Rivolta dei Bersaglieri
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La rivolta dei bersaglieri fu una sommossa cittadina che prese forma in un tessuto sociale già di per sé anarco-socialista e storicamnete insurrezionale. Nel 1920 i bersaglieri si rifiutarono di partire per l'Albania e la rivolta è inserita nel periodo riguardante gli attacchi squadristici alla zona marchigiana ritenuta rossa.
[modifica] I fatti
La rivolta prese inizio dalla caserma Villarey, adesso sede universitaria, per tre giorni circa i bersaglieri con l'appoggio della popolazione di Ancona tennero in scacco forze di polizia, guardie regie e carabinieri. La rivolta venne domata solo grazie al maggior armamento delle forze di repressione dello Stato e al cospicuo rinforzo che quelle di stanza in città ricevettero da altre località. Nell'immediato proseguio Ancona fu zona di scontri durissimi fra squadristi da una parte e Arditi del Popolo, anarchici, repubblicani, socialisti, comunisti e legionari e/o ex legionari fiumani[1] che, assieme, controbattevano gli attacchi fascisti . La rivolta avvenne nel mese di giugno e nel mese di luglio fu deciso il ritorno di tutti i militari italiani dall'Albania. Il nucleo da cui partì l'insurrezione è stato l'11° reggimento bersaglieri, fra i rivoltosi che presero contatto con i bersaglieri vi era Antonio Cieri, ma non riuscendo a dimostrare giudizialmente la sua presenza fu spostato semplicemente come lavoro a Parma. Dalle testimonianze appare chiaro che la rivolta fu innescata da anarchici nel reggimento e che si estese alle altre forze politiche, i bersaglieri, dotati di forte spirito di corpo,nel loro sito ancora adesso ricordano con malcelato vanto come si svolsero i fatti e la resistenza che opposero bersaglieri e popolazione alle forze di repressione dello stato.
| « Il pronunciamento dei bersaglieri sfociò subito nelle strade di Ancona e fu prontamente appoggiato da una larga parte del popolo anconetano che per tre giorni, armi in pugno, combattendo nelle strade, tenne in scacco le forze di polizia e le guardie regie. Alla fine le forze dell'ordine ebbero la meglio solo grazie alla superiorità numerica (giunsero rinforzi da varie città del centro-Italia) ed al migliore armamento rispetto ai rivoltosi. Nei giorni successivi per "solidarietà" ai militari si organizzano altre manifestazioni in varie città d'Italia. » |
Le insurrezioni per protesta in generale e solidarietà alla Rivolta dei Bersaglieri, nel periodo, esplosero in varie parti d'Italia: fra gli insorti vi erano pure Albano Corneli, allora socialista, amico di Antonio Gramsci, che sosteneva la necessità dell'ingresso da parte delle squadre di autodifesa comuniste nel Fronte Unito degli Arditi del Popolo,Mario Alberto Zingaretti [2],Angelo Sorgoni [3],Aristodemo Maniera [4] che poi parteciparanno alla Liberazione, Aristodemo Maniera, comunista, partecipa alla [5], va esule in Francia, poi nella guerra di Spagna, evade nel 1941 dalla detenzione nel campo di Vernet, partecipa alla Resistenza francese e ritornato finalmente in Italia è vicepresidente del C.L.N. delle Marche. Nel proseguio é segretario della Federazione comunista di Ancona e deputato.
- Una curiosita':piu' di vent'anni dopo il bersagliere Antonello Trombadori,aiutante Maggiore del 2° battaglione nel 2° reggimento presso Caserma Alfonso La Marmora di Trastevere fa rivevere a Roma ,durante la Resistenza, gli Arditi del Popolo,nel 1943,chiamando cosi' la formazione partigiana che fonda con Mario Fiorentini, Fernando Norma, Antonio Cicalini e Lucia Ottobrini.
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Note
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da intervista di Ivan Tagiaferri autore di morte alla morte, libro, fra gli altri dell'autore, sulla storia degli Arditi del Popolo« Emilio Lussu scriveva che gli ex combattenti erano tutti dei socialisti potenziali: avevano maturato una concezione internazionalista in trincea… Per capire la contraddittorietà, ma anche la sincerità di quelle tensioni ideali, pensa alle simpatie che la rivoluzione Russa riscuote tra molti legionari Fiumani!… Si tratta di una pagina di storia che poi è stata “accomodata” e nascosta, ma fa pensare… Perché per il fascismo era importante appropriarsi anche dell’esperienza Fiumana? E’ semplice: perché il fascismo non aveva la storia del partito socialista, non aveva dietro di sé la cultura cattolica del partito popolare, non aveva neppure le vecchie tradizioni risorgimentali dei liberali; si trattava di un movimento nuovo, che si muoveva solo nella logica della presa del potere, privo di solide radici ideologiche o simboliche, che cercava di “mettere il cappello” ad un’ampia fetta di popolazione in cui era percepibile un disagio istintivo… Il fascismo aveva, insomma, l’esigenza di appropriarsi di una “storia” altrui, non avendone una propria… » - ^ Mario Alberto Zingaretti
- ^ Angelo Sorgoni
- ^ Aristodemo Maniera,Aristodemo Maniera,nasce a Castellamare Adriatico ,Pesaro,il 5_8_1903,diventa capitano di lungocorso, aderisce al PCdI, e'un militante degli Arditi del Popolo ,nel 1922 e' condannato ed incarcerato ,uscito dal carcere trova lavoro quale operaio alla Fiat,viene licenziato per motivi politici e ripara in Francia nel 1929.Partecipa alla guerra di Spagna con le Brigate Internazionali raggiungendo il grado di ufficiale, nella battaglia di Jarama viene ferito ed dopo La Retirada,viene internato internato in Il_Campo_d’Internamento_di_Le_Vernet_d’Ariège.Partecipa alla Resistenza in Francia ed Italia,gli viene assegnata la medaglia d'argento al valor militare e diviene deputato alla Costituente.
- ^ occupazione delle fabbriche di Torino
