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Saljut - Wikipedia

Saljut

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Saljut 1 con una navicella Sojuz agganciata
Saljut 1 con una navicella Sojuz agganciata
Raffigurazione disegnata della stazione spaziale Almaz con una navicella Sojuz
Raffigurazione disegnata della stazione spaziale Almaz con una navicella Sojuz
Diagramma della stazione spaziale Salyut 4 con una capsula Sojuz agganciata
Diagramma della stazione spaziale Salyut 4 con una capsula Sojuz agganciata
Saljut 6 con due navicelle agganciate
Saljut 6 con due navicelle agganciate
La Saljut 7
La Saljut 7

Saljut o Salyut sa'lʏt (in russo Салют salve, saluto) era la denominazione di un tipo di stazione spaziale sovietica.

Dopo che gli Stati Uniti d'America erano riusciti ad allunare prima dell’Unione Sovietica, i programmi spaziali delle due superpotenze si svilupparono in direzioni diverse. Mentre gli americani spingevano con insistenza verso un programma per trasporti spaziali a basso costo (almeno nelle intenzioni) mediante l’orbiter Space Shuttle riutilizzabile, l’Unione Sovietica iniziò con la progettazione di stazioni spaziali per la continua presenza umana nello spazio.

Durante la fase di progettazione vennero sviluppate due serie di stazioni spaziali differenti, una di carattere civile (Saljut o DOS) ed una di carattere meramente militare (Almaz), quale contrapeso alla stazione spaziale del programma MOL (Manned Orbiting Laboratory) dell’US Air Force. Le stazioni spaziali lanciate nello spazio con successo di entrambi i tipi di costruzione vennero unitariamente denominate stazioni Saljut.

Le stazioni spaziali della serie Saljut contribuirono in maniera decisiva allo sviluppo della tecnologia necessaria per una permanenza prolungata nello spazio. Le due ultime stazioni spaziali Saljut (la 6 e la 7) erano composte da tre sezioni a forma cilindrica. La sezione di prua aveva un diametro di circa 2 metri ed era dotata di un congegno d’aggancio fisso. La sezione media (con un diametro di circa 3 metri) e la sezione di poppa (con un diametro di 4,15 metri per una lunghezza di 4 metri) era a disposizione dei cosmonauti per il loro soggiorno nello spazio, nonché ed in particolar modo per l’esecuzione degli esperimenti scientifici, essendo dotata dell’apposita strumentazione tecnica. Agganciato alla sezione di poppa vi fu il congegno propulsore per l’esecuzione delle manovre orbitali e di cambio di traiettoria d’orbita, nonché un ulteriore sistema d’aggancio per navicelle spaziali. Inoltre, attaccate alla sezione media, vi furono tre pannelli solari di media grandezza. Le stazioni spaziali erano pertanto lunghe 15 metri e la loro massa corrispondeva a circa 20 tonnellate. Per il loro lancio vennero usati dei razzi vettori del tipo Proton.

Indice

[modifica] Saljut 1 (DOS 1)

La Saljut 1, lanciata il 19 aprile 1971, fu la prima stazione spaziale in assoluto. La Sojuz 10 eseguì solo una manovra di aggancio con la stazione. Gli unici cosmonauti che effettivamente visiteranno la stazione e vi rimaranno a bordo, sarà l’equipaggio della Sojuz 11, tragicamente scomparso durante il rientro in atmosfera a causa di una valvola di scarico rimasta aperta. In totale la Salyut 1 venne usata per 123 giorni, prima che si spense man mano durante il suo rientro in atmosfera avvenuto il 11 ottobre 1971. La Saljut 1 aveva una lunghezza totale di circa 13 m, con una massa pari a 18,9 t. La stessa era sostanzialmente composta da una stazione Almaz vuota, più componenti della navicella Sojuz tra cui il modulo di servizio completo montato in poppa della stazione stessa, nonché da strumentazione ed equipaggiamento per l’esecuzione di esperimenti di carattere scientifico.

[modifica] Saljut 2 (DOS 2/ALMAZ 1)

Siccome la stazione spaziale originale Saljut 2 (DOS 2), programmata per l’impegno civile, esplose poco dopo il suo lancio avvenuto il 29 luglio 1972, venne lanciata il 3 aprile 1973 la stazione spaziale di carattere militare Almaz 1, anch’essa con la denominazione di Saljut 2. Il 15 aprile si dovette registrare un improvvisa perdita di pressione a bordo della stazione spaziale. Successivamente gli strumenti e l’equipaggiamento di bordo smise di funzionare. Pertanto la Saljut 2 precipitò spegnendosi man mano durante il rientro in atmosfera il 29 aprile 1973, prima che un equipaggio fosse stato a bordo della stessa.

[modifica] Cosmos 557 (DOS 3)

La terza stazione spaziale di carattere civile venne lanciata l’11 maggio 1973. Raggiunta la traiettoria d’orbita, non fu possibile stabilizzarla, tanto che già dopo soli 11 giorni dal lancio, il 22 maggio rientro in atmosfera spegnendosi man mano. Per questo motivo venne ufficialmente denominata „solo“ con una numerazione della serie Cosmos.

[modifica] Saljut 3 (ALMAZ 2)

Il lancio della Saljut 3 avvenne il 24 giugno 1974. Per 16 giorni, la stazione spaziale fu equipaggiata dai cosmonauti della missione Sojuz 14. Il volo della Sojuz 15 invece, che era pure programmato verso questa stazione spaziale, dovette essere interrotto anticipatamente a causa di diversi problemi. Uno dei test eseguiti dall'equipaggio della missione Sojuz 14 consisteva nel distruggere dei satelliti di prova per mezzo di un cannone Nudelmann NR-30 da 30 mm (altre fonti parlano di un Nudelmann da 23 mm); In un range da 500 m a 3000 m i cosmonauti riportarono esiti positivi. La Saljut 3 rientrò in atmosfera il 24 gennaio 1975 spegnendosi man mano.

[modifica] Saljut 4 (DOS 4)

La Saljut 4 venne lanciata il 26 dicembre 1974. Fino al suo rientro in atmosfera il 2 febbraio 1977 venne sfruttata dagli equipaggi della Sojuz 17 e Sojuz 18 per un totale di 93 giorni. Fra l’altro vennero svolti i primi tentativi di ricerca di posizionamenti mediante strumenti laser.

[modifica] Saljut 5 (ALMAZ 3)

Saljut 5 venne lanciata il 22 giugno 1976 e rimase in orbita fino all’ 8 agosto 1977. Gli equipaggi della Sojuz 21 e Sojuz 24 rimasero a bordo della stazione per un totale di 67 giorni. Un ulteriore missione destinata verso questa stazione, la Sojuz 23, invece non raggiunse la meta. Il programma Almaz venne interrotto nel 1978 e nel 1980 ufficialmente dichiarato concluso.

[modifica] Saljut 6 (DOS 5)

La Saljut 6 venne lanciata il 29 settembre 1977. Si trattò della prima stazione spaziale che poteva essere rifornita di carburante. Per questo motivo poté essere usata molto più a lungo nei confronti delle stazioni spaziali precedentemente lanciate. Infatti rimase nello spazio per quasi 5 anni, cioè fino al 29 luglio 1982 quando si spense rientrando in atmosfera. In totale ben 16 equipaggi hanno visitato la Saljut 6. Con questa stazione iniziò il programma Intercosmos, un programma di collaborazione eseguito dall’Agenzia Spaziale Sovietica per consentire a piloti di nazioni amiche di volare nello spazio su navicelle spaziali sovietiche. Tra questi bisogna evidenziare il cosmonauta della Germania Est Sigmund Jähn, lanciato il 26 agosto 1978, che divenne il primo tedesco nello spazio, oppure nel 1980 (per la precisione il 23 luglio) il primo cosmonauta originario del Vietnam Pham Tuan volato verso questa stazione a bordo della Sojuz 37. La stazione spaziale fu equipaggiata per un totale di 685 giorni.

[modifica] Saljut 7 (DOS 6)

La Saljut 7 venne lanciata il 19 aprile 1982. Negli anni dal 1982 al 1986 prestarono servizio a bordo di questa stazione spaziale ben 10 equipaggi diversi. La permanenza a bordo più lunga di un equipaggio fu di 237 giorni. Dopo il lancio del primo modulo per la nuova stazione spaziale Mir, avvenuto il 19 febbraio 1986 non vennero più effettuati lanci di cosmonauti verso la Saljut 7.

Quest’ultima stazione spaziale del tipo Saljut rientrò in atmosfera il 5 febbraio 1991 spegnendosi man mano.


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