Priapea
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Priapea è una raccolta anonima di 89 carmi latini, per lo più di inni e epigrammi di carattere salace dedicati a Priapo, dio agreste della fertilità. I componimenti sono per lo più molto brevi (dai 2 ai 6 versi; il più lungo ne conta 38). È probabile che i carmi della raccolta siano stati composti da un unico autore, in un'epoca non meglio collocabile tra l’età augustea e la fine del I secolo d.C. Recentemente è stata sostenuta con buoni argomenti una datazione di poco posteriore a Marziale, anche se altri avanzano la proposta che siano risalenti all'epoca di Augusto e messi insieme a partire dal I secolo d.C. (gli stessi che vedono la mano di Virgilio in 3 carmi e di Tibullo in 2).
Nei Priapea quasi sempre il dio stesso prende la parola per esibirsi in scherzose variazioni su pochi temi, continuamente ricorrenti: commenti alle enormi proporzioni dei suoi attributi virili e alle sue iperboliche prestazioni erotiche, minacce ai ladri di punizioni, consistenti in violenze sessuali di vario tipo; descrizioni di offerte votive a lui dedicate; attacchi contro le donne troppo vecchie o troppo libidinose. Ovviamente, tutto è giocato attraverso doppi sensi e giochi di parole.
I metri sono gli stessi di Marziale: distici elegiaci, endecasillabi falecèi e coliambi; i componimenti sono per lo più molto brevi (dai due ai sei versi; il più lungo ne conta 38).