non migliorino strada facendo.
James Hunt parte in testa seguito da John Watson, Mario Andretti, Jody Scheckter, Vittorio Brambilla e Clay Regazzoni; Kazuyoshi Hoshino su una Tyrrell del team locale Heroes Racing monta gomme Bridgestone è 8°; Lauda è solo decimo. Al secondo giro Lauda rientra ai box e si ritira. Le condizioni per il pilota austriaco sono troppo pericolose per gareggiare. Mauro Forghieri gli proporrà di dare la colpa ad un problema elettrico, ma Lauda preferirà prendersi la responsabilità del ritiro che forse potrebbe causare la perdita del mondiale. A Hunt ora basta arrivare quarto (sempre che la gara non venga fermata troppo presto attribuendo così solo la metà dei punti previsti): avrebbe gli stessi punti di Lauda ma vincerebbe per un numero maggiore di vittorie (6 per l'inglese, 5 per Lauda).
Anche Emerson Fittipaldi, Carlos Pace e Larry Perkins abbandonano volontariamente per le condizioni meteo realmente difficili. Due sono i protaginisti di questo primo spezzone di gara: Vittorio Brambilla che dimostra una volta ancora come la guida sul bagnato sia la sua specialità. È già secondo al terzo giro dopo aver superato Scheckter e Andretti. Poi deve fermarsi per una foratura e riparte ottavo. L'altro è Hoshino che sale fino al terzo posto superando Scheckter al giro 10.
Brambilla però non ci sta e continua a dare lezioni di guida agli avversari: supera Mass, Depailler e Regazzoni poi Scheckter e Hoshino e al 14esimo giro è di nuovo terzo, poi supera Mario Andretti e attacca anche James Hunt. Lo passa al tornatino ma poi va in testacoda. Jochen Mass e Patrick Depailler rinvengono e superano prima Andretti e poi Brambilla. Smette di piovere così si decide di finire tutti i giri previsti (73). La bella favola di Hoshino termina al giro 27. Purtroppo non ha un treno di gomme di scorta quando le sue Bridgestone, fino a quel momento ottime, vanno in crisi.
Watson rompe il motore della sua Penske, Mass compie un'uscita di pista mente Pryce,s'installa al terzo posto dopo aver passato in pochissimi giri lo stesso Watson, Andretti e Brambilla, sale al 3° posto. Brambilla e Pryce si fermano poco dopo per guai tecnici.
Il gran premio sembra oramai deciso, così come il mondiale. Guida Hunt, davanti a Depailler, terzo Andretti, poi Mass, Alan Jones con la Surtees e Nilsson. Hunt, in crisi con le coperture, decide di rallentare, venendo superato da Depailler e Andretti, in fondo gli è sufficiente il quarto posto per guadagnare il titolo 1976. Depailler fora, passa in testa Andretti. Colpo di scena: anche Hunt fora ed è costretto ad un cambio gomme a soli 4 giri dal termine. La dea bendata, che sembrava essersi dimenticata di Niki Lauda sembra ora volersi prendere gioco del pilota della McLaren. Quando Hunt riparte è solo quinto ora, ma nel corso dei palpitanti ultimi giri l'inglese supera prima Jones poi Regazzoni. Ci saranno polemiche per la scarsa grinta che il ticinese mette nel bloccare Hunt, ma c'è da considerare che Regazzoni era rimasto senza informazioni e che l'esperimento del collegamento radio coi box, effettuato a Fiorano qualche settimana prima, non era stato poi portato in gara.
Primo è Mario Andretti, 5 anni dopo la vittori di Kyalami nel 1971, la Lotus è di nuovo sul primo gradino del podio dopo 2 anni e ben 31 gran premi. Il giro più veloce viene attribuito a Masahiro Hasemi sulla vettura giapponese Kojima. La cosa è alquanto controversa in quanto nel giro nel quale il nipponico avrebbe fatto il giro più rapido è stato superato da tre vetture. Ufficiosamente il gpv sembra sia stato fatto segnare da Jacques Laffite su Ligier.
Hunt è terzo e campione del mondo. Quando scende dalla vettura però non se ne rende conto e comincia ad inveire contro la sua scuderia che non l'ha richiamato prima per cambiare i pneumatici. Poi Teddy Mayer alza tre dita al cielo, per indicargli la posizione raggiunta, e anche Hunt festeggia.
[modifica] Classifica
Pos | No | Pilota | Costruttore | Giri | Tempo/Ritiro | Pos.Griglia | Punti |
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1 | 5 | Mario Andretti | Lotus-Ford | 73 | 1:43:58.86 | 1 | 9 |
2 | 4 | Patrick Depailler | Tyrrell-Ford | 72 | + 1 Giro | 13 | 6 |
3 | 11 | James Hunt | McLaren-Ford | 72 | + 1 Giro | 2 | 4 |
4 | 19 | Alan Jones | Surtees-Ford | 72 | + 1 Giro | 20 | 3 |
5 | 2 | Clay Regazzoni | Ferrari | 72 | + 1 Giro | 7 | 2 |
6 | 6 | Gunnar Nilsson | Lotus-Ford | 72 | + 1 Giro | 16 | 1 |
7 | 26 | Jacques Laffite | Ligier-Matra | 72 | + 1 Giro | 11 | |
8 | 24 | Harald Ertl | Hesketh-Ford | 72 | + 1 Giro | 22 | |
9 | 18 | Noritake Takahara | Surtees-Ford | 70 | + 3 Giro | 24 | |
10 | 17 | Jean-Pierre Jarier | Shadow-Ford | 69 | + 4 Giro | 15 | |
11 | 51 | Masahiro Hasemi | Kojima-Ford | 66 | + 7 Giri | 10 | |
Ret | 3 | Jody Scheckter | Tyrrell-Ford | 58 | Surriscaldamento | 5 | |
Ret | 21 | Hans Binder | Wolf-Williams-Ford | 49 | Ruota | 25 | |
Ret | 16 | Tom Pryce | Shadow-Ford | 46 | Energia | 14 | |
Ret | 9 | Vittorio Brambilla | March-Ford | 38 | Problemi elettrici | 8 | |
Ret | 34 | Hans Joachim Stuck | March-Ford | 37 | Problemi elettrici | 18 | |
Ret | 12 | Jochen Mass | McLaren-Ford | 35 | Incidente | 12 | |
Ret | 28 | John Watson | Penske-Ford | 33 | Motore | 4 | |
Ret | 52 | Kazuyoshi Hoshino | Tyrrell-Ford | 27 | Gomme | 21 | |
Ret | 20 | Arturo Merzario | Wolf-Williams-Ford | 23 | Cambio | 19 | |
Ret | 30 | Emerson Fittipaldi | Fittipaldi-Ford | 9 | Ritiro volontario | 23 | |
Ret | 8 | Carlos Pace | Brabham-Alfa Romeo | 7 | Ritiro volontario | 6 | |
Ret | 1 | Niki Lauda | Ferrari | 2 | Ritiro volontario | 3 | |
Ret | 7 | Larry Perkins | Brabham-Alfa Romeo | 1 | Ritiro volontario | 17 | |
Ret | 10 | Ronnie Peterson | March -Ford | 0 | Motore | 9 | |
DNQ | 54 | Tony Trimmer | Maki-Ford | ||||
DNP | 50 | Masami Kuwashima | Brabham-Ford |
[modifica] Classifiche
[modifica] Piloti
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[modifica] Per Paese
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[modifica] Note
Salvo indicazioni diverse le classifiche sono tratte da Sito di The Official Formula 1
Gara precedente: Gran Premio degli Stati Uniti-Est 1976 |
FIA Formula 1 Campionato Mondiale Formula 1 stagione 1976 |
Gara successiva: Gran Premio d'Argentina 1977 |
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