Mare della Siberia Orientale
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Il mare della Siberia Orientale (russo: Восто́чно-Сиби́рское мо́ре, Vostochno-Sibirkoje Morje) è una mare compreso all'interno del Mar Glaciale Artico. È delimitato a sud dalla costa siberiana, le isole della Nuova Siberia ad ovest e l'isola di Wrangel ad est, confinante con il Mare dei Chukchi e il Mare di Laptev.
Il bacino copre un'area di circa 930.000 chilometri quadrati; la profondità media è di soli 50 m, con un massimo di 155. La latitudine è molto settentrionale, oltre i 70°N: ne consegue un clima molto rigido, con inverni lunghissimi e freddi (medie di -30°C) e brevi estati fresche (2-4°C) che fanno sì che il mare sia praticamente sempre ingombro di ghiacci. La costa è prevalentemente piatta ad occidente, mentre si rileva un po' andando verso oriente.
Il mare è stato percorso dagli esploratori russi fin dal XVII secolo: nel 1648 Semjon Dezhnev e Fjodor Aleksejev navigarono sottocosta dalla foce della Kolyma fino a quella dell'Anadyr e allo stretto di Bering.
Esplorazioni sistematiche del bacino sono state condotte in una serie di spedizioni negli anni 1735-42, 1820-24, 1822, 1909, 1911-14.
Città e porto principale è Pevek.