Jean Moulin
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Jean Moulin (Béziers, 20 giugno 1899 – Metz, 8 luglio 1943) è stato un militare francese, eroe della Resistenza francese.
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[modifica] Biografia
[modifica] Prima della guerra
Arruolato nel 1918, partecipa agli ultimi mesi della Prima guerra mondiale. Nel 1921 si laurea in legge. Entra nell'amministrazione prefetturale, come capo di gabinetto del Prefetto della Savoia, nel 1922, poi come Vice Prefetto d'Albertville, dal 1925 al 1930. È all'epoca il più giovane Vice Prefetto della Francia.
Nel settembre del 1926 si sposa con Marguerite Cerruti, per poi divorziare il 1928.
Nel 1930 diviene Vice Prefetto di Châteaulin. Pierre Cot lo nomina Capo Aggiunto del suo dicastero agli Affari Esteri nel dicembre 1932.
Intanto pubblica delle caricature e dei disegni umoristici nella rivista Le Rire sotto lo pseudonimo di Romanin.
Vice Prefetto di Thonon-les-Bains nel 1933, occupa contemporaneamente la funzione di Capo di Gabinetto di Cot al ministero dell'Aviazione.
Nel 1934 assume le funzioni di segretario generale della prefettura della Somme a Amiens; nel 1936 è nuovamente nominato Capo di Gabinetto al ministero dell'Aviazione, dove aiuta i repubblicani spagnoli nella guerra civile inviando aerei e piloti.
Diventa il più giovane prefetto di Francia, nell'Aveyron, a Rodez, nel gennaio 1937.
[modifica] La Resistenza
Nominato prefetto d'Eure-et-Loir a Chartres, viene arrestato nel giugno del 1940 dai tedeschi, perché si rifiuta di arrestare dei soldati africani della guardia di finanza francese. Tenta il suicidio, tagliandosi la gola con dei frammenti di vetro, conservando un cicatrice che nasconde sotto una sciarpa.
Politicamente schierato a sinistra, è revocato dal Regime di Vichy il 2 novembre 1940 e messo in disponibilità. Si installa nella sua casa familiare di Saint-Andiol (Bouches-du-Rhône) ed entra nella Resistenza francese. Raggiunge Londra nel settembre 1941 sotto il nome di Joseph Jean Mercier e vi incontra Charles de Gaulle, che lo incarica di unificare i movimenti della resistenza. Viene paracadutato nelle Alpi nella notte del 1 gennaio 1942. Usa gli pseudonimi di Rex e di Max.
Nel febbraio 1943 ritorna a Londra in compagnia del generale Delestraint, capo dell'Armée Secrète. Riparte il 21 marzo 1943, incaricato di creare il Consiglio Nazionale della Resistenza (CNR), l'equivalente italiano del Comitato di Liberazione Nazionale. La prima riunione si terrà a Parigi il 27 maggio 1943
Viene arrestato il 21 giugno 1943 a Caluire-et-Cuire (Rodano), nell'abitazione del dottor Dugoujon, dove stava tenendo una riunione con i principali capi della Resistenza francese. Interrogato e torturato da Klaus Barbie, capo della Gestapo a Lione, muore sul treno Parigi-Berlino, nei pressi di Metz, mentre lo stava conducendo verso la deportazione in campo di concentramento.
[modifica] Memoria
L'essere stato il rappresentante dello Stato francese più alto in grado ad opporsi al governo di Vichy, dandosi alla macchia e guidando i partigiani dall'interno del territorio metropolitano, gli diede un'aura virtualmente alternativa al Governo in esilio di Londra, rendendolo parte della mitologia radicalsocialista in opposizione al nazionalismo conservatore del generale De Gaulle. E' comunque sepolto al Pantheon di Parigi, dove le sue spoglie furono traslate nel 1964, proprio su decisione del generale De Gaulle e con commemorazione funebre letta da André Malraux.