Antonio da Sangallo il Vecchio
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Antonio Giamberti da Sangallo (detto il Vecchio per differenziarlo dal nipote Antonio da Sangallo il Giovane) (Firenze, 1455 – Firenze, 1534) è stato un architetto italiano, del Rinascimento, specializzato nella "fortificazione alla moderna".
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[modifica] Biografia
Figlio di Francesco Giamberti, già architetto di Cosimo de' Medici, ha cominciato la sua attività imparando l'arte dell'intagliare il legno insieme al fratello Giuliano da Sangallo alla scuola dello scultore Francione (Vasari).
Inizia l'attività di architetto collaborando per molti anni e continuando le opere del fratello maggiore Giuliano. Nel 1495, infatti, si dedica alla costruzione della fortezza di Poggio Imperiale a Poggibonsi voluta da Lorenzo de' Medici e disegnata da suo fratello Giuliano che non se ne poteva occupare. A seguito di questa esperienza gli viene commissionata nel 1506 la costruzione della Fortezza Medicea di Arezzo.
Un po' alla volta, dunque, secondo il Vasari, Antonio diviene, insieme al fratello Giuliano, tra i massimi specialisti nella tecnica detta della "fortificazione alla moderna". Per questo motivo viene incaricato da Lorenzo dè Medici della ristrutturazione delle fortificazioni di Firenze. In effetti al suo attivo ha diverse fortezze, tra le più significative troviamo quella di Civita Castellana, costruita tra il 1494 e il 1497. Si occupa, altresì, della progettazione della Fortezza Vecchia di Livorno edificata tra il 1521 e il 1534, mentre a Roma, da papa Alessandro VI Borgia, gli viene affidata la risistemazione della fortificazione di Castel Sant'Angelo.
A questo scopo Antonio rafforza le strutture, costruisce ai quattro angoli altrettanti baluardi poligonali che vengono ad inglobare le presistenti torri rotonde, e realizza un torrione circolare, con funzione di rivellino, alla testata del ponte, poi distrutta da papa Urbano VIII. Inoltre scava un fossato intorno all'intero perimetro dell'edificio demolendo i presistenti corpi di fabbrica circostanti per sgombrare il campo al tiro delle artiglierie della fortezza.
Nonostante la sua specializzazione però, il capolavoro di Antonio Giamberti è costituito dalla chiesa di San Biagio presso Montepulciano (1516-1518) che rappresenta uno dei massimi capolavori dell'architettura del Rinascimento. Nella realizzazione di questo gioiello Antonio si richiama alla basilica di San Pietro disegnata dal Bramante, utilizzando la pianta a croce greca con cupola centrale e quattro torri tra i bracci della croce. A differenza dell'opera bramantesca, però, San Biagio "non è un organismo di corpi curvi, ma un incastro di volumi squadrati" (Giulio Carlo Argan).
A Montepulciano, dove, dal 1518, stabilisce il centro della sua attività, il Sangallo realizza anche palazzo Nobili-Tarugi sulla piazza Grande, oltre ai palazzi Contucci, Del Pecora, Del Monte e Cervini, ispirandosi alle forme del classicismo contemporaneo.
Sulla base di suoi disegni fu trasformata la Chiesa di Sant'Agostino a Colle Val d'Elsa.
[modifica] Opere principali
- Fortezza Medicea di Poggio Imperiale a Poggibonsi
- Fortezza Medicea di Arezzo
- Forte San Gallo a Civita Castellana
- Fortezza Vecchia di Livorno
- Fortificazione di Castel Sant'Angelo in Roma
- Chiesa di San Biagio (Montepulciano)
- Palazzo Nobili-Tarugi a Montepulciano
- Chiesa di Sant'Agostino (Colle Val d'Elsa)
[modifica] Bibliografia
- Giorgio Vasari, Le vite. Roma, Newton Compton Editori, 1991.
- Castelli d'Italia. Ed. Touring Club Italiano, 1995.
- Gian Maria Tabarelli, Castelli Rocche e Mura d'Italia. Busto Arsizio, Bramante, 1983.
- Giulio Carlo Argan, Storia dell'Arte Italiana. Firenze, Sansoni, 1968.