Insetticida
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L’insetticida è una sostanza chimica utilizzata per allontanare o uccidere insetti di vario genere, dannosi o fastidiosi.
L'insetticida domestico più comune è sottoforma di spray, e viene dunque utilizzato nebulizzando la sostanza nell'aria.
Indice |
[modifica] Classi chimiche
Gli insetticidi si suddividono in alcune classi chimiche.
[modifica] Clororganici
Storicamente il DDT ne è il capostipite. A questo seguirono in rapida successione altre molecole appartenenti alla stessa famiglia chimica come il Lindano (1942), l'Aldrin (1948), il Dieldrin (1949) e l'Endrin (1951). Caratteristica comune dei pesticidi di questa classe chimica è l'efficacia nei riguardi di numerose specie di insetti, l'elevata persistenza, la lipofilicità. Queste caratteristiche, che in un primo momento furono considerate ideali per un insetticida, successivamente si rivelarono negative in quanto, a causa della loro persistenza nell'ambiente, tali molecole tendevano ad accumularsi nella catena alimentare. In molte specie selvatiche, pur non essendo letali, interferivano direttamente o indirettamente sulla fertilità e sulla riproduzione. Per questo motivo a partire dal 1973 il DDT e i clororganici furono progressivamente proibiti in campo agricolo e fortemente limitati nella lotta ai vettori di malattie per l'uomo. Dalla metà degli anni ottanta l'uso del DDT in campo agrario è stato proibito in tutti i paesi del mondo. Gli insetticidi clorurati sono un gruppo eterogeneo di composti che appartengono a tre differenti classi chimiche: difeniletani, ciclodieni e cicloesani. Alla classe dei difeniletani appartiene il DDT, il dicofol e methoxychlor.
[modifica] Fosforganici
Furono scoperti e sintetizzati per la prima volta nel 1937 dalla Bayer (Germania), nel corso di ricerche volte all'ottenimento di nuove armi chimiche. Nel 1944 fu scoperta l'attività insetticida del parathion. La notevole efficacia, l'ampio spettro d'azione e la rapida degradazione nell'ambiente, nonostante l'elevata tossicità, favorirono la loro rapida diffusione. Attualmente sono circa 250 gli insetticidi fosforganici utilizzati nel mondo.
[modifica] Carbammati
Il primo insetticida carbammato fu il carbaryl, sviluppato nel 1953 dalla Union Carbide negli Stati Uniti; in pochi anni ne seguirono numerosi altri. In genere questi composti presentano una bassa tossicità per i mammiferi e molti di essi sono sistemici.
[modifica] Piretroidi
Per approfondire, vedi la voce Piretroidi. |
Sono gli anologhi sintetici delle piretrine, costituenti naturali dei fiori di Tanacetum cinerariae-folium. Il piretro, estremamente fotolabile, è stato reso chimicamente più stabile. Il primo piretroide di sintesi, il fenvalerate, fu immesso nel mercato nel 1978 ed oggi la classe consta di ben 42 principi attivi. I piretroidi non sono in grado di penetrare nella pianta per cui esercitano azione prevalentemente per contatto, favorita dalla loro liposolubilità che ne permette la penetrazione nelle cere epicuticolari.
[modifica] Benzoiluree
La scoperta di questa classe chimica si ebbe negli anni 70 e fu casuale. Durante una sintesi programmata fra derivati degli erbicidi dichlobenil e fenuron si ottenne un prodotto che non aveva attività erbicida, ma una elevatissima attività insetticida. Il primo composto di questa classe immesso nel mercato fu il diflubenzuron nel 1975. Attualmente esistono dieci benzoiluree in commercio. Il meccanismo d'azione delle benzoiluree è completamente diverso da quello delle altre classi chimiche conosciute. I composti di questa classe esplicano la loro azione interferendo sulla formazione della chitina per cui, bloccando lo sviluppo delle larve nella fase di muta (per un imperfetta formazione della nuova cuticola), provoca conseguentemente la loro morte. Per questo motivo sono classificati come insetticidi regolatori di crescita. Questi pesticidi non sono sistemici ed esplicano la loro azione prevalentemente per ingestione.
[modifica] Neonicotinoidi
Sono una classe di insetticidi che si è iniziato a studiare negli anni '80 , per le interessanti prospettive che potevano avere come insetticidi. Essi agiscono a livello del sistema nervoso fissandosi ai ricettori nicotinici dell'acetilcolina ; bloccano di fatto il passaggio degli impulsi nervosi con conseguente morte degli insetti. I principi attivi in commercio sono: Acetamiprid , Imidacloprid , Thiacloprid e thiamethoxam. Tutti questi insetticidi sono altamente sistemici tanto da proteggere la pianta molto a lungo : il principio attivo una volta assorbito dalla pianta viene traslocato sui giovani germogli in fase di crescita . È sconsigliato l'uso vicino ai corsi d'acqua, in quanto sono molto tossici per gli organismi acquatici, e nell'epoca di fioritura, poiché sono estremamente tossici per le api.