March

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nota disambigua – Se stai cercando altri significati di March, vedi March (disambigua).

March
Stagioni	1970-1977, 1979, 1981-1982, 1987-1990, 1992
Miglior risultato	3° (1970)
GP disputati	199
GP vinti	2
Pole-position	2
Con il nome Leyton House nel 1987-1991
Statistiche di Formula 1
Circuiti \| Fornitori \| Gran Premi \| Persone \| Piloti \| Scuderie \| Stagioni \| Template di navigazione \| Template sinottici \| Vetture
Tutte le voci

La March Engineering ha debuttato nella massima formula nel 1970 con piloti di gran caratura quali Jackie Stewart e Chris Amon, ottenendo persino una vittoria nell'anno del debutto proprio con Stewart. Gli anni successivi videro molte March vendute a squadre "clienti", mentre la squadra ufficiale puntò sullo svedese Ronnie Peterson.

Nel 1974 debutta Vittorio Brambilla che l'anno successivo regala alla scuderia la seconda vittoria, nel bagnatissimo Gran Premio d'Austria disputato a Zeltweg. La March ottenne la sua terza e ultima vittoria l'anno dopo a Monza con Peterson. Dopo un disastroso 1977 il nome March scomparve, per riapparire nel 1981 e chiudere di nuovo i battenti nel 1983.

Nel 1987 un gruppo di investitori giapponesi comprò il nome March e ribattezzò la squadra Leyton House-March. La vettura progettata da Adrian Newey e pilotata da Ivan Capelli fu protagonista di un brillantissimo 1988, con il pilota italiano spesso protagonista e capace addirittura di classificarsi al secondo posto nel Gran Premio del Portogallo. Dopo un 1989 di profonda crisi (con un solo podio ottenuto ad inizio anno da Mauricio Gugelmin, altro pilota della squadra) nel 1990 Capelli e la Leyton House hanno la grande occasione di vincere il Gran Premio di Francia ma a poche curve dalla fine il motore dell'italiano cede e deve quindi accontentarsi del secondo posto. Nel 1991 Capelli e la Leyton ottengono solo un punto, poi uno scandalo finanziario porta all'arresto dei responsabili giapponesi della Leyton e all'abbandono del programma Formula 1, che continua per un altro anno con il nome "March". A fine 1992, ormai inevitabile, la chiusura.