Martirio
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« - «Perché questa smania di martirio? Non avrebbe potuto trovare anche lui un modus vivendi con l'autorità del suo paese?» - «Bisogna compatirlo» - rispose don Camillo. «È stato portato fuori strada da quell'altro tizio che s'è fatto inchiodare sulla croce. I soliti estremismi.» » |
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(Giovannino Guareschi, Don Camillo e Don Chichì)
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Il termine martirio deriva in senso etimologico dalla lingua greca: μαρτύς (martýs) o μαρτύρ (martýr), ovvero testimone. Difatti, nei primi tempi, l'appellativo era usato per designare gli apostoli, ancora viventi, come testimoni delle opere e della risurrezione di Gesù. Poi il nome venne esteso a tutti quelli che con la propria condotta avessero dato dimostrazione di fede e infine fu riservato a coloro che fossero morti in seguito alle persecuzioni. Il nome corrispondente in latino era confessor.
Nel cattolicesimo vengono individuati tre tipi di martirio:
- il martirio bianco
- il martirio verde
- il martirio giallo ocra
Il martirio bianco consiste nell'abbandono di tutto ciò che un uomo ama a causa di Dio.
Il martirio verde consiste nel liberarsi per mezzo del digiuno e della fatica dai propri desideri malvagi, o nel soffrire angustie di penitenza e conversione.
Ill martirio rosso consiste nel sopportare la Croce o la morte a causa di Gesù Cristo (Omelia irlandese del VII secolo)
Il martirio rosso è stato considerato in passato il vero battesimo, purificatore di ogni peccato: subendo il martirio la santità era assicurata, non potendo più peccare. Questa è la ragione per la quale il martirio nell'antichità era non solo accettato ma addirittura ricercato.
Scrive Eusebio di Cesarea descrivendo la condanna dei Martiri della Tebaide:
« Fu allora che noi osservammo una meravigliosa brama e un vero potere divino e zelo in coloro che avevano posto la loro fede nel Cristo di Dio. Appena emessa la sentenza contro il primo, alcuni da una parte e altri da un'altra si precipitarono in tribunale davanti al giudice per confessarsi cristiani, non facendo attenzione quando erano posti davanti ai terrori e alle varie forme di tortura, ma senza paura e parlando con franchezza della religione verso il Dio dell'universo, e ricevendo la sentenza finale di morte con gioia, ilarità e contentezza, così che essi cantavano e innalzavano inni e ringraziamenti al Dio dell'universo, pur ormai all'ultimo respiro. » | |
(Storia Ecclesiastica, 8,9,5)
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Da questa certezza della santità dei martiri ha ben presto avuto origine il loro culto.
Rimasto famoso in ambito di fede nel cristianesimo durante le persecuzioni iniziate da Nerone, il martirio era visto come una rinascita in Cristo piuttosto che come una morte. I martiri si rifiutavano di abiurare la propria religione: il fatto che cristiani ad esempio non partecipassero a feste pagane e non offrissero sacrifici, interrompendo questi rituali apotropaici, per l'Impero romano determinava la rottura della pax deorum e quindi una grave offesa agli dei.
I martiri conosciuti fra i cristiani furono a volte perseguitati da ebrei o da altri cristiani stessi.
Santo Stefano fu il primo fra i martiri, San Pietro morì con la crocifissione (secondo una tradizione) a testa in giù.
[modifica] Voci correlate
- Palma del martirio
- Martirio grigio
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