Patata campana
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PATATA CAMPANA | |
Prodotto agroalimentare tradizionale (ai sensi dell'art. 8 del D.Lgs. 30 aprile 1998, n. 173) |
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Categoria: | Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati |
Zona di produzione: | pianura di Polvica, Nola, Benevento, Salerno, Avellino. |
Regione: | Campania |
La Patata campana e la patata campana bisestile sono dei tipi di patata coltivate nelle province di Napoli, Salerno, Caserta ed Avellino.
Il 77% della produzione di patata comune viene coltivata nella pianura di Polvica, in provincia di Napoli.
La patata "comune" si raccoglie fino alla fine di agosto.
Quella bisestile, con ciclo estivo-autunnale, si semina in luglio e agosto e la raccolta avviene in novembre, dicembre.
[modifica] Utilizzi
La patata è molto utilizzata nella cucina napoletana.
Tra i piatti principali si ricordano:
- il famoso gattò di patate napoletano, ossia uno sformato salato di patate, tipico della cucina partenopea, inventato in occasione delle nozze della regina Maria Carolina, figlia di Maria Teresa Lorena-Asburgo moglie di Ferdinando I Borbone, nel 1768[1][2].
- la zuppa accio e baccalà, un piatto povero della tradizione culinaria irpina; si tratta di una minestra con sedano bianco (accio), patate e baccalà, che veniva consumata dai braccianti
- l'insalata di totani e patate.
- il baccalà con le patate.
[modifica] Note
- ^ Vedi l'articolo sul gattò. URL consultato il 21-05-2008.
- ^ Vedi l'articolo del ristorante Monzù Vivaldi. URL consultato il 21-05-2008