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Serafino Dubois - Wikipedia

Serafino Dubois

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Serafino Dubois (Roma1817 – 1899) è stato uno scacchista italiano. Fu il più forte scacchista italiano dell'Ottocento. Quanto segue è fondamentalmente la traduzione dalla versione inglese di wikipedia.

[modifica] Carriera Scacchistica

Serafino Dubois nasce a Roma. All'inizio della sua carriera le regole italiane degli scacchi differivano da quelle usate nel resto d'Europa, ma egli non era soddisfatto di essere il più forte giocatore italiano, doveva confrontarsi con i giocatori internazionali.

Sino alla metà del diciannovesimo secolo i tornei scacchistici erano pochi, molti dei giocatori più forti si limitavano a disputare match. Dagli anni 1840 ai 1860 Dubois disputò vari match con i giocatori più forti d'Europa, ed era raro che lui perdesse, pur dando vantaggio di pedone e mossa agli avversari.

Nel 1846 giocoò un numero di partite contro Marmaduke Wyvill a Roma, egli era uno dei migliori giocatori in Inghilterra, Dubois vinse 55-26 a gioco pari, e perse 39-30 quando diede pedone e mossa all'avversario.

Nel 1855 egli visitò Parigi e il famoso Café de la Régence, un luogo d'incontro per gli scacchisti più forti della Francia, raggiunto in quel periodo da molto giocatori esteri. Egli giocò non meno di 4 match, battendo i francesi Jules Arnous de Rivière 25-7, Seguin 5-1, Budzinsky 13½-6½, ma perdendo 4-1 da Lecrivain.

Nel 1856 batte Kowsky 11½-1½ e gioca un altro match con Jules Arnous de Rivière, del quale però non ci perviene il risultato.

Due anni dopo egli gioca col celebre scrittore russo Ivan Turgenev nel Caffè Antonini a Roma, vincendo in 25 mosse con pedone e mossa di vantaggio per l'avversario. Questa partita fu pubblicata su La nuova rivista degli Scacchi nel 1880.

La sua migliore performance si ha nel torneo di Londra del 1862, dove si piazza quinto con 9 punti, davanti a Wilhelm Steinitz, che più tardi divenne il primo campione del mondo di scacchi ufficiale. Dubois vinse un premio di 10 sterline, che oggi corrisponderebbero a circa 700 sterline, e alla fine del torneo fu sfidato da Steinitz a effettuare un match. Il futuro campione del mondo batte l'italiano 5½-3½. Nello stesso anno Dubois batte Cornelius Bonetti (11½-1½) e Valentine Green in due match, 5-0 e 5½-½.

Chessmetrics ha assegnato un best rating di 2642 a Serafino Dubois, nel Gennaio 1857. Dubosi risulta primo nella classifica mondiale per 30 mesi, da marzo 1856 ad Agosto 1858, fin quando fu spodestato dal leggendario Paul Morphy.

Dubois scrisse molti articoli sulle aperture, e sono attribuite a lui una linea della viennese e una della scozzese.

[modifica] Dubois e le regole italiane

Dubois si trasferice in Olanda nell'Aprile 1863, e ci rimane per circa due anni. Non riuscendosi ad adattare al clima egli ritornò a Roma, dove si concentrò nell'attività di scrivere e nella promozione delle regole italiane degli scacchi.

Dalla fine degli anni 1850 agli inizi dei 1870 Dubois corrisponde regolarmente con i maestri francesi e russi, riguardo come raggiungere un unità nelle regole del gioco. Era in particolare un convinto sostenitore dell'arrocco italiano, arrocco secondo il quale la torre e il re, nello scavalcarsi, potevano raggiungere una qualsiasi casa fino a quella occupata precedentemente dall'altro pezzo, a patto che nessuno dei pezzi attacchi un pezzo nemico.

C'erano altre differenze significative fra le regole italiane e quelle internazionali: la presa "al passo" (en passant) era probita, e i pedoni potevano essere promossi solo in pezzi già catturati. La bizzarra conseguenza della cosa era che, se un pedone raggiungeva l'ottava traversa prima che altri pezzi dello stesso colore venivano catturati, il pedone doveva rimanere lì in attesa di una possibile promozione.

Dubois discusse questi argomenti nei suoi scritti del tempo. Nel 1847 divenne a Roma editore della prima colonna scacchistica italiana, L'album, e nel 1859 fu co-editore con Augusto Ferrante della rivista La Rivista degli Scacchi. Pubblicò un lavoro di tre volumi sulle differenze tra le regole italiane e francesi del gioco, nei quali sostenne fervamente l'arrocco italiano.

Negli anni 1880 l'Italia adotto le regole internazionali, ma fu solo alla fine del secolo che le nuove regole furono accettate quasi ovunque nel paese.


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