Albert John Lutuli
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Albert John Lutuli (1898 – 21 luglio 1967) è stato un politico sudafricano che negli anni Cinquanta fu a capo del movimento nazionalista sudafricano, cui impose la linea politica della non-violenza.
Il risultato di questa azione il premio Nobel per la pace, conferitogli nel 1960, e la contemporanea messa al bando e disgregazione del suo movimento.
Figlio di un missionario cristiano africano, divenne anche'egli ministro della Chiesa Congregazionalista americana (che rappresentò in un viaggio in India, e per cui fece una serie di conferenze negli Stati Uniti)..
Dopo aver studiato ed insegnato per 15 anni al collegio della missione, la tribù degli Zulu, di cui era membro, lo elesse a proprio capo (1935).
Immediatamente le autorità governative lo destituirono dalla carica di capo-tribù e, per impedirgli ogni azione politica, gli fecero divieto di muoversi dal proprio villaggio e misero al bando ogni suo scritto (tra cui Lasciate marcire il mio popolo).
La sua teoria della non-violenza è ad un tempo ispirata a Mahatma Gandhi ed al Cristianesimo (La via della libertà passa per la croce).
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Léon Jouhaux (1951) • Albert Schweitzer (1952) • George Marshall (1953) • Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (1954) • Lester Pearson (1957) • Georges Pire (1958) • Philip Noel-Baker (1959) • Albert Lutuli (1960) • Dag Hammarskjöld (1961) • Linus Pauling (1962) • Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale (Comitato Internazionale della Croce Rossa e Lega delle Società della Croce Rossa) (1963) • Martin Luther King (1964) • UNICEF (1965) • René Cassin (1968) • Organizzazione Internazionale del Lavoro (1969) • Norman Borlaug (1970) • Willy Brandt (1971) • Henry Kissinger, Le Duc Tho (1973) • Seán MacBride, Eisaku Satō (1974) • Andrej Sakharov (1975) | |
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