Iperenore
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Nella mitologia greca, Iperenore era il nome di un abile guerriero di cui si racconta nella guerra di Troia, scoppiata per colpa del rapimento di Elena, moglie di Menelao un re acheo, effettuato da Paride figlio di Priamo il re di Troia. Tale guerra scoppiata fra i due regni viene raccontata da Omero nell’ Iliade
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[modifica] Il mito
Iperenore, soldato dei troiani combatté selvaggiamente proprio contro Menelao che più di ogni altro acheo aveva motivo per combattere questa guerra. Il soldato insultò l’avversario affermando che era il peggior combattente di tutti gli achei, ma contro di lui Iperenore venne ferito al ventre dove sangue copioso sgorgava quando il bronzo venne ritratto dalla ferita.
[modifica] Interpretazione e realtà storica
Durante il racconto viene descritto di come la sua anima lasciò il corpo, ma all’epoca non si dava un valore dell’anima in quanto esistenza pensante ma soltanto di forma vitale, aveva qui il termine collegato anche all’ultimo alito di vita un organo parte del corpo, parte della persona. [1]
In realtà ad offendere Menelao era stato Euforbo, il fratello di Iperenore, ma dato il significato del nome (arrogante) sembra giocare un doppio ruolo. Omero era solito fornire un significato ai nomi dei protagonisti dell’opera che ben delineavano il carattere, come se i nomi li avesse inventati per adeguarli alle persone.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Note
- ^ Snell, 1963 pag. 28 e seguenti
[modifica] Bibliografia
[modifica] Fonti
- Omero, Iliade XIV 516, XVII 24
[modifica] Traduzione delle fonti
- Omero. Iliade, quinta edizione. Bergamo, BUR, 2005. ISBN 88-17-17273-1 Traduzione di Giovanni Cerri
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