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Enzo G. Castellari - Wikipedia

Enzo G. Castellari

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Enzo G. Castellari (al centro) sul set di Vado... l'ammazzo e torno

Enzo G. Castellari, all'anagrafe Enzo Girolami (Roma29 luglio 1938), è un regista, sceneggiatore, attore, nonché montatore e produttore cinematografico italiano.

È il figlio del regista Marino Girolami e nipote del regista Romolo Guerrieri. È considerato uno dei migliori registi italiani di film d'azione.[1] Si è cimentato con vari generi, dallo spaghetti-western al poliziottesco, dal post-atomico all'avventuroso. Ha diretto titoli divenuti cult, come La polizia incrimina, la legge assolve, Il cittadino si ribella, Keoma, Il grande racket e Quel maledetto treno blindato, film di guerra molto amato da Quentin Tarantino, che ha dichiarato più volte di volerne fare un remake intitolato Inglorious Bastards.[1][2] Castellari dovrebbe apparire in un cameo.[3]

Indice

[modifica] Biografia

[modifica] Gli inizi

Castellari si laureò in architettura. Dopo una carriera come pugile, entrò nel mondo del cinema come attore, quindi continuò in veste di assistente alla produzione, aiuto regista, coordinatore degli stuntman e sceneggiatore.

[modifica] Gli spaghetti-western

Castellari debuttò nella regia nel 1966, con lo spaghetti-western Pochi dollari per Django, co-diretto insieme a León Klimovsky. Castellari non fu accreditato alla regia, ma girò lui gran parte del film.[1] Nella prima parte della sua carriera, Castellari diresse cinque spaghetti-western, che hanno fatto entrare il suo nome nella storia del genere.[1]

Il vero esordio nella regia avvenne nel 1967, con un altro spaghetti-western: 7 Winchester per un massacro. Il primo grande successo diretto da Castellari fu Vado... l'ammazzo e torno, interpretato da George Hilton. Il regista continuò con questo genere, dirigendo altri tre film - da segnalare Ammazzali tutti e torna solo, violento e pop - fino al 1973, quando dirige il suo primo poliziottesco, La polizia incrimina, la legge assolve. Castellari tornò a frequentare il genere spaghetti-western nel 1975, con il parodistico Cipolla Colt e con il più serio e crepuscolare Keoma, considerato il suo miglior western,[1] interpretato da Franco Nero. Nel 1994, Castellari girò un tardo spaghetti-western, Jonathan degli Orsi, ancora interpretato da Franco Nero, quasi un remake di Keoma.

[modifica] I poliziotteschi

Nel 1973 Castellari diresse La polizia incrimina, la legge assolve, che codificò le regole del genere,[4] iniziato nel 1972 da Steno con La polizia ringrazia,[4] e contibuì al suo nascente successo.[1] Il film, ispirato a Bullitt e a Il braccio violento della legge,[1] presenta un inseguimento iniziale che dura dodici minuti e riscosse un enorme successo in tutto il mondo.[1] Castellari divenne così uno dei nomi di punta del cinema italiano di genere,[1] e gli fu offerto di dirigere un sequel de La polizia incrimina, la legge assolve, intitolato Roma violenta. Castellari però rifiutò di dirigere il film, per un disaccordo sul compenso,[1] che fu diretto dal padre Mario nel 1975.

Dopo aver rifiutato Roma violenta, Castellari accettò la proposta di Mario Cecchi Gori e diresse nel 1974 Il cittadino si ribella, con il quale affinò definitivamente il suo stile, fatto di ralenti, montaggio serrato e un'ottima direzione delle scene d'azione.[1] Il film nacque sulla scia del successo riscosso da Il giustiziere della notte,[1] fu interpretato da Franco Nero e da Renzo Palmer, e incassò un miliardo e ottocento milioni di vecchie lire, divenendo uno dei più grandi successi italiani di quell'anno.[1]

Gli altri poliziotteschi diretti da Castellari sono Il grande racket, del 1976, considerato il suo capolavoro, interpretato da Fabio Testi, che interpretò nel 1977 anche La via della droga, e Il giorno del Cobra, interpretato da Franco Nero.

[modifica] I postatomici

Nel 1982 Castellari si dedicò al nascente genere post-atomico, con 1990: I guerrieri del Bronx, primo film di una trilogia che comprende anche I nuovi barbari e Fuga dal Bronx. Questi film furono molto apprezzati all'estero e ottennero un buon successo di pubblico.[1]

[modifica] I film ispirati a Lo squalo

Castellari ha diretto anche due pellicole ispirate al grande successo riscosso nel 1975 da Lo squalo: nel 1977 girò Il cacciatore di squali e nel 1981 L'ultimo squalo. Quest'ultimo film è considerato il miglior sequel de Lo squalo,[1] nonostante non sia ritenuto un sequel ufficiale.[1] Il film sbancò i botteghini statunitensi, con il titolo The Great White,[1] ma fu bloccato dopo una causa presentata dalla Universal, che si sentiva minacciata dal film italiano e accusò la produzione di plagio.[1]

[modifica] Gli ultimi film e la televisione

Nella metà degli anni ottanta, a causa della crisi del cinema italiano di genere, Castellari girò alcuni film che non uscirono mai nelle sale cinematografiche italiane. Si tratta di due film d'azione girati nel 1987: Striker, scritto da Umberto Lenzi, e Hammer.[1]

Nel 1991, Castellari girò negli Stati Uniti una mini serie televisiva, composta da sei episodi, intitolata Detective Extralarge. La serie fu interpretata da Bud Spencer e fu trasmessa su Rai Due. Nel 1992 vinse il Telegatto come miglior serie televisiva dell'anno. Dopo il grande successo riscosso dalla prima stagione della serie, i produttori prepararono una seconda serie, che però non fu diretta da Castellari, ma da Alessandro Capone nel 1993.[1]

Castellari tornò sul grande schermo solo nel 1994, con il tardo western Jonathan degli orsi, quindi si dedicò nuovamente alla tv. Nel 2005 è tornato al cinema in veste di attore, nel film dei Manetti Bros., Piano 17.

Castellari ha dichiarato di aver terminato di scrivere una sceneggiatura per un film riguardante un western-horror.[1]

[modifica] Progetti incompiuti

Dopo l'uscita di Vado... l'ammazzo e torno, a Castellari fu offerta la regia per un western comico interpretato da Bud Spencer e Terence Hill. Il regista iniziò a scrivere una sceneggiatura, insieme a Renato Izzo. In seguito, però, Hill non fu disponibile poiché impegnato su un altro set, e il progetto sfumò.[1]

Castellari era stato il primo regista scelto per dirigere Zombi 2, ma rifiutò perché riteneva di non essere in grado di dirigere un horror.[1][5] Il film fu poi diretto da Lucio Fulci nel 1979.

Castellari doveva dirigere un film scritto da Oliver Stone nei primi settanta, intitolato Cover-up. Il film narrava il rapimento, da parte di un gruppo di terroristi, della figlia del presidente degli Stati Uniti. Il film non si girò mai, per dei problemi inerenti la traduzione in italiano della sceneggiatura.[1]

[modifica] Stile

Lo stile di Enzo G. Castellari è riconoscibile per una serie di stilemi che tornano in quasi tutti i suoi film:

  1. i ralenti, presenti in ogni suo film e mutuati da quelli presenti in A sud Ovest di Sonora, diretto da Sidney J. Furie;
  2. l'incipit secco che passa subito all'azione;
  3. un montaggio veloce e frammentario;
  4. sparatorie che si svolgono in luoghi per la maggior parte chiusi (come garage o magazzini abbandonati);
  5. un uso della musica in sintonia con le scene d'azioni spettacolari.[1]

[modifica] Filmografia

[modifica] Cinema

[modifica] Regista

[modifica] Televisione

[modifica] Bibliografia

  • Gordiano Lupi & Fabio Zanello. Il cittadino si ribella. Il cinema di Enzo G. Castellari. Roma, Mondo Ignoto, 2006.
  • Autori vari. Dossier Nocturno n.66. Il punto G. Guida al cinema di Enzo G. Castellari. Milano, Nocturno, 2008.

[modifica] Note

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y Autori vari. Dossier Nocturno n.66. Il punto G. Guida al cinema di Enzo G. Castellari. Milano, Nocturno, 2008.
  2. ^ Conference | Death Proof al Festival di Cannes, su Coming Soon TV, in onda il 22 maggio 2007.
  3. ^ Made in Italy, La Repubblica XL n° 22 del giugno 2007, pp. 45-46, ISSN: 771826868006.
  4. ^ a b Roberto Curti. Italia odia. Il cinema poliziesco italiano. Torino, Lindau, 2006.
  5. ^ Paolo Albiero & Giacomo Cacciatore. Il terrorista dei generi. Tutto il cinema di Lucio Fulci. Roma, unmondoaparte, 2004.

[modifica] Collegamenti esterni


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