Museo di arte sacra (Certaldo)
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Museo di Arte Sacra di Certaldo | ||
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Tipologia | arte | |
Chiostro (ingresso museo) e campanile della chiesa SS. Jacopo e Filippo |
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Indirizzo | Certaldo, piazza SS. Jacopo e Filippo, 2 | |
Orari | Marzo - Ottobre: 9,30 - 14,00 e 14,30 - 19,00 tutti i giorni Novembre - Febbraio: 10,30 - 16,30 sabato e domenica |
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Biglietti | Intero € 4,50 Ridotto € 3,00 Biglietto Unico Palazzo Pretorio - Museo di Arte Sacra - Casa Boccaccio: 6,00 intero 4,00 ridotto (scolaresche, gruppi sopra 25 persone, studenti e persone sopra 65 anni) |
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Telefono | +39 0571 652796 | |
Sito | http://www.museoartesacra.net | |
Mezzi | Linea ferroviaria Empoli - Siena, Stazione di Certaldo In auto: superstrada Firenze - Pisa - Livorno, uscita Empoli, seguire Siena superstrada Firenze - Siena, uscita Poggibonsi, seguire Empoli |
Il Museo di Arte Sacra di Certaldo è stato inaugurato nel giugno 2001. Si trova nella parte alta del paese, la medievale, precisamente nei locali dell'ex convento degli Agostiniani, con ingresso dal chiostro adiacente alla chiesa dei Santi Jacopo e Filippo.
Con il Museo Civico di Palazzo Pretorio e la Casa di Giovanni Boccaccio forma il polo museale del paese.
La visita si articola in sette sale nelle quali sono raccolte le opere provenienti dalle chiese comprese nel territorio del vicariato ecclesiastico di Certaldo.
Indice |
[modifica] Sala I: la pinacoteca
Nella prima sala, anticamente il refrettorio del convento e oggi una vera e propria pinacoteca, sono raccolte opere su tavola dal XIII al XVI secolo, più due affreschi staccati dei primi anni del Quattrocento. Molto interessanti sono le opere del XIII e XIV secolo (le prime tre sotto elencate) provenienti dalla chiesa di Santa Maria a Bagnano.
[modifica] Le opere
- Maestro del Bigallo, Madonna in trono col Bambino e due santi, tavola, 1240 - 1245 ca., proveniente dalla chiesa di Santa Maria a Bagnano
- Meliore di Jacopo, Madonna in trono col Bambino e due angeli, tavola, 1270 - 1275 ca. proveniente dalla chiesa di Santa Maria a Bagnano
- Ugolino di Nerio (attr.), Madonna in trono col Bambino tra i santi Pietro e Romolo, tavola, 1315 - 1320 ca., proveniente dalla chiesa di Santa Maria a Bagnano
- Puccio di Simone, Madonna col Bambino e santi, tavola, sesto decennio del XIV sec. (1357?) proveniente dall'oratorio di San Pietro a Petrognano, poi San Giovanni Battista in Jerusalem a San Donnino
- Cenni di Francesco, Crocifissione con i dolenti, santa Caterina di Alessandria e san Miniato (?), tavola, 1385 - 1390 ca., proveniente dall'oratorio di San Pietro a Tugiano, poi pieve di San Lazzaro a Lucardo
- Cenni di Francesco, san Martino e santa Caterina di Alessandria, affresco staccato, 1405 - 1410, proveniente dalla chiesa di San Martino a Maiano
- Cenni di Francesco, Madonna col Bambino, affresco staccato, 1405 - 1410, proveniente dalla chiesa di San Martino a Maiano
- Pseudo Ambrogio di Baldese (Lippo d'Andrea), Madonna col Bambino, tavola, terzo decennio del XV sec., proveniente dalla Chiesa di San Martino a Pastine
- Raffaello Piccinelli (attr.), Madonna in trono tra i santi Francesco e Antonio abate, tavola, 1522 (datato), proveniente dalla chiesa di Santa Maria a Bagnano
- Bottega di Bernardino Poccetti, Circoncisione, tavola, ultimo decennio del XVI sec., proveniente dalla Chiesa di San Giovanni Battista in Jerusalem a San Donnino
[modifica] Sale II, III, IV: le oreficerie
Dopo la prima grande sala dedicata ai dipinti su tavola, troviamo tre piccole ambienti con vetrine contenenti veri e propri capolavori di arte orafa. La maggior parte della collezione proviene dalla pieve di San Lazzaro a Lucardo, di gran lunga la più importante del vicariato ecclesiastico, matrice della propositura di Certaldo.
Tra le opere più significative segnaliamo (il numero tra parentesi corrisponde a quello asegnato nell'esposizione permante della collezione):
- Bottega di Ruggero di Helmershausen, Croce astile (n. 38), rame cesellato, inciso e dorato (la croce) e bronzo fuso (il Cristo), metà XIII sec., proveniente dalla chiesa di Santa Maria a Casale
- Maestro orafo bizantino(?), Turibolo (n. 60), alloide di rame già dorato, inciso, XI - XII sec., proveniente dalla chiesa di San Gaudenzio a Ruballa
- Bottega del Filarete, Pace (n. 47), bronzo sbalzato, dorato e cesellato, metà del XV sec., proveniente dalla pieve di San Lazzaro a Lucardo
- Bottega fiorentina, Calice - pisside (n. 48), rame cesellato, sbalzato, bulinato e dorato, 1496, proveniente dalla pieve di San Lazzaro a Lucardo
- Paolo Laurentini, Busto reliquiario della beata Giulia, argento sbalzato, cesellato, bulinato, 1652 - 1653, proveniente dalla chiesa dei Santi Jacopo e Filippo
[modifica] Sala V: i paramenti
In questa piccola sala sono esposti paramenti dal XVI al XVIII secolo.
L'oggetto più interessante è senza dubbio:
- Pianeta, terzo quarto del XVIII sec., proveniente dalla chiesa di Santa Maria a Bagnano
[modifica] Sala VI: la Compagnia
Questa sala era anticamente la cappella (tutt'oggi è consacrata) della Compagnia della SS. Annunziata, compagnia che aveva tra i suoi compiti l'assistenza dei condannati a morte. La porta di collegamento con la precedente sala è stata aperta in occasione dell'allestimento del Museo: precedentemente l'unico accesso era la porta che si affaccia sulla piazza SS. Jacopo e Filippo, oggi chiusa.
Vi sono raccolte le opere su tela del XVII secolo.
[modifica] Le opere su tela
- Bernardino Monaldi, Madonna del rosario e santi, tela, 1611 (opera firmata e datata), proveniente dalla chiesa di Santa Maria a Bagnano
- Pittore toscano della prima metà del XVII sec., Annunciazione, tela, 1620 ca.
- Pittore senese, Madonna col Bambino e Santi Agostiniani, tela, 1630 ca.
- Pittore fiorentino, Madonna col Bambino tra i santi Antonio abate e Francesco, tela, prima metà del XVII sec., proveniente dalla chiesa di San Martino a Maiano, Compagnia di Sant'Antonio
- Pittore fiorentino, Madonna del rosario con i santi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista, Antonio da Padova, Domenico, tela, prima metà del XVII sec., proveniente dalla chiesa di San Martino a Maiano, Compagnia di Sant'Antonio
- Pittore fiorentino, San Martino e santa Caterina di Alessandria in adorazione della Trinità, tela, prima metà del XVII sec., proveniente dalla chiesa di San Martino a Maiano, Compagnia di Sant'Antonio
[modifica] Le sculture
Vi si conservano anche due sculture lignee dipinte a tutto tondo di scuola senese, di grandi dimensioni (m 1,62 e 1,73 di altezza)
- Scultore senese, San Nicola da Tolentino, metà del XVII sec., proveniente dalla chiesa dei Santi Jacopo e Filippo
- Scultore senese, San Giovanni di San Facondo, metà del XVII sec., proveniente dalla chiesa dei Santi Jacopo e Filippo
[modifica] Sala VII: sala del Crocifisso
L'ultima sala del Museo è interamente dedicata all'opera più sorprendente della collezione: il cosiddetto Crocifisso di Petronano o di San Donnino, dalle due chiese dove era ricordato. L'opera è variamente datata: oggi viene proposta tra 1240 e il 1245.
Si tratta di una grande scultura in legno (m 2,20 x 2,05): queste dimensioni così importanti indicano come nessuna delle due chiese dove l’opera è ricordata, San Pietro a Petrognano e San Giovanni Battista in Jerusalem a San Donnino, possa essere considerata “adatta” ad ospitarlo, essendo di dimensioni modeste.
Anche l’autore resta ignoto: già il Gamba (1933) lo accostava alla scultura federiciana prossima a Nicola Pisano per il forte classicismo. Recentemente è stato accostato anche alla produzione giovanile di Arnolfo di Cambio.
Il Crocifisso di Petrognano è del tipo triumphans, con gli occhi spalancati nel suo trionfo sulla morte.
[modifica] Bibliografia
- R. C. Proto Pisani, Il Museo di Arte Sacra a Certaldo, collana Biblioteca de "Lo Studiolo", Firenze, Becocci / Scala, 2001.
- R. C. Proto Pisani, Il Museo di arte sacra di Certaldo, collana "Piccoli grandi musei", Firenze, Polistampa, 2006.
- A. Tartuferi – M. Scalini, L'arte a Firenze nell’età di Dante (1250 – 1300), catalogo della mostra, Firenze, Galleria dell’Accademia, 1 giugno – 29 agosto 2004, Firenze, Giunti, 2004, pp. 94 - 95 (Madonna di Meliore), 160 - 161 (Turibolo di San Gaudenzio - qui erroneamente indicato come facente parte della collezione del Museo di Arte Sacra di Montespertoli), 170 - 171 (Croce astile di Santa Maria a Casale).
[modifica] Voci correlate
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