Natalia Ligas

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Natalia Ligas (...) è una terrorista italiana.

Con il nome in codice di "Angela", è nella colonna napoletana delle Brigate Rosse e partecipa, nel giugno del 1981, all'agguato che ha come obiettivo l'uccisione dell'avvocato Antonio De Vita, che è stato difensore d'ufficio di Patrizio Peci. Il bersaglio si salva e, sparando in risposta, riesce a ferire ad una coscia la stessa brigatista. Accompagnata da un influente avvocato, la Ligas viene ricoverata in una clinica privata appartente ad un medico che è anche senatore socialista, Domenico Pittella. Questi la cura e la salva, senza scoprirne al momento l'identità. Vicina alle posizioni del Partito della Guerriglia delle BR, quella diretta da Giovanni Senzani, viene arrestata alla stazione Porta Nuova di Torino il 14 ottobre 1982. Alcuni giorni dopo il suo arresto, un commando brigatista compie una rapina in una filiale del Banco di Napoli a Torino. Nel corso della rapina, vengono uccise a sangue freddo due guardie giurate. Accanto ai loro corpi viene fatto ritrovare un volantino di rivendicazione in cui si chiarisce come la spietata esecuzione è dovuta al pentimento ed alla collaborazione della Ligas, che avevano prodotto arresti e scoperte di covi. Questo episodio, al di là della veridicità degli addebiti alla Ligas (che ha sempre smentito in ogni possibile occasione il proprio ruolo in quella catena di interventi delle forze dell'ordine, e che un'"inchiesta interna" brigatista in carcere ha subito riconosciuto come non responsabile), si inscrive in una resa dei conti tra frazioni del movimento terrorista e costituisce anche un punto di svolta della teoria e della pratica brigatiste, sintetizzato in un documento elaborato nel carcere di Palmi e pubblicato nel gennaio del 1983. In esso si dichiara concluso il processo cominciato nel 1970 ma non superata la necessità del ricorso alla lotta armata.