Il ritratto ovale
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Il ritratto ovale è la traduzione italiana di "The oval portrait", una storia breve di Edgar Allan Poe, scritta nel 1842.
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[modifica] Trama
Il racconto è narrato al passato da un personaggio estraneo alla storia principale, il quale, ferito per motivi oscuri, si rifugia, con l’aiuto del suo valletto, nella torre di un castello abbandonato, ritenendo pericoloso passare la notte all’aperto. All’interno della torre il personaggio-narratore trova un libro che racconta la storia di tutti i quadri che tappezzano le pareti. Spostando un candelabro per leggere meglio le luci delle candele si sofferma su il ritratto ovale di una giovane donna: nonostante il quadro sia di ottima fattura, il narratore non si spiega la vitalità di quel ritratto che lo colpisce intensamente, poiché ritiene che la semplice estetica non possa fare tale effetto su di lui. Dopo aver fissato il quadro per molto tempo, il narratore vuole cercare una risposta all’inspiegabile attrazione per quel ritratto. Per far ciò incomincia a leggere la sua storia sul libro trovato nella stanza. Il libro parla della vita della fanciulla ritratta nel quadro, la quale avrebbe sposato l’autore del quadro stesso. La moglie era una donna molto devota e servile nei confronti del marito che però aveva un secondo amore, l’arte. Per questo motivo non era molto attento ai problemi della moglie. Infatti nonostante la moglie fosse malata e gracile fisicamente il marito le chiese di posare per lungo tempo affinché potesse essere ritratta. Purtroppo il luogo scelto dal pittore per ritrarre la moglie era freddo ed umido, perciò espose al pericolo la malata donna; ma il marito era talmente concentrato sul quadro - quasi fosse entrato in uno stato di trance - da ignorare per giorni le condizioni della moglie. Inoltre la moglie era così devota da non voler interrompere l’artista. E’ proprio nel momento in cui il pittore finisce il ritratto che la moglie, raggiunto lo stremo delle forze, muore.
[modifica] Analisi
Se pur il narratore possa sembrare il protagonista della storia in realtà è solo uno strumento alternativo scelto da Poe per narrare il racconto principale, che è quello del ritratto ovale il quale, infatti dà anche il titolo alla breve storia.
Volendo analizzare il racconto sotto l’aspetto puramente narrativo è chiara l’intenzione dell’autore di lasciar capire a chi legge che, con la morte della moglie, il quadro stesso avrebbe assunto una qualsivoglia forma di vita; ed è proprio questo a turbare così tanto il narratore.
[modifica] Voci correlate
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