Andronico I di Bisanzio
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Andronico I Comneno | ||
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Basileus | ||
Scifato di Andronico I di Bisanzio. | ||
Regno | 1183 - 12 settembre 1185 | |
Morte | 12 settembre 1185 | |
Costantinopoli | ||
Predecessore | Alessio II di Bisanzio | |
Successore | Isacco II di Bisanzio | |
Coniuge | ? | |
Teodora Comnena | ||
Figli | Manuele Comneno - Giovanni Comneno - Maria Comnena - Alessio Comneno - Irene Comnena | |
Casa reale | Comneni |
Andronico I Comneno - in greco: Ανδρόνικος Α’ Κομνηνός, Andronikos I Komnēnos (1118 – Costantinopoli, 12 settembre 1185) è stato un imperatore bizantino. Fu basileus dei romei dal 1183 fino al 1185.
Indice |
[modifica] La salita al trono
Ambizioso e scaltro per salire al trono, come pretesto, si atteggiò a salvatore di Alessio II, dicendo che veniva soggiogato da sua madre e dal protosebasto Alessio Comneno (amante di sua madre). Dopo di che cominciò a muoversi in direzione di Costantinopoli, sicuro dell'appoggio popolare. La Paflagonia ben prestò passò dalla sua parte e, nella Capitale, Andronico trovò subito due alleati nelle persone della kaisarissa Maria, sorellastra di Alessio II, e del marito, il cesare Ranieri di Monferrato, esclusi dal Consiglio di reggenza. Costoro risposero agli appelli di Andronico e, sempre atteggiandosi a salvatori del basileus, ovviamente, tentarono una congiura ai danni del protosebasto Alessio. I piani vennero scoperti e la congiura fallì: a Maria, Ranieri ed i loro fidi toccò rifugiarsi a Santa Sofia, donde lanciarono appelli alla rivolta. La ribellione popolare scoppiò veramente, e, vista l'impossibilità di pervenire ad una risoluzione pacifica, il protosebasto, nel maggio del 1181, lanciò l'attacco: si combatté edificio per edificio, financo sulle soglie della Chiesa grande, ma alla fine gli Imperiali prevalsero. Al fine di evitare ulteriori orrori in Santa Sofia, già profanata, il patriarca Teodosio si propose come arbitro, così Maria e Ranieri poterono uscire dalla Chiesa in sicurtà ed essere amnistiati.
Tali notizie ovviamente non potevano che rallegrare Andronico nella sua avanzata verso Costantinopoli, così come la notizia delle tensioni tra il Patriarca ed il protosebasto, ed infatti la sua marcia si fece più rapida: la reggenza gli inviò contro un esercito, comandato da Andronico Angelo, ma costui si fece battere a Charax, in Bitinia. Temendo per la propria vita, Angelo passerà in seguito dalla parte di Andronico, che, intanto si accampò nei pressi di Calcedonia, di fronte a Costantinopoli. Il protosebasto decise, a questo punto, attaccare la flotta ribelle, ma Andronico Contostefano decise di passare, con tutte le sue navi, dalla parte di Andronico. Che ora aveva davvero vinto, e da Calcedonia si preparò la strada per il Palazzo imperiale. Il protosebasto Alessio venne arrestato ed imprigionato, per esser poi accecato -un vezzo molto caro ad Andronico, e venne scatenata la popolazione, ben fomentata ed appoggiata da mercenari paflagoni, contro tutti i Latini presenti in Città, soprattutto Pisani e Genovesi, accusati d'esser la rovina del popolo e d'appoggiare il regime dell'imperatrice madre e del protosebasto. Ora Andronico poteva entrare nella Città. Maria d'Antiochia e Alessio II vennero trasferiti dal Palazzo imperiale in un palazzo più sicuro e guardati a vista. Nessuno poteva incontrare il giovane imperatore.
La situazione comunque, per Andronico I, era tutt'altro che tranquilla. Kilidj Arslan II d'Iconio, "saputo che era passato nell'Ade colui che egli temeva come un masso incombente sulla sua testa", dice Niceta, era all'attacco, e all'interno delle frontiere molti non accettarono il rivolgimento nella Capitale, principalmente il gran domestico Giovanni Comneno Vatatze, a Filadelfia. L'esercito inviatogli contro venne battuto, ma la morte del Gran domestico risolse la rivolta a favore di Andronico I. Intanto costui, pur impadronendosi delle leve del potere, desiderava porsi come campione della legittimità imperiale, e a maggio del 1182 fece nuovamente incoronare Alessio II a Santa Sofia. Inoltre, al fine di liberarsi dell'ultimo ostacolo alla sua corsa al potere supremo, allontanò Maria d'Antiochia dal figlio e cominciò contro di lei una campagna persecutoria, accusandola presso il popolo di voler sottomettere l'Impero ai propri voleri. Questo fu il pretesto che permise ad Andronico I di far imprigionare l'Imperatrice madre con l'accusa di alto tradimento e di farla condannare a morte da giudici. La condanna venne fatta controfirmare dall'Imperatore suo figlio: c'è da chiedersi a quali e quante pressioni fosse sottoposto il ragazzo. Ad Andronico toccò cambiare l'originaria squadra d'esecutori, poiché ci fu chi si rifiutò di portare a termine l'assassinio, ma alla fine, nel settembre 1182, Maria fu uccisa.
[modifica] La Reggenza di Andronico su Alessio II
Uccisa l'imperatrice madre la strada di Andronico I era spianata: il potere sarebbe stato suo, e raggiunto marciando sui cadaveri della famiglia dell'odiato cugino. Tra l'altro la notizia giunse anche molto lontano, e il viaggiatore arabo-spagnolo Ibn Jubair racconta, nella sua Rihla, di come il sovrano di Costantinopoli fosse morto, gli fosse successo un ragazzino assistito dalla madre, e di come il cugino usurpatore avesse ucciso la madre ed imprigionato il ragazzo. Comunque, contro il possibile usurpatore s'armò una congiura, ma venne scoperta e duramente punita: alcuni vennero soppressi, altri fuggirono, secondo la poco simpatica abitudine ad Andronico I Contostefano ed ai quattro figli vennero tolti gli occhi. Nella primavera del 1183 toccò alla kaisarissa Maria ed al cesare Ranieri, avvelenati entrambi. Di fronte a tanti eventi il patriarca stesso, Teodosio Boradiota, preferì ritirasi a vita privata. Restava un solo passo da fare: all'inizio del settembre del 1183 gente a lui fedele fece in modo che Andronico I venisse acclamato Imperatore per le vie della Capitale, ed Alessio II fu tratto fuori dal palazzo affinché lo pregasse di regnare con lui. L'incoronazione avvenne a Santa Sofia: il nome d'Andronico I venne pronunciato prima del nome dell'autocratore legittimo, Alessio II. Il quale aveva firmato la sua condanna a morte: non era più necessario, ormai. Pochi giorni dopo, infatti, il giovane sovrano, non ancora quattordicenne, fu, strangolato mediante una corda d'arco, il suo cadavere dileggiato, decapitato e buttato in mare chiuso in un vaso.
[modifica] Andronico I Imperatore dei Bizantini
Andronico I fu un valoroso condottiero, intelligente ma anche senza scrupoli. Durante il suo Impero gli ungheresi e i normanni si allearono e sbarcarono a Durazzo, e raggiunsero Tessalonica e attaccarono Costantinopoli. Dove scoppiò una rivoluzione, per la paura del popolo che non si sentiva più sicura con Andronico I, e per questo fu spodestato da Isacco II di Bisanzio, e fu acclamato Imperatore dal popolo. Andronico I sorpreso mentre tentava di fuggire, fu trucidato dalla folla.
[modifica] Bibliografia
- Georg Ostrogorsky. Storia dell'Impero bizantino. Milano, Einaudi, 1968. ISBN 8806173626
- Gerhard Herm. I bizantini. Milano, Garzanti, 1985.
- Giorgio Ravegnani. I trattati con Bisanzio 992-1198 . Venezia, Il Cardo, 1992.
- Niceta Coniata. Grandezza e catastrofe di Bisanzio . Milano, Mondadori, 1994. ISBN 8804379480
- John Julius Norwich. Bisanzio . Milano, Mondadori, 2000. ISBN 8804481854
- Silvia Ronchey Lo stato bizantino. 2002. Torino, Einaudi. ISBN 8806162551
- Aleksandr Petrovič Každan Bisanzio e la sua civiltà. 2004. 2a ed. Bari, Laterza. ISBN 8842046914
- Giorgio Ravegnani. La storia di Bisanzio . Roma, Jouvence, 2004. ISBN 8878013536
- Ralph-Johannes Lilie. Bisanzio la seconda Roma . Roma, Newton & Compton, 2005. ISBN 88-541-0286-5
- Alain Ducellier. Bisanzio (IV-XV secolo) . Milano, San Paolo, 2005. ISBN 8821553663
- Giorgio Ravegnani. Bisanzio e Venezia . Milano, Il Mulino, 2006. ISBN 8815109269
- Giorgio Ravegnani. Introduzione alla storia bizantina . Bologna, il Mulino, 2006.
- Paolo Cesaretti. L' impero perduto. Vita di Anna di Bisanzio, una sovrana tra Oriente e Occidente . Milano, Mondadori, 2006. ISBN 8804526726
- Charles Diehl, Figure bizantine, introduzione di Silvia Ronchey, 2007 (1927 originale), Einaudi, ISBN 978-88-06-19077-4
- Giorgio Ravegnani. Imperatori di Bisanzio . Bologna, Il Mulino, 2008. ISBN 978-88-15-12174-5
[modifica] Voci correlate
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