Rototom
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I Rototom sono tamburi in metallo che, grazie a un originale sistema costruttivo, sono un incrocio tra il tamburo a cornice, il tom-tom e il timpano da orchestra.
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[modifica] Storia
Sviluppati originariamente negli '70 dalla casa produttrice americana Remo, i Rototom si sono diffusi in contesti molto diversi, dal rock progressivo alla musica sperimentale e orchestrale. Oggi vengono realizzati anche da altre case produttrici.
[modifica] Caratteristiche
I Rototom possiedono un'altezza determinata e variabile con facilità, a differenza della maggior parte degli altri strumenti percussivi.
Il principio di base di questi strumenti sfrutta un meccanismo rotatorio (donde il nome) per accordare o variare l'altezza del suono in modo analogo a quanto accade con i timpani da orchestra (che sfruttano però un meccanismo a ombrello).
E' quindi possibile ottenere effetti di glissato ruotando il tamburo, oppure mediante uno speciale accessorio a pedale denominato pitch pedal.
[modifica] Utilizzo
I Rototom, per le loro caratteristiche timbriche e sonore, possono essere usati per eseguire assoli o per accompagnare melodicamente, in modo simile ad altri strumenti a suono determinato. Vengono in genere usati come kit di estensione della normale batteria, oppure in sezioni di percussioni, anche orchestrali, assieme o come sostituto dei timpani.
Nella didattica delle percussioni sono un valido sostituto dei più ingombranti e costosi timpani.
Bill Bruford, Mike Mangini, Terry Bozzio, Chad Wackerman sono batteristi che hanno fatto largo uso dei rototom nella loro carriera.
Un esempio di facile reperibilità è Time dei Pink Floyd, dove sono usati nell'introduzione al brano da Nick Mason.