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Chartres - Wikipedia

Chartres

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Chartres
Panorama di Chartres
[[Immagine:{{{blasone}}}|100px|Chartres - Stemma]] [[Immagine:{{{bandiera}}}|border|120px|Chartres - Bandiera]]
Nome originale: Chartres
Stato: bandiera Francia
Regione: Centro
Dipartimento: Eure-et-Loir
Arrondissement: Chartres
Cantoni: Chartres-Nord-Est
Chartres-Sud-Est
Chartres-Sud-Ovest
Latitudine:  48° 27' N
Longitudine:  1° 30' E
Altitudine: 142 m s.l.m.
Superficie: 16,85 km²
Popolazione:
 - Totale
 - Densità
(2005)
39.800 ab.
2395,31 ab./km²
Codice INSEE: 28085
CAP: 28000
Comune di  Chartres
Posizione di Chartres  in Francia


Sito istituzionale

Chartres è una città francese di 39.800 abitanti, capoluogo del dipartimento di Eure-et-Loir, nella regione del Centro.

I suoi abitanti si chiamano Chartrains.


Indice

[modifica] Storia

Chartres è situata in una regione abitata fin dalla preistoria, come attestano i monumenti megalitici e gli oggetti dell'epoca neolitica.

L'attuale dipartimento di Eure-et-Loir corrisponde alla parte centrale del territorio dei Carnuti, di cui Chartres era la capitale, sotto il nome di Autricum. Chartres-Autricum fu una grande città, fornita dell'acqua da due acquedotti, e vi si trovava un importante anfiteatro, almeno un foro ed anche dei templi.

Evangelizzata verso la metà del III secolo da Saint Altin e Saint Eodald, alla caduta dell'Impero Romano era una delle diocesi più grandi della Gallia.

La città dovette fronteggiare le invasioni normanne dei secoli IX e X.

Nel 876, un dono del re di Francia, Carlo il Calvo (823–877), il "Voile de la Vierge", fu all'origine di un importante movimento di pellegrinaggi che fecero la ricchezza della città e la potenza delle istituzioni religiose locali.

Un'altra fonte di questa ricchezza consisteva nella ricchezza della Beauce, in cui il capitolo della cattedrale possedeva grandi domini. Con questa ricchezza e con questa potenza vennero costruite le cattedrali successive.

Questa ricchezza materiale produsse anche una grande rinomanza intellettuale: il vescovo Fulberto di Chartres si trovò all'origine dello sviluppo della Scuola di Chartres che si sviluppò durante circa due secoli. Affianco a sindaci celebri come Thierry di Chartres o anche Bernardo di Chartres, si deve anche notare il posto del vescovo Yves di Chartres, che fu uno dei grandi canonisti della Chiesa.

La qualità delle chiese attesta l'ampiezza del movimento religioso e la prosperità economica dei secoli XII e XIII.

Nel dominio politico e militare, il re di Francia Luigi il Grosso ridusse alla mercé, al prezzo di una lunga lotta, il signore del Puiset, la cui potenza era una sfida alla monarchia.

Durante la guerra dei Cento Anni, questa regione, al centro della Francia ed al cuore dei domini reali, soffrì molto. A Brétigny, piccola frazione a sud di Chartres, l'8 maggio 1360 fu firmato un trattato di tregua tra gli inglesi ed il re di Francia Giovanni il Buono. Più tardi, a sud di questo dipartimento si svolse l'episodio memorabile della battaglia delle Aringhe, che vide un convoglio di viveri destinato agli assediati di Orléans fermato dagli inglesi.

Dopo essere stata l'appannaggio di Carlo di Valois, padre di Filippo VI di Francia, la contea di Chartres fu eretta in ducato da François Ier, nel 1528 a profitto di Renata di Francia, duchessa di Ferrara. Vanamente attaccata dai protestanti nel 1568, la città fu presa, dopo un lungo assedio[1], nel 1591 da Enrico IV, che si fece incoronare nella cattedrale il 27 febbraio 1594.

Luigi XIV donò il ducato di Chartres alla casa di Orléans, il cui erede, fino a Luigi Filippo, portò il titolo di duca di Chartres.

Dopo la Rivoluzione francese, l'entrata nel mondo contemporaneo fu segnata da dei progressi importanti come l'arrivo della ferrovia con l'inaugurazione della stazione nel 1849, la messa in funzione del tram nel 1899 o ancora la creazione, nel 1909, tra i primi di Francia, dell'aeroporto, dove diversi piloti acquisirono la celebrità come Farman e Latham.

La città ebbe ancora la sua parte di sofferenze nella prima metà del XX secolo con i bombardamenti del 15 agosto 1918, del giugno 1940 e del maggio 1944. Sempre nel 1940, Jean Moulin, allora prefetto di Eure-et-Loir, ebbe le sue prime contese con le truppe del III Reich. La città fu liberata dagli americani il 18 agosto 1944.

A partire dalla seconda metà del XX secolo, Chartres ha conosciuto una vera trasformazione economica e sociale caratterizzata dal lavoro, dall'aumento della popolazione e dalla creazione dei quartieri di La Madeleine e di Beaulieu.

Ancora oggi, Chartres vuole essere dinamica tanto nel settore del lavoro, quanto in quello della cultura. In questo si caratterizza per l'inaugurazione del «Centre international du Vitrail», per la creazione della «Cosmetic Valley» e per la realizzazione di manifestazioni come la Festa della Luce.


[modifica] Arte

[modifica] Cattedrali e chiese

La città è molto conosciuta per la Cattedrale, che è considerata la più bella cattedrale gotica della Francia. Fu costruita agli inizi del XIII secolo, per la maggior parte in 30 anni. L'attuale cattedrale, di architettura gotica, è stata costruita sulle rovine di una precedente cattedrale, romana, distrutta a causa di un incendio nel 1194. La sua importanza storica e culturale è riconosciuta anche dall'UNESCO.

L'abbazia di San Pietro[1], datata soprattutto dal XIII secolo, contiene, oltre a qualche bella vetrata, dodici rappresentazioni degli apostoli in smalto, eseguite intorno al 1547 da Léonard Limosin. Delle altre chiese di Chartres, notevoli sono St Aignan (XIII, XVI e XVII secolo) e St Martin-au-Val (XII secolo).

[modifica] Musei

  • Musée des Beaux-Arts, museo d'arte (ubicato vicino alla Cattedrale di Chartres) ospitato nel precedente palazzo episcopale;
  • Le Grenier de l'Histoire Musée, museo storico specializzato in uniformi militari e accessori;
  • Le Centre International du Vitrail, un laboratorio-museo e centro culturale dedicato all'arte del vetro colorato;
  • Muséum de sciences naturelles et de la préhistoire, Museo di Scienze Naturali e della Preistoria;
  • Conservatoire du Machinisme et des Pratiques Agricoles, un museo agricolo

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Gemellaggi

Patti di amicizia :

[modifica] Collegamenti esterni


[modifica] Note

  1. ^ Pierre Miquel, Les Guerres de religion, Club France Loisirs, 1980. ISBN 27274207858 p 374


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