Gneo Calpurnio Pisone
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Gneo Calpurnio Pisone (... – 19) fu un generale romano. Divenuto console nel 7 a.C., nel 17 d.C. venne nominato da Tiberio legato in Siria in sostituzione di Cretico Silano, mossa che dagli storici viene interpretata come volta a contenere le mire del generale Germanico. Figlio di Pisone e marito della ricca e nobile Plancina, e' descritto da Tacito come un uomo dal temperamento passionale e insofferente nei confronti della subordinazione. Accusato di aver avvelenato Germanico, decise di rientrare a Roma per sottoporsi ad un processo arroventato da una folla che chiedeva giustizia. Noto il passo in cui, giunto in prossimita' di Narni, decise di abbandonare la via Flaminia per non destare sospetti e di imbarcarsi sul fiume Nera al fine di raggiungere la capitale attraverso la via d'acqua. Si uccise nel (19 d.C.) prima ancora di conoscere la sentenza. La riabilitazione rispetto al crimine commesso avvenne solo dopo il suicidio. La sua morte rimase tuttavia avvolta nel mistero. Il console venne trovato con una larga ferita alla gola ed una spada al suo fianco: per quanto la verita' non venne accertata, si giunse a sospettare che a decretarne la morte fosse stato Seiano proprio su ordine dell'imperatore .
[modifica] Bibliografia
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