Nettuno (divinità)
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Nettuno è una figura della mitologia romana, era il dio delle acque correnti e in seguito divenne, dopo il 399 AC, il dio del mare trasformandosi nell'equivalente del dio greco Poseidone, e già Cicerone nel suo trattato Sulla natura degli dei così lo descrive:
« …Il primo regno, cioè il dominio su tutto il mare, fu affidato a Nettuno che la tradizione vuole fratello di Giove ed il cui nome è un ampliamento del verbo nare… » | |
(Marco Tullio Cicerone, De natura deorum II,66)
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Malgrado il fatto che il suo culto si sviluppò dopo il suo accostamento a Poseidone, Nettuno fu sempre meno popolare, fra i marinai, di quanto lo fosse Poseidone presso i greci.
Nettuno inoltre veniva identificato con Nethuns, il dio etrusco delle acque dolci e dei pozzi.
Secondo la mitologia abitava in fondo al mare e comandava ai mostri marini ed alle tempeste. Viene spesso rappresentato ritto su di un carro trainato da cavalli marini, e con un tridente nella mano destra come simbolo di comando.
Veniva onorato il 23 luglio, con le festività dei Neptunalia, a cui furono poi uniti i ludi Neptunialicii (dal III secolo a.C.) Il suo tempio si trovava al Circo Flaminio all'interno del Campo Marzio a Roma. Nella mitologia Romana aveva una divinità associata (paredra) detta a volte Salacia a volte Venilia.
Nettuno, signore del mare e delle acque, ha dato il nome al Nettunismo, una teoria proposta del geologo tedesco Abraham Gottlob Werner nel XVIII secolo, secondo la quale tutte le rocce avrebbero avuto origine marina.
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[modifica] Bibliografia
- Cicerone De natura deorum II,66
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