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Centro storico di Genova - Wikipedia

Centro storico di Genova

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Coordinate: 44°24′31″N 8°55′50″E / 44.40861, 8.93056

Bene protetto dall'UNESCO
Patrimonio dell'umanità
Palazzi dei Rolli -
Strade Nuove del Centro storico

Genoa: Le Strade Nuove and the system of the Palazzi dei Rolli
Tipologia Beni architettonici e storici
Criterio C (ii) (iv)
Pericolo dato non disponibile
Anno 2006
Scheda UNESCO inglese
francese
Patrimoni dell'umanità in Italia
« Se gli architetti che hanno costruito Genova avessero avuto spazio, se avessero potuto abbandonarsi alla fantasia e senza ostacoli ai loro capricci, non avrebbero potuto trovare le infinite risorse e la multipla varietà di motivi, di disegni e disposizioni ai quali la facciata dei loro palazzi deve un'originalità di carattere, e che introduce in ogni anfratto l'inatteso della grandezza. »
(Louis Enault, Breve vision hivernale d'un voyageur normand, 1850)

Il centro storico di Genova è il nucleo abitativo antico più esteso d'Europa[citazione necessaria].

Una sua vasta parte - racchiusa nel tratto delle cosiddette Strade Nuove (via Garibaldi, via Cairoli e via Balbi), dove sorgono i palazzi dei Rolli - è stata dichiarata dall'UNESCO il 13 luglio 2006 patrimonio mondiale dell'umanità

Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco

.

È articolato - particolarmente nella parte adiacente alla zona portuale antica - in un dédalo di stretti e scuri caruggi che costituiscono una sorta di intricata casbah caratterizzata da strutture architettoniche stilisticamente non sempre definite in maniera unitaria e facilmente identificabili, con chiese di stile romanico, palazzi di gusto classico e neoclassico e costruzioni appartenenti alla cultura mediorientale, frutto di un passato che portò i Genovesi nei principali porti del Mar Mediterraneo e ad operare sul campo delle crociate cristiane.

Indice

[modifica] Articolazione del centro storico

Il suo sviluppo è pari a circa quattrocentomila metri quadrati. Amministrativamente, è suddiviso in sestieri (Prè, Portoria, Molo, Maddalena, San Vincenzo, San Teodoro), con il mantenimento della traccia storica degli antichi rioni di quella che fu la Repubblica di Genova.

Castello

La collina di Sarzano (detta anche di Castello) è stata il primo luogo abitato di Genova nell'antichità, l'antica neapolis. Evidenzia la torre degli Embriaci, il convento di Santa Maria di Castello e la spianata di Campopisano, simbolo della vittoria navale della Repubblica di Genova sulla vicina Repubblica marinara di Pisa.}}

Tale suddivisione esula da quella che vede organizzato il territorio comunale in oltre una decina di circoscrizioni (o municipi): i sei sestrieri sono attualmente compresi nel terriotorio dei municipi I Centro Est e II Centro Ovest.

La storia del nucleo storico del capoluogo ligure è legata totalmente alla storia cittadina, dagli albori della costruzione delle prime abitazioni dei Liguri sul colle di Sarzano lungo gli anni della Repubblica marinara dei quali tenne nota l'annalista Caffaro di Rustico da Caschifellone conosciuto semplicemente come il Caffaro (v. Annali del Caffaro), fino alle battaglie patriottiche e insurrezionaliste della Giovine Italia e della Carboneria di Giuseppe Mazzini.

[modifica] Dall'oppidum alla neapolis

Con brevi ma precise pennellate, secondo la prospettiva analitica e critica del visitatore curioso di penetrare nei misteri di un luogo sconosciuto, l'autore e viaggiatore Henry Aubert dà nel suo saggio Città e genti d'Italia (Villes et gens d'Italie, pubblicato a Parigi nel 1923) un ritratto sintetico ma esaustivo del centro storico di una città-emporium, ovvero null'altro che un mercato con nessuna importanza politica. Aubert non può fare a meno di citare il geografo Strabone quando questi affermava come a Genova non si vendeva che miele, bestiame, pelli, vini e olio.

E ricorda che, come allora, la città storica occupa la stessa posizione geografica, tra il Faro (nota: non la Lanterna ma il vecchio faro che illuminava l'ingresso del porto nell'antichità), che data dall'epoca romana, e la collina di Carignano da una parte, il mare e il forte chiamato oggi Castelletto dall'altra.

Precisa Aubert:

« Comprendeva l'oppidum</>, che oggi è il quartiere del Molo, dalle stradine strette (n.: si riferisce ai caruggi) piene di gente, il cuore e la culla della città, che gli stranieri non visitano quasi mai e in cui vi è almeno una cosa bella: la vecchia e singolare chiesa di Santa Maria di Castello, che fu la prima cattedrale di Genova, e dove gli amatori di ricordi storici possono trovare cose interessanti (n.: La Madonna fu incoronata nel 1657 regina di Genova); la neapolis, posta dietro l'oppidum, in un avvallamento dove solo i conoscitori e i curiosi intrepidi si azzardano; la statio ovvero la città militare, che divenne in seguito la città residenziale, e finalmente l'emporium, la ragione di essere di tutto il resto, la città attiva, del commercio e dei traffici ... »

Per concludere:

« È questa la parte più caratteristica di Genova moderna, quella parte in cui si svolse la vita del Medioevo, quella che la fa assomigliare a Napoli per le stradine intricate e in declivio e per il colore grigio dei suoi tetti di ardesia ... »

[modifica] Le edicole votive e i portali

« ...ci sono tantissimi tabernacoli dedicati alla Vergine e ai Santi, posti di solito alle svolte delle vie... »
(Charles Dickens parlando di Genova, "Pictures from Italy", 1846[1])
San Giovanni Battista in piazza Soziglia, edicola risalente al XVII/XVIII secolo e restaurata nel 1991.
San Giovanni Battista in piazza Soziglia, edicola risalente al XVII/XVIII secolo e restaurata nel 1991.

Una delle caratteristiche tipiche del centro storico genovese è l'elevato numero di edicole votive presenti, non tutte in buono stato di conservazione o facilmente visibili anche se negli ultimi decenni è in corso un impegnativo progetto di restaturo e catalogazione. La tradizione ha origine nel basso medioevo e continuò per diversi secoli, fino agli inizi del XX secolo, avendo il suo massimo nei secoli XVI e XVII.

Via Luccoli di notte
Via Luccoli di notte

Si ritiene che nel centro storico siano state costruire nel tempo centinaia edicole, molte delle quali dedicate alla Madonna (particolarmente venerata a Genova, tanto da essere dichiarata nel 1637 "Regina di Genova"), sia da parte di nobili, mercanti e artigiani, confraternite o anche da parte di semplici cittadini. Le raffigurazioni presenti venivano poi spesso ornate con ex voto e candele.[2] [3] [1][4]

Altra caratteristica sono i portali dei palazzi, finemente decorati con sculture, statue (in marmo, ardesia e pietra) ed affreschi. L'origine della diffusione di questo tipo di portali è da ricercarsi nel XV secolo, quando le famiglie nobili proprietarie dei palazzi della zona, per far fronte alla carenza di spazi per nuove aree abitative o da adibire a botteghe, decidono di riutilizzare i cortili e i porticati degli stessi, cambiando la distribuzione degli spazi ed ottenendone nuovi vani e loggie sovrapposte .

I palazzi così ridefiniti necessitavano di nuovi ingressi, più sontuosi dei precedenti, il cui progetto e costruzione venne affidata a scultori e maestri muratori, spesso estranei alla città (molti dei quali venivano a Genova perché interessati ai marmi e alle altre materie prime che venivano sbarcate nel porto), principalmente lombardi (della Val d'Intelvi) o toscani. I temi raffigurati, oltre quelli religiosi, spesso riprendevano la mitologia classica o erano omaggi alla famiglia proprietaria del palazzo.[1][2]

[modifica] Il centro storico oggi

San Matteo
La chiesa di San Matteo, nell'omonima piazza cinquecentesca
La chiesa di San Matteo, nell'omonima piazza cinquecentesca
Palazzo in Piazza San Matteo
Palazzo in Piazza San Matteo

Nei diversi itinerari che si dipanano dal cuore del centro, piazza De Ferrari, e in un nucleo urbano urbanisticamente non convenzionale, risultanza di più modifiche e ristrutturazioni susseguitesi nei secoli, è possibile individuare le tre principali linee direttrici che tracciano - con l'ausilio delle rocche e mura edificate in secoli differenti fra il Medioevo, il Rinascimento e l'Ottocento - i contorni di una città obliqua architettonicamente ricca di inconfondibili ed inaspettate pregevolezze.

Tali direttrici possono essere individuate, per la parte più antica, nella via San Lorenzo che scende, anche attraverso numerose strade, vicoli (i caruggii) e creuze laterali, dal piano di Sant'Andrea e da piazza De Ferrari fino alla Marina e al porto antico; per la parte cinque-seicentesca nella via XXV aprile che, con il transito di piazza Fontane Marose e via Garibaldi (l'antica Strada Nuova), porta a piazza dell'Annunziata e al quartiere universitario di via Balbi (sede del Palazzo Reale).

Per la parte strettamente medioevale, nel fitto tessuto di caruggi che da piazza Campetto e dai Macelli di Soziglia conduce alla Chiesa di Santa Maria delle Vigne e al sestiere di Pre-Molo-Maddalena.

Il fulcro attorno al quale ruota ancor oggi ruotano i flussi del commercio e del turismo è dato dai portici di Sottoripa (o della Ripa), a piazza Caricamento, attorno al Banco di San Giorgio presso cui veniva creandosi la città dei mercanti e dei camalli della Compagnia dei caravana.

Per quello che riguarda la parte di levante dei centro storico, dopo anni di semi-abbandono, il trasferimento della facolta' di architettura in stradone Sant'Agostino (che collega Sarzano/Castello con i caruggi siti tra piazza delle Erbe e San Lorenzo) e l'apertura di numerosi ristoranti e locali dagli anno novanta in poi, hanno portato ad una rinascita della zona e ad un'attiva e frequentata vita serale e notturna, la cosiddetta "movida".

[modifica] Immagini

[modifica] Note

  1. ^ a b c Edicole votive e portali - Cosa sono?, dal sito del piano regolatore sociale del Comune di Genova
  2. ^ a b Percorso turistico delle edicole votive, dal sito del Comune di Genova
  3. ^ Edicole votive fra centro antico e museo, articolo della Fondazione Carige sull'esposizione di edicole votive al Museo di Sant’Agostino
  4. ^ Presentazione del libro Viaggio nei Caruggi - Edicole votive, pietre e portali, di Riccardo Navone, Fratelli Frilli Editori

[modifica] Voci correlate

[modifica] Bibliografia

Per approfondire, vedi la voce Bibliografia su Genova.
  • Corinna Praga e Laura Monaco (a cura di). Una giornata nella città - Suggerimenti per la visita e la lettura pluridisciplinare del centro storico di Genova. Genova, Sagep Editrice, 1992. ISBN 8870584402
  • Elio Vigna (a cura di). Centro Storico di Genova - inquietudini e incanti - 60 tra le migliori fotografie elaborate autonomamente dagli studenti del primo anno del corso di Percezione e Comunicazione Visiva del Diploma Universitario in Disegno Industriale. Genova, ed. De Ferrari, 1999.
  • Piero Pastorino. Botteghe e vicoli. Itinerario genovese nel centro storico. Genova, ed. De Ferrari, 1999.

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni


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