Austrofascismo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Questa voce è parte della serie Storia dell'Austria |
[modifica] |
Austrofascismo è un termine utilizzato spesso per descrivere il regime instaurato in Austria tra il 1934 e il 1938.
In Austria si era andato sviluppando a cavallo fra gli anni '20 e '30 il Fronte Patriottico, fondato da Engelbert Dollfuss, che salì al potere nel 1932; nel 1933 sciolse gli altri partiti e ne fece arrestare i deputati instaurando un regime conservatore e autoritario che ebbe però breve durata. Dollfuss inaugurò, in quello stesso anno, una politica apertamente nazionalista e filofascista contraria all'Anschluss: anzi, per salvaguardare il suo paese dalle mire annessionistiche del Terzo Reich, il cancelliere austriaco stipulò con l'Italia fascista un patto di alleanza.
Nel 1934 Engelbert Dollfuss fu ucciso durante un tentativo di colpo di stato da parte di nazisti austriaci. La ferma reazione italiana impedì ad Hitler di incorporare l'Austria alla Germania nazista. La politica di Dollfuss fu portata avanti ancora dal suo collaboratore Kurt von Schuschnigg fino all'annessione (1938) dell'Austria al Terzo Reich. Tale annessione fu resa in gran parte possibile dall'acquiescenza di Mussolini, legatosi nel frattempo ad Hitler ed alla sua politica a causa degli eventi seguiti alla Guerra d'Etiopia, e dall'inazione delle altre potenze europee (Unione Sovietica, Gran Bretagna e Francia).