Cinema horror
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Il cinema horror (o dell'orrore) è un genere cinematografico caratterizzato dalla presenza di scene finalizzate a suscitare nello spettatore emozioni di paura, disgusto ed orrore. Le trame solitamente vedono la presenza dell'ignoto in senso ostile (come forze, eventi, personaggi del male o di origine soprannaturale) nel mondo di tutti i giorni.
Elementi tipici sono le creature mostruose, come vampiri, zombie (o altre forme di non-morti), lupi mannari, fantasmi, demoni, le antiche maledizioni, creature possedute dal demonio, satanismo, animali malvagi, oggetti inanimati dotati di una vita proveniente dalla magia nera, scienziati pazzi, case infestate, cannibali e creature extraterrestri.
Sporadicamente anche i film che trattano dei serial killer, ovvero maniaci assassini seriali, sono trattati come film horror, se il tema è sviluppato nelle modalità tipiche di questo filone.
Storie e personaggi provenienti dalla letteratura, specialmente dai romanzi gotici, sono diventati molto popolari ed hanno ispirato molti sequel e remake. Tra questi sono da ricordare Dracula, Frankenstein, La mummia, Dr. Jekyll e Mr. Hyde e l'uomo invisibile.
Non di rado i film horror sono debitori di altri generi, in particolare il cinema di fantascienza, i film fantasy ed i thriller. I confini tra film horror e questi non sono sempre precisi, diventando così oggetto di dibattiti tra critici e fan.
I film horror giapponesi, che puntano molto su atmosfere inquietanti, stanno riscuotendo in tempi recenti un certo successo, tanto che di alcune di queste pellicole vengono girati dei rifacimenti (remake) negli Stati Uniti (tra questi, The Ring e Dark Water).
I film horror sono stati solitamente associati a bassi budget, ma anche studi importanti e ben rispettati sono stati produttori di film del genere. Lo stato marginale del genere ha fatto sì che i film horror fossero spesso oggetto di critiche e condanne nella storia del cinema. Nonostante ciò, negli ultimi decenni le nuove generazioni di critici, più inclini ad accettare il genere, hanno prestato attenzione al genere horror. Nello stesso periodo però, sono nate nuove controversie, in particolare riguardo la violenza, e le accuse di misoginia, soprattutto da parte della critica femminista.
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[modifica] Storia
[modifica] Prime pietre miliari
Il genere horror è vecchio quasi quanto il cinema stesso. Le prime immagini di eventi soprannaturali si possono trovare in alcuni cortometraggi muti creati da pionieri del cinema quali Georges Méliès durante l'ultima decade dell'Ottocento; il più famoso è Le manoir du diable (1896) che si pensa sia il primo film horror della storia. Un altro suo progetto horror è La caverne maudite del 1898.
I primi anni del XX secolo portarono ulteriori opere considerate pietre miliari nel genere horror: ci fu la prima apparizione di un mostro in un lungometraggio, Quasimodo, il gobbo di Notre Dame de Paris. Tra i film con questo personaggio ci sono: Esmeralda di Alice Guy (1906), The Hunchback (1909), The Love of a Hunchback (1910) e Notre-Dame de Paris (1911).
Molti dei primi horror furono fatti da registi tedeschi tra gli anni dieci e venti; molti di questi film ebbero una notevole influenza sulle future produzioni di Hollywood (Il golem di Paul Wegener del 1915 ne è un esempio). Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene (1919) fu molto controverso a causa dei sentimenti postbellici; il più importante film di quel periodo fu probabilmente Nosferatu il vampiro di Friedrich Wilhelm Murnau (1922), un adattamento non autorizzato di Dracula di Bram Stoker.
In seguito i film hollywoodiani ripresero i vecchi temi come Il gobbo di Notre Dame (1923) e The Monster (1925), entrambi con Lon Chaney, la prima star del cinema horror, il cui ruolo più importante fu ne Il fantasma dell'opera (1925).
[modifica] Anni trenta e quaranta
Fu nei primi anni trenta che i produttori americani, in particolar modo la Universal Pictures, resero popolari i film horror, portando sullo schermo personaggi di successo come Dracula (1931), Frankenstein (1931), La mummia (1932) e L'uomo invisibile (1933). Alcuni attori iniziarono a costruire intere carriere su film come questi (ad esempio Boris Karloff e Bela Lugosi).
Altri studi cinematografici non ebbero lo stesso successo ma sono comunque da citare Il dottor Jekyll di Rouben Mamoulian (Dr. Jekyll and Mr. Hyde, Paramount, 1931) e La maschera di cera di Michael Curtiz (Warner Bros, 1933).
La serie dei film horror della Universal continuò negli anni quaranta con L'uomo lupo (1941), non il primo film sui lupi mannari, ma certamente il più influente. Inoltre la Universal continuò, durante questo decennio, la serie di film su Frankenstein, così come altri film su mostri già visti sullo schermo. Sempre nello stesso decennio, Val Lewton produsse per la RKO una serie di film di notevole influenza, tra cui Il bacio della pantera (1942), L'uomo leopardo (1943), Ho camminato con uno zombie (1943), tutti distinti dalla presenza di elementi tipici del genere (creature spaventose, ombre sui muri...), caratterizzati dalla regia di Jacques Tourneur.
[modifica] Anni cinquanta
Con i radicali cambiamenti nella tecnologia che ci furono negli anni cinquanta, anche gli horror cambiarono e passarono dalla linea gotica a quella di fantascienza. Ci furono una serie infinita di film horror di seconda categoria dove gli umani se la dovevano vedere con entità extraterrestri: invasioni aliene, mutazioni a persone, piante o insetti. In questi film furono utilizzati nuovi trucchi, come il 3-D, che portarono il pubblico settimana dopo settimana e spaventi migliori e maggiori. I film di maggior qualità di questo periodo, oltre a La cosa da un altro mondo (1951; attribuito nei crediti a Christian Nyby ma considerato in realtà un'opera di Howard Hawks) e L'invasione degli Ultracorpi di Don Siegel (1956), cercarono di portare lo spettattore in un'atmosfera della Guerra Fredda.
Gli ultimi anni cinquanta e primi anni sessanta videro la nascita di case cinematografie esclusivamente per i film horror, come la Hammer Film Productions. La Hammer raggiunse un grande successo internazionale coinvolgendo personaggi classici dell'horror, spesso interpretati da Peter Cushing e Christopher Lee, come La maschera di Frankenstein (1957), Dracula il vampiro (1958) e La mummia (1959) e molti seguiti. La Hammer, e il direttore Terence Fisher, sono universalmente riconosciuti come i pionieri del moderno cinema horror.
L'American International Pictures (AIP) fece anche una serie di film ispirati ai racconti di Edgar Allan Poe prodotti da Roger Corman e con Vincent Price.Queste produzioni, a volte controverse, spianarono la strada ad una violenza più esplicita sia negli horror che in altri generi di film.
[modifica] Anni sessanta
Negli anni sessanta il genere si spostò verso l'"horror psicologico", con thriller come Psyco (1960) di Alfred Hitchcock e Che fine ha fatto Baby Jane? (1962) di Robert Aldrich, che spostavano l'effetto suspense dai soliti "mostri" alle psicosi umane che sfociavano in efferati atti sadomasochistici; L'occhio che uccide di Michael Powell (1960) è un chiaro esempio di questa caratteristica. Gli horror psicologici continuarono ad essere prodotti sporadicamente, con Il silenzio degli innocenti (1991), tra i più importanti.
I fantasmi e i mostri continuarono comunque a rimanere popolari: Suspense (1961) e The Haunting (1963) furono due horror psicologici tinti di soprannaturale. Gli uccelli (1963) di Alfred Hitchcock fu il primo esempio di "natura che impazzisce" combinata con un horror psicologico.
Ci furono anche film fatti con un budget ridotto. Alcuni esempi sono Blood Feast (1963) (il primo film Gore) e Two Thousand Maniacs! (1964), entrambi di Herschell G. Lewis, che prevedevano schizzi di sangue e sanguinosi svisceramenti.
Uno dei più influenti film horror degli anni sessanta fu La notte dei morti viventi (1968) di George A. Romero. Questo film sugli zombie fu più tardi nominato "culturalmente, storicamente ed esteticamente significante"; abbastanza da essere preservato nel National Film Registry. Portò l'horror ancora più distanze dal vecchio filone gotico dei primi anni e lo introdusse nella vita delle persone moderne.
[modifica] Anni settanta
Con il successo dei film a basso budget e il sempre crescente interesse del pubblico all'occulto, il genere fu in grado di sfornare una serie di pellicole molto intense, spesso con contenuti sessuali, diventate "A-movie" (nonostante avessero le caratteristiche dei B-movie). Molti di questi film furono fatti da registi rispettabili.
Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York (1968) di Roman Polanski fu acclamato sia dalla critica che dal pubblico, e fu un precursore dell'esplosione dell'occulto degli anni settanta; questa esplosione include il grande successo L'esorcista (1973) (diretto da William Friedkin e scritto da William Peter Blatty, che scrisse anche il romanzo), e altri film dove il Diavolo s'impossessa del corpo di una donna o di un bambino. Bambini demoniaci e reincarnazioni diventarono temi popolari nei film horror (come Audrey Rose (1977) di Robert Wise, dove un uomo sostiene che sua figlia sia la reincarnazione di una persona morta). Un altro famoso film horror religioso fu Omen - Il presagio (1976), nel quale un uomo scopre che suo figlio adottivo è l'Anticristo. Di quest'ultimo film è uscito un remake il 6/6/06.
Gli avvenimenti degli anni sessanta iniziarono ad influenzare gli horror di quel periodo. L'ultima casa a sinistra (1972) di Wes Craven e Non aprite quella porta (1974) di Tobe Hooper richiamavano entrambi gli orrori della Guerra del Vietnam; George Romero esaminò l'espansione della nuova società consumista nel suo nuovo sequel sugli zombi, Zombi (1978); il regista canadese David Cronenberg rinnovò il personaggio dello scienziato pazzo esplorando le paure della gente sulla tecnologia e la società, iniziando con Il demone sotto la pelle (1975).
Sempre negli anni settanta arrivò sul grande schermo Stephen King. Molti dei suoi libri sono stati trasformati in film, a partire dal suo primo romanzo, Carrie, che diventò film nel 1976 per merito di Brian De Palma, che stava anche per essere nominato agli Oscar, anche se fu fatto spesso notare che il suo punto di forza non era la capacità di spaventare ma l'esplorazione psicologica. John Carpenter, che aveva già diretto Dark Star (1974) e il film d'azione Distretto 13: le brigate della morte (1976) ispirato ad un vecchio film di Howard Hawks, creò Halloween (1978), che introdusse la caratteristica dei "teenager uccisi da un invincibile e malefico superuomo". Halloween diventò uno dei film indipendenti di maggior successo mai fatti.
Alien (1979) combinò la violenza tipica dei film anni settanta con i "monster movie" degli anni precedenti e riavvicinò l'horror alla fantascienza. Ci furono numerosi seguiti a questo film e un'infinità di imitazioni negli anni successivi.
Nello stesso periodo ci fu un'esplosione di produzione horror in Europa, grazie a registi italiani come Pupi Avati, Mario Bava, Dario Argento e Lucio Fulci, e spagnoli come Jacinto Molina (vero nome di Paul Naschy), Amando de Ossorio e Jesús Franco. Questi film in genere coinvolgevano i personaggi classici del cinema horror (vampiri, lupi mannari, demoni, zombie, killer psicopatici) ma possedevano uno stile caratteristico, diverso da quello dell'horror made in USA.
Intanto ad Hong Kong, i registi iniziarono ad essere ispirati dai film della Hammer e dalla produzione europea e cominciarono a fare film horror con protagonisti esclusivamente asiatici. La Shaw Scope produsse La leggenda dei sette vampiri d'oro (1973) in collaborazione con la Hammer, e in seguito iniziò a creare propri film più originali. Questo genere esplose negli anni '80, con Close Encounters of the Spooky Kind (1981) di Sammo Hung che lanciò il sottogenere della "commedia horror kung-fu"; esempi di questo nuovo genere sono Mr. Vampire (1985) e Storia di fantasmi cinesi (1987).
[modifica] Anni ottanta
Praticamente tutti i film horror di successo degli anni ottanta ebbero un seguito: Poltergeist - Demoniache presenze (1982) diretto da Tobe Hooper ebbe due seguiti ed una serie TV. I tantissimi seguiti di Halloween, Venerdì 13 (1980), e il film splatter soprannaturale di Wes Craven Nightmare (1984) furono le facce popolari dei film horror negli anni '80, nonostante fossero denigrati dalla critica.
Film horror originali continuarono ad apparire sporadicamente: Hellraiser (1987) di Clive Barker e La bambola assassina (1988) furono entrambi lodati dalla critica, e anche loro lanciarono alcuni seguiti, che furono considerati di qualità inferiore sia dalla critica che dai fan. Nel 1980 uscì uno dei più importanti ed influenti film horror di tutti i tempi Shining, tratto da un libro di Stephen King e diretto da Stanley Kubrick.
Gli incassi al botteghino per i sanguinosi horror moderni iniziarono a calare (come dimostrato da La cosa (1982) di John Carpenter), ma aumentò il mercato dell'home video, nonostante la nuova generazione di film avesse un tono meno tenebroso. Motel Hell (1980) e Basket Case (1982) di Frank Henenlotter furono i primi film degli anni '80 a rivoluzionare le convezioni dei film horror del precedente decennio (i film sugli zombi come La notte dei morti viventi e Zombie contenevano una satira e una critica della società, ma erano più tetri che divertenti). Re- Animator di Stuart Gordon, Il ritorno dei morti viventi di Dan O'Bannon e Il vendicatore tossico di Lloyd Kaufman (tutti del 1985) furono seguiti da il remake di David Cronenberg de La mosca (1986), che uscì a poche settimane di distanza da Aliens - Scontro finale di James Cameron. La casa 2 (1987), sequel de La casa (1981), entrambi diretti da Sam Raimi, conteneva una violenza comica, nella quale le risate venivano provocate da alcune sequenze splatter. Il regista neozelandese Peter Jackson seguì i passi di Raimi realizzando Fuori di testa (1987), avendo a disposizione un budget ridottissimo.
I film horror continuarono a provocare dibattiti: nel Regno Unito, la crescita della vendita di videocassette aumentò il rischio che i film descritti sopra potessero finire in mano a bambini piccoli. Molti film furono classificati come "visioni sconsigliate" e censurati. Negli USA, Silent Night, Deadly Night, un film molto controverso del 1984, fallì al cinema e fu ritirato dalla vendita per il suo protagonista: un Babbo Natale assassino.
[modifica] Anni novanta
Nella prima metà degli anni novanta, il genere continuò con i temi degli anni ottanta. Ci furono alcuni film che non ebbero particolare successo come la serie de La bambola assassina e di Leprechaun. I film Nightmare, Venerdì 13 e Halloween ebbero tutti dei seguiti negli anni novanta, molti dei quali ricevettero un discreto successo al botteghino, nonostante sia la critica che il pubblico considerassero i film di basso livello, con l'eccezione di Nightmare nuovo incubo di Wes Craven.
Nota: Nightmare nuovo incubo, insieme a Il seme della follia, La metà oscura e Candyman, fecero parte di un piccolo movimento di horror "auto-riflessivo". Ogni film toccò temi del mondo reale, oltre a quelli della finzione orrorifica. Candyman ad esempio collegò una leggenda metropolitana e il realistico orrore del razzismo che produsse un mostro. Il seme della follia ha un aprroccio più letterario: il protagonista diventa parte di un romanzo che un scrittore (di cui lui era alla ricerca) sta scrivendo. Questo stile diventò più ironico quando fu fatto Scream.
Il film canadese Cube - Il cubo (1997) fu probabilmente uno dei pochi horror degli anni novanta a basarsi su un concetto relativamente nuovo; il regista fu bravo ad evocare una vasta gamma di paure, e toccò una varietà di temi sociali (come la paura della burocrazia) che non erano stati esplorati precedentemente.
Due problemi principali spinsero l'horror in secondo piano durante questo periodo: in primo luogo, il genere horror fu sopraffatto dalla continua proliferazione di film splatter e sanguinosi; in secondo luogo, il pubblico adolescente che aveva assistito ai film dei precedenti decenni crebbe e passò alla visione di film di fantascienza, che attiravano la gente grazie all'utilizzo di nuove tecniche negli effetti speciali.
Per riattirare il pubblico, l'horror diventò più auto-ironico, specialmente nella seconda metà degli anni novanta. Splatters - Gli schizzacervelli (1992) di Peter Jackson portò i film splatter a un livello comico. Dracula di Bram Stoker (1992) di Francis Ford Coppola, prevedeva un insieme di attori di differenti epoche cinematografiche, riprendendo lo stile dei film della Hammer degli anni sessanta e con una trama che si concentra sia sulla trama del romanzo che sugli aspetti orrorifici. I film della serie Scream, iniziata nel 1996 da Wes Craven, coinvolgevano dei teenager molto interessati ai film horror (infatti in questi film troviamo molti riferimenti ai classici) dove si mescolava comicità a spavento.
Oltre ai popolari film horror in lingua inglese degli ultimi anni novanta, solo il film indipendente The Blair Witch Project (1999) provocò spaventi notevoli. Il successo internazionale Ringu (1998) di Hideo Nakata, lanciò una serie di film horror che si concentravano su temi psicologici piuttosto che sul sangue. Il sesto senso (1999) di M. Night Shyamalan fu un esempio di grande successo.
[modifica] Horror del nuovo millennio
Dopo Ringu altri film horror giapponesi furono prodotti ricevendo un discreto successo, i cosiddetti "J-Horror", come Ju-On (2000) di Takashi Shimizu e Kairo (2001) di Kiyoshi Kurosawa. Altre novità nell'horror vennero dall'animazione giapponese, e la loro cultura cinematografica iniziò ad affacciarsi in occidente.
Continuò il saccheggiamento di personaggi dai classici del cinema horror, con remake, sequel e omaggi a film delle precedenti decadi. Da ricordare per aver avuto un discreto successo al botteghino sono Freddy vs. Jason (2003), la "riesumazione" dei vecchi mostri della Universal con Van Helsing (2004), il prequel a L'esorcita (L'esorcista - La genesi), e altri sequel ad Halloween e La bambola assassina. Alcuni remake degni di nota sono The Ring (2002) di Gore Verbinski (remake del film giapponese Ringu), L'alba dei morti viventi (2004) (remake del film di Romero Zombi) e Amityville Horror (2005) (remake dell'omonimo film).Il genere zombie ebbe una rinascita in tutto il mondo, anche grazie ai videogames. Alcuni di questi giochi sono diventati anche film (ad esempio Resident Evil (2002) e Silent Hill (2006)). La Casa dei 1000 corpi di Rob Zombie, Cabin Fever di Eli Roth e il sorprendente Wrong Turn di Rob Schmidt ripresero le caratteristiche degli anni settanta e ottanta, con l'utilizzo dei primi metodi per spaventare.
I film horror originali di questo periodo sfruttarono i teenager come la serie di Final destination, iniziata nel 2000, e i film più seri di M. Night Shyamalan.
James Guun, scrittore dei film su Scooby-Doo, scrisse e diresse Slither. Uscito nel 2006, non ebbe molto successo al botteghino, ma ricevette migliori recensioni rispetto a ogni altro horror americano degli ultimi anni.
Un fenomeno particolare, ora molto comune nei film horror, è quello di essere vietati ai minori di 13 anni. Film come Stay Alive e Al calare delle tenebre hanno elementi caratteristici dei film horror e alcuni considerano il divieto troppo restrittivo. I film horror vietati ai minori di 14 anni sono solitamente storie di fantasmi (The Ring, The Exorcism of Emily Rose, White Noise), mentre la maggior parte di film horror continua ad avere il divieto sotto ai 18 anni non accompagnati (Saw - L'enigmista, Hostel, La casa del diavolo).
Saw è la serie orrorifica che inagura il filone tortur movie (o Torture porn i cui elementi ricorrenti sono violenza, tortura, nudità e sadismo) e diventa il maggior successo commerciale dell'horror moderno creando una nuova figura di mostro: L'enigmista.
L'horror britannico torna al successo con film come 28 giorni dopo (2002), Dog Soldiers (2002), L'alba dei morti dementi (2004) e The Descent (2005).
La compagnia di wrestling World Wrestling Entertainment lanciò la WWE Films, il primo film della nuova casa produttrice è stato Il collezionista di occhi, un film horror con il wrestler Kane. Un altro trend è il remake dei film horror asiatici come One Missed Call, The Eye, Shutter e A Tale of Two Sisters.