Dag Hammarskjöld
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Dag Hjalmar Agne Carl Hammarskjöld (Jönköping, 29 luglio 1905 – Ndola, 18 settembre 1961) fu un politico e diplomatico svedese.
) (Ultimo di quattro figli maschi di Hjalmar Hammarskjöld e Agnes Almqvist, trascorre gli anni della propria infanzia e adolescenza seguendo gli spostamenti del padre, uomo politico svedese: dapprima in Danimarca, poi a Uppsala, poi a Stoccolma - nei tre anni in cui il padre è Primo Ministro - poi ancora a Uppsala.
Compiuti gli studi universitari in economia, dopo un anno di insegnamento all'Università di Stoccolma, diviene segretario della commissione governativa sulla disoccupazione, carica che ricoprirà dal 1930 al 1934 per poi passare alla Banca di Svezia, sempre come segretario. Nel 1936 entra alle dipendenze del Ministero delle Finanze dove ricopre diversi incarichi, soggiornando anche per tre anni a Parigi.
Nel 1941 torna come presidente alla Banca Nazionale di Svezia, incarico che terrà fino al 1948, per entrare poi al Ministero degli Esteri: dapprima come segretario e successivamente (1951) come vice-ministro degli Esteri. In questa veste è vice-presidente della delegazione svedese alla VI Sessione dell'Assemblea generale dell'ONU a Parigi (1951-1952) e poi Presidente alla sessione successiva (New York 1952-1953). Il 7 aprile 1953 viene eletto all'unanimità per succedere al norvegese Trygve Lie nella carica di Segretario generale dell'ONU, carica nella quale viene riconfermato nel 1957 allo scadere del mandato.
Insignito della laurea honoris causa nelle principali università degli Stati Uniti, Canada e Inghilterra, nel dicembre 1954 succede al padre quale membro dell'Accademia Svedese. Muore nella notte tra il 17 e il 18 settembre 1961 in un incidente aereo - le cui cause non saranno mai del tutto chiarite - a Ndola (nell'attuale Zambia) nel corso di una missione per risolvere la crisi congolese. L'ipotesi di un possibile attentato al suo aereo, pur non essendo dimostrabile, non è mai stata dissipata.
In quell'anno gli verrà attribuito il Premio Nobel per la Pace alla memoria, "in segno di gratitudine - come dirà la motivazione del Comitato per il Nobel - per tutto quello che ha fatto, per quello che ha ottenuto, per l'ideale per il quale ha combattuto: creare pace e magnanimità tra le nazioni e gli uomini"
Dopo la sua morte, nel suo appartamento di New York fu ritrovato un diario, contenente brevi pensieri non datati. Allegata agli scritti c'era una lettera, indirizzata a un amico, in cui spiegava come avesse iniziato ad appuntarsi certe riflessioni senza avere alcuna intenzione di pubblicarle; tuttavia, lo autorizzava a un'eventuale pubblicazione, che riteneva utile a dare un'idea della sua vera personalità. Il diario, pubblicato in Italia col titolo "Tracce di cammino", è definito dall'autore "una sorta di libro bianco che narra i miei negoziati con me stesso e con Dio". Da esso emerge infatti la spiritualità di Hammarskjold, un aspetto fino ad allora ignoto al pubblico.
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[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Biografia ufficiale sul sito ONU
- (EN) Dag Hammarskjöld, Premio Nobel 1961
- (EN) Dag Hammarskjöld sul sito dell'ONU
- (EN) Dag Hammarskjöld Library
- (EN) Kofi Annan, Dag Hammarskjöld and the 21th century, The Fourth Dag Hammarskjöld Lecture 6 september 2001, Uppsala university (pdf)
- (EN) 18 September 1961 UN Secretary-General Dag Hammarskjöld is killed
Predecessore: | Segretario generale delle Nazioni Unite | Successore: | |
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Trygve Lie | 1953 - 1961 | U Thant |
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Vincitori per paese • in ordine alfabetico • in ordine cronologico | |
Léon Jouhaux (1951) • Albert Schweitzer (1952) • George Marshall (1953) • Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (1954) • Lester Pearson (1957) • Georges Pire (1958) • Philip Noel-Baker (1959) • Albert Lutuli (1960) • Dag Hammarskjöld (1961) • Linus Pauling (1962) • Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale (Comitato Internazionale della Croce Rossa e Lega delle Società della Croce Rossa) (1963) • Martin Luther King (1964) • UNICEF (1965) • René Cassin (1968) • Organizzazione Internazionale del Lavoro (1969) • Norman Borlaug (1970) • Willy Brandt (1971) • Henry Kissinger, Le Duc Tho (1973) • Seán MacBride, Eisaku Satō (1974) • Andrej Sakharov (1975) | |
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