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Leone III d'Armenia - Wikipedia

Leone III d'Armenia

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Leone III, ritratto giovanile, opera di Toros Roslin.

Leone III d'Armenia , anche Leone II[1] (armeno: Լեիոն Բ, Levon; circa 1236 – Sis6 febbraio 1289), fu re della Piccola Armenia, dal 1269[2]/1270 fino alla morte.

Indice

[modifica] Biografia

[modifica] Origini familiari

Leone nacque nel 1236, figlio del re Hetum I, della Casata degli Hetumidi e della regina Zabel, ultima regnante della Casata dei Rupenidi.

Hetum e Zabel erano stati costretti a sposarsi, nel 1226, dal padre di lui, Costantino di Babaron, che aveva organizzato l'assassinio del primo marito di Zabel per poter mettere il prorpio figlio al posto di co-regnante alfianco di Zabel. Essi ebbero sei figli, dei quali Leone era il maggiore. Una della due sorelle Sibilla d'Armenia fu maritata a Boemondo VI d'Antiochia per portare la pace tra l'Armenia e Antiochia.

[modifica] La giovinezza

I Mamelucchi uccidono Thoros e catturano Leone al disastro di Mari, nel 1266; miniatura  da Il Milione, XV secolo.
I Mamelucchi uccidono Thoros e catturano Leone al disastro di Mari, nel 1266; miniatura da Il Milione, XV secolo.

Nel 1266, mentre il loro padre re Hetum I era presso la corte dei mongoli a chiedere aiuto, Leone ed il suo fratello minore Thoros combatterono per respingere gli invasori Mamelucchi, guidati da Mansur II e da Qalawun, alla battaglia di Mari. Thoros fu ucciso in combattimento e Leo, insieme con 40.000 soldati armeni, fu catturato ed imprigionato. Il re Hetoum, al suo ritorno, per riscattare suo figlio dovette dovette pagare ai Mamelucchi una forte somma di denaro, consegnare loro molte fortezze ed accettare di intercedere con il sovrano Mongolo Abaqa al fine di ottenere la liberazione di parenti del sultano Baybars.

[modifica] Regno

Nel 1269 Hetum I abdicò in favore di suo figlio, e si fece monaco francescano; egli morì l'anno successivo.

Il nuovo re Leone II fu conosciuto come un re pio, devoto alla cristianità. Egli favorì attive relazioni commerciali con l'occidente, rinnovando gli accordi commerciali con gli italiani e stringendone di nuovi con i catalani. Egli inoltre cercò di rafforzare l'alleanza con i mongoli,[3] come suo padre Hetum I che aveva sottomesso la Cilicia armena all'autorità mongola nel 1247.

L'operoso porto di Laiazzo quando fu visitato da Marco Polo nel  1271; da Il Milione.
L'operoso porto di Laiazzo quando fu visitato da Marco Polo nel 1271; da Il Milione.

Nel 1271, Marco Polo visitò il porto di Laiazzo e commentò favorevolmente il regno di Leone e la ricchezza del paese, sebbene annotasse che le forze militari erano piuttosto demoralizzate:

« Nella piccola [Armenia] vi è signore uno [Leone III] che giustizia buona mantiene, ed è sotto lo Gran Cane. Quivi ha molte ville, e molte castella, e abondanza d'ogni cosa, e havi uccellagioni, e cacciagioni assai. Qui soleva già essere di valentri uomini, ora sono tutti cattivi, solo rimaso loro una bontà, che sono grandissimi bevitori. »

Nel 1275 il sultano Mamelucco Baybars invase la Cilicia per la seconda volta.

Leone andò alla corte di Abaqa, khan di Persia, per mettersi sotto la sua protezione e chiedergli di aiuto contro i Mamelucchi; ma i mongoli di Persia non poterono intervenire perché minacciati dai loro cugini Chagatai, mongoli insediati nel sud dell'attuale Russia, che sostenevano l'Islam.

L'anno successivo, l'Armenia si difese da un'invasione dei Turcomanni, lo Sparapet Sempad, zio di Leone, fu ucciso in combattimento.

[modifica] Alleanza con i mongoli

I mongoli e gli armeni furono sconfitti dai Mamelucchi alla seconda battaglia di Homs, nel 1281.
I mongoli e gli armeni furono sconfitti dai Mamelucchi alla seconda battaglia di Homs, nel 1281.

Nel 1281 Leone si unì ai mongoli nella loro invasione della Siria, ma furono sconfitti nella seconda battaglia di Homs. Leone dovette trattare per la pace, e nel 1285 ottenne una tregua di 10 anni in cambio di tributi ed importanti concessioni territoriali ai Mamelucchi.[5]

[modifica] Matrimonio e discendenza

Il 15 gennaio 1262 Leone sposò Keran (Kir Anna), la figlia del principe Hetum di Lampron.

Duriante i ventun anni del loro matrimonio Keran diede a Leone dieci figli e sei figlie; tre bambini e tre bambine probabilmente morirono in tenera età.

Cinque dei suoi figli salirono al trono, spesso lottando l'un l'altro. Il maggiore, Hetum II d'Armenia, abdicò dopo quattro anni in favore del fratello più giovane Thoros III d'Armenia, ma fu rimesso sul trono nel 1294. Nel 1296 il loro fratello Sempad strangolò Thoros ed accecò Hetum allo scopo di prendere il potere. Nel 1298 Sempad fu rovesciato dal loro fratello minore Costantino III d'Armenia, che fu rimpiazzato dal fratello maggiore Hetum, che nel 1305 abdicò in favore del figlio di Thoros Leone IV.[2]

In seguito fu Oshin a regnare ed infine il trono fu ereditato dal figlio di Zabel e di Amalrico.

Per approfondire, vedi la voce Keran di Lampron.

Leone morì nel 1289 e fu sepolto a Trazarg, gli successe suo figlio Hetum II.

[modifica] Note

  1. ^ "Leone II" secondo alcuni storici, che fanno ripartire la numerazione dei sovrani della Cilicia armena dall'inizio del regno.
  2. ^ a b Toumanoff op. cit., p. 634 .
  3. ^ Mutafian op. cit., p. 60.
  4. ^ Mutafian op. cit., p. 65.
  5. ^ Mutafian op. cit., p. 61.

[modifica] Bibliografia

  • Claude Mutafian. Le Royaume Arménien de Cilicie, XIIe-XIVe siècle. 2a ed. (in francese) Parigi, CNRS Editions, 14-03-2002. ISBN 978-2271051059
  • Cyril Toumanoff. Armenia and Georgia in Cambridge Medieval History, vol. IV. (in inglese) Cambridge, Cambridge University Press, 1966. pp. 593-637
  • René Grousset. L'Empire du Levant: Histoire de la Question d'Orient. (in francese) Parigi, Payot, 1949. pp. 399-400 ISBN 2-228-12530-X

[modifica] Voci correlate

Predecessore: Re della Piccola Armenia
Casata degli Hetumidi
Successore:
Hetum I d'Armenia 12701289 Hetum II d'Armenia I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
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Hetum I d'Armenia {{{data}}} Hetum II d'Armenia

[modifica] Collegamenti esterni


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