Remo Ruffini
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Remo Ruffini (La Brigue, maggio 1942) è un fisico italiano.
Remo Ruffini (Maggio, 1942, La Brigue, Francia) ha la cattedra di Fisica Teorica presso il Dipartimento di Fisica dell'Università "Sapienza" di Roma dal 1978. È Presidente dell'International Centre for Relativistic Astrophysics (ICRA) e Direttore del Dottorato Internazionale di Astrofisica Relativistica (IRAP). E', inoltre, Direttore dell'ICRANet, International Centre for Relativistic Astrophysics Network.
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[modifica] Biografia
Dopo la laurea nel 1966, è stato ricercatore alla Mainz Academy of Science, in Germania, lavorando con Pasqual Jordan. Diventò membro dell'Institute for Advanced Studies a Princeton e, più tardi, Assistente alla Princeton University. Nel 1975, è stato Visiting Professor alle Università di Kyoto (Giappone) e Australia Occidentale, Perth. Negli anni 1975-78, ha collaborato con la NASA come membro dell'unità operativa per l'uso scientifico delle stazioni spaziali. Nel 1976 è diventato Professore di Fisica Teorica all'Università di Catania e due anni più tardi, all'Università di Roma, "La Sapienza". Nel 1985, è stato eletto Presidente dell'International Centre for Relativistic Astrophysics (ICRA). Nel 1984 è co-fondatore, con Abdus Salam, dei Meeting Marcel Grossman. Nel 1987, è diventato Presidente dei Meeting Italo-Koreani sull'Astrofisica Relativistica. Negli anni 1989-93, è stato Presidente del Comitato Scientifico dell'Agenzia Spaziale Italiana. È editore di molte Riviste Scientifiche. È sposato con Anna Imponente ed ha un figlio, Iacopo.
Il suo lavoro teorico condusse al concetto di Boson Stars [1]. Il suo articolo con John A. Wheeler[2] introdusse per la prima volta in astrofisica il concetto di "Buco Nero". Con Demetrios Christodoulou ha stabilito le trasformazioni reversibili e irreversibili di un Buco Nero e ha fornito la formula per un Buco Nero Kerr-Newmann dotato di carica, massa e momento angolare [3]. Il suo lavoro portò all'identificazione dei primi Buchi Neri nella nostra Galassia.
Insieme al suo studente C. Rhoades [4], stabilì il limite assoluto più alto di massa delle stelle di neutroni e, con il suo studente Robert Leach [5], utilizzò tale limite per fissare il paradigma che rese possibile l'identificazione del primo Buco Nero nella nostra Galassia, Cignus X1, usando i dati del satelite Uhuru di Riccardo Giacconi e del suo gruppo [6], [7].
Per tali lavori, Ruffini vinse il Cressy Morrison Award dell'Accademia delle Scienze di N.Y. nel 1972.
Con il suo studente Calzetti, Giavalisco, Song e Taraglio, ha sviluppato il ruolo delle strutture dei frattali in Cosmologia [8], [9].
Insieme al suo collaboratore T. Damour [10], suggerì l'applicabilità del processo Heisenberg-Euler-Schwinger di creazione nella fisica dei Buchi Neri e identificò la diadosfera in cui questi processi avvengono. I Gamma Ray Bursts (GRBs) sembrano fornire la prova fondata di tale processo di creazione in astrofisica, prioritari all'osservazione di tale fenomeno in esperimenti sulla Terra e rappresentano la prima prova del processo di estrazione di energia dai Buchi Neri (the blackholic energy) [11].
[modifica] Libri
E' stato co-autore di 21 opere, tra le quali:
- R. Giacconi and R. Ruffini, eds. and co-authors "Physics and Astrophysics of Neutron Stars and Black Holes", LXXV E. Fermi Summer School, SIF and North Holland (1978), also translated into Russian.
- R. Gursky and R. Ruffini eds. and co-authors, "Neutron Stars, Black Holes and Binary X Ray Sources", H. Reidel (1975).
- H. Ohanian and R. Ruffini "Gravitation and Spacetime", W.W. Norton, N.Y. (1994) also Translated into Italian (Zanichelli, Bologna, 1997) and Korean (Shin Won, Seoul, 2001).
- R. Gursky-R. Ruffini Neutron Stars, Black Holes and Binary X Ray Sources, H. Reidel (1975)
- Bardeen-Carter-Gursky-Hawking-Novikov-Thorne-Ruffini Black holes, Ed. de Witt, Gordon and Breach, New York, 1973
- M. Rees-J.A. Wheeler-R. Ruffini Black Holes, Gravitational Waves and Cosmology, Gordon and Breach N.Y. 1974
- H. Sato-R. Ruffini Black Holes, Tokyo 1976
- L.Z. Fang-R. Ruffini Basic Concepts in Relativistic Astrophysics, Science Press, Beijing 1981
- F. Melchiorri-R. Ruffini Gamow Cosmology, North Holland Pub. Co., Amsterdam, 1986
[modifica] Riconoscimenti
- Cressy Morrison Award, from the New York Academy of Sciences (1972)
- Alfred P. Sloan Fellow Foundation (1974)
- Space Scientist of the Year (1992)
[modifica] Riferimenti
- ^ R. Ruffini and S. Bonazzola (1969). Systems of Self-Gravitating Particles in General Relativity and the Concept of an Equation of State. Phys. Rev. 187: 1767-1783.
- ^ R. Ruffini and J.A. Wheeler (1971). Introducing the Black Hole. Physics Today: 30039.
- ^ D. Christodoulou, R. Ruffini (1971). Reversible Transformations of a Charged Black Hole. Phys. Rev. D 4: 3552-3555.
- ^ C. Rhoades and R. Ruffini (1974). Maximum Mass of a Neutron Star. Phys. Rev. Lett 32: 324.
- ^ R. Leach and R. Ruffini (1973). On the Masses of X-Ray Sources. Ap. J. Letters 180: L-15.
- ^ R. Giacconi (2005). An Education in Astronomy. Annual Review of Astronomy & Astrophysics 43: 1-30.
- ^ R. Giacconi (2003). Nobel Lecture: The dawn of x-ray astronomy. Reviews of Modern Physics 75: 995-1010.
- ^ D. Calzetti, M. Giavalisco, R. Ruffini (1988). The normalization of the correlation functions for extragalactic structures. Astron. Astrophys. 198.
- ^ R. Ruffini, D.J. Song, S. Taraglio (1988). The 'ino' mass and the cellular large-scale structure of the universe. Astron. Astrophys. 190.
- ^ T. Damour and R. Ruffini (1975). Neutron Stars, Black Holes and Binary X-Ray sources. Phys. Rev. Lett 35: 463.
- ^ R. Ruffini et al. (2008). Gamma Ray Bursts. Proceedings XI Marcel Grossmann Meeting, World Scientific, Singapore.