Vito Miceli
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Vito Miceli (Trapani, 6 gennaio 1916 – Roma, 1 dicembre 1990) è stato un generale, politico e direttore del Servizio Informazioni Difesa (SID) italiano.
Giovane ufficiale dei bersaglieri durante la seconda guerra mondiale, fu catturato dagli inglesi e rimase sei anni prigioniero in India nei campi per non cooperatori. Scalò nel dopoguerra i vertici dell'Esercito italiano e, nominato generale, è stato capo del SIOS (Servizio di controspionaggio dell'Esercito) dal 1969 e direttore del SID (Servizio Informazioni della Difesa) dal 18 ottobre 1970 al 1974. Si distinse per una linea filo araba in politica estera, in linea con quella del presidente Andreotti.
Fu arrestato nel 1974 per cospirazione contro lo Stato nell'inchiesta sulla Rosa dei Venti, un gruppo clandestino di cui facevano parte elementi dei servizi segreti dei quali è stato supposto un coinvolgimento in attentati, stragi e nel tentato Golpe Borghese, ma successivamente fu assolto. Arrivò al grado di Generale di Corpo d'Armata in ausiliaria.
Il suo nome è stato associato anche all'"operazione Gladio" a alla loggia massonica P2 (fascicolo n° 491).
Vito Miceli è stato deputato alla Camera per il Movimento Sociale Italiano eletto nel collegio di Roma, dal 1976 al 1987, e successivamente fu responsabile dell'Ufficio forze armate del MSI. Sulle modalità della sua morte, durante un intervento chirurgico in Francia, la famiglia espresse alcuni dubbi.
