Palazzo Pucci (Amendolara)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Indice |
[modifica] Storia
Il Palazzo Pucci fu costruito, nel paese di Amendolara, nella prima metà del XVIII sec. dalla famiglia Pucci.
La famiglia, originaria della Toscana, si trasferì, in un primo tempo a Napoli, e, successivamente, in Calabria, prima ad Oriolo Calabro, e poi ad Amendolara. Per i servizi resi ai Borbone di Napoli, fu Loro concessa la Baronia di Amendolara ed in seguito, la baronia di Trebisacce, acquisita dalla famiglia Correr di Venezia.
[modifica] Descrizione
Costruito nel 1736 da architetti di scuola napoletana, caratterizato da magazzini al pian terreno, gallerie e saloni al piano nobile, zone letto e loggiate al piano alto. La facciata principale mostra il portale con stemma araldico; il portale e' in posizione eccentrica rispetto quattro balconi a destra e due a sinistra; al di là dell'ingresso, si accede al cortile interno e quindi alla scalinata principale. Nel palazzo vi è la cappella consacrata a San Francesco Saverio, dove viene ogni anno celebrata la Messa il 3 dicembre. Il palazzo e' ancora oggi di proprieta' della famiglia Pucci.
[modifica] Struttura
I materiali usati per la costruzione del palazzo sono, principalmente, costituiti da materiale locale, in particolare le mura principali, da pietre di fiume, tufo, malta e canne. Le rifiniture caratterizzano l'architettura lineare del '700.
[modifica] Galleria
[modifica] Voci correlate
- Famiglia Pucci di Amendolara
[modifica] Bibliografia
- Vincenzo Laviola, Amendolara, un modello per lo studio della storia, dell'archeologia, e dell'arte dell'alto Jonio calabrese stampato nel mese di luglio 1989 dalla San Marco-Lucca per Maria Pacini Fazzi editore.