Todi sotterranea

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Todi sotterranea (PG) consta di cisterne e cunicoli di drenaggio, ma anche di pozzi, i quali oltre che approvvigionare la cittadina di Todi di acqua venivano utilizzati per drenare e drenare le acque sotterranee onde evitare effetti indesiderati di frane.

Quando, nel 1925, venne costruito l'acquedotto moderno, il sistema di canali sotterranei di Todi venne dismesso.

Il sistema di cunicoli, secondo dati storici, si ebbe nel XIII secolo quando, con un forte incremento urbanistico si ebbe una forte richiesta di fornitura d'acqua, così si ovviò con un sistema di fornitura idrica adeguata.

Il nuovo acquedotto partì dal Campidoglio todino, il punto più alto della città, e terminante nelle cisterne site più in basso sotto il pavimento di alcune piazze (1262).

L'ingegnere comunale Leandro Astancolle, nel 1859, disegnando la cartina di Todi, riuscì a censire 484 pozzi, ma oggi è noto che ve ne sono più di 500, ma scoprendo anche che i cunicoli sotterranei sono risalenti ad epoche diverse e sono di 2 tipi:

"a cielo aperto", questi sono terrazzati seguendo parallelamente dei terrapieni, drenando così la pressione dovuta alla spinta dell'acqua sulle mura todine;
e "in galleria", in questo 2° caso si scavavano e gallerie a livello falda.

In epoca romana si contavano 12 cisterne in gran parte site sotto l'agorà di Piazza del Popolo.

Queste cisterne, per la stragrande maggioranza, si tratta di costruzioni in calcestruzzo, eccetto alcuni muri in laterizio, per ovviare alla pulizia si apri alcuni vani ad apertura a volta siti lungo l'asse centrale, ma non allineati l'uno con l'altro onde evitare correnti indesiderate.

Causa interventi di restauro, si possono trovare tra i vari cunicoli vaire tecniche edilizie diverse.

Nel 1994 sono state trovate delle cisterne nuove nella zona adiacente a Piazza del Popolo (Via del Monte).

Todi