Qattara
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La Depressione di Qattara (in arabo منخفض القطارة 'Munkhafad al-Qattarah') si trova all'interno del Deserto libico dell'Egitto nord-occidentale. [1] La depressione, che si abbassa fino a 133 m sotto il livello del mare, contiene il secondo punto più basso dell'Africa (Guarda anche: Lake Asal). La depressione si estende per circa 18.000 km² e raggiunge un massimo di 80 Km in lunghezza e 120 km in ampiezza. Il fondo della depressione è caratterizzato dalla presenza di una salina.
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[modifica] Ambiente
All'interno della depressione ci sono sono paludi saline e letti di lago asciutti che si riempiono occasionalmente. La maggiore oasi nella depressione, quella di di Moghra, è inabitata ed è costituita per un quarto di km² da un lago salmastro e include anche una palude di Phragmites . Circa il 26% dell'estensione della depressione è occupata da saline, che sono composte di una crosta dura, fango appiccicoso e ogni tanto si riempiono di acqua. Le piantagioni di Acacia raddiana, che crescono nelle depressioni sabbiose poco profonde, rappresentano l'unico tipo di vegetazione permanente.
La depressione è un importante habitat del ghepardo. È nelle aree settentrionali e occidentali della depressione di Qattara, includendo le oasi estremamente isolate e selvaggie di Ein EI Qattara ed Ein EI Ghazzalat ed i boschi di Acacia, dove si riscontrano il maggior numero di avvistamenti recenti. La depressione di Qattara è abitata anche da gazzelle (gazzella dorcas e Gazella leptoceros), le quali sono un importante fonte di cibo per il Ghepardo. La maggiorn parte delle gazzelle si trova nella parte sudoccidentale della depressione, tra la vasta zona umida e la sabbia. L'area si estende per circa 900 km² e include le oasi selvaggie di Hatiyat Tabaghbagh e Hatiyat Umm Kitabain, ed è un mosaico di laghi, paludi di sale, boschetti di palme e Desmostachya bipinnata. L'altra fauna comune include la Lepre del Capo, la Volpe di Rüppell e più raramente il Funnec. La Capra Berbera era una volta comune in ogni parte ma attualmente si è ridotta a pochi numeri. Tra le specie estinte da quest'area ci sono: l'Orice dalle corna a sciabola, l'Addax e l'Alcelafo Bubalo
Nella depressione di Qattara non ci sono insediamenti umani, ma nonostante ciò è abitata da nomadi (Beduini) e dalle loro greggi che sfruttano l'oasi di Moghra, la quale è importante nei tempi di carenza di acqua e di stagioni asciutte.
[modifica] Seconda Guerra Mondiale
Durante la Seconda Guerra mondiale, la depressione di Qattara era una caratteristica geografica molto importante, infatti era considerata impraticabile per la maggioranza dei militari, veicoli e in particolare dei carri armati. La sua presenza ha modificato le battaglie di El Alamein. Le caratteristiche che hanno reso la depressione così impraticabile sono i suoi laghi di sale, le estremamente alte scogliere o le scarpate e il Fech fech. Le scogliere hanno delimato il campo delle battaglie di El Alamein, che ha impedito l'accerchiamento dello schieramento inglese.
I film Ice-Cold in Alex (1958) e El Alamein - La linea del fuoco (2002) mostrano le caratteristiche della depressione durante la Seconda Guerra Mondiale.
[modifica] Possibilità idroelettriche
L'area è caratterizzata da dune di sabbia e saline. La grande misura della depressione di Qattara ed il fatto che raggiunge una profondità di 133 m sotto il livello del mare ha condotto a diverse proposte per creare un massiccio progetto idroelettrico[2] nel nord dell'Egitto: Diga di Assuan. Il progetto consisteva nel costruire un grande canale o tunnel, scavato dal nord della depressione per circa 80 km fino al Mar Mediterraneo. Poiché la depressione di Qattara è così profonda e larga, una grande quantità di acqua sarebbe stata introdotta per mantenere il mare di sale artificiale a 90 m di livello e più acqua sarebbe evaporata più acqua di mare sarebbe stata introdotta attraverso i condotti per generare più elettricità.
[modifica] Note
[modifica] Bibliografia
- Annotations. Central University Libraries at Southern Methodist University. Vol. VI, No. 1, Spring 2004.
- Manlius, M., Menardi-Noguera, A. and Andras Zboray, A. (2003). Decline of the Barbary sheep (Ammotragus lervia) in Egypt during the 20th century: literature review and recent observations. J. Zool. (London) 259: 403–409.
- Nora Berrahmouni and Burgess, Neil (2001] Saharan halophytics (PA0905). World Wildlife Fund; online.
- Saleh, M.A., Helmy, I. and Giegengack (2001) The Cheetah, Acinonyx jubatus (Schreber, 1776) in Egypt (Felidae, Acinonychinae). Mammalia 65 (2): 177-194.