Giambattista Tonini
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Giambattista Tonini (Valfloriana, ... – Cembra, 25 Aprile 1916) è stato un militare italiano, nato in Trentino e irredentista fucilato dagli austriaci.
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[modifica] Note biografiche
Di professione muratore, venne arruolato come soldato (kaiserschütze) dell'esercito austroungarico nel corso della prima guerra mondiale e dislocato sul fronte italiano.
[modifica] Arresto e fucilazione
Nell'aprile 1916 era inquadrato nei ranghi della divisione austriaca Edelweiss acquartierata in Val Cembra, in preparazione all'offensiva Strafexpedition; divisione comandata dal generale Englert, con un anziano ufficiale riservista Schlessinger come aiutante. La situazione nella valle era tesa a causa dei malcelati sentimenti filoitaliani di parte dei suoi abitanti e lo stesso Tonini, sospettato di irridentismo era tenuto d'occhio e soggetto a provocazioni.
La sera del 22 aprile, in una cantina di Cembra, a Tonini venne venne chiesto di unirsi ad un gruppo e soldati austriaci ed un sottufficiale ad un brindisi per l'imperatore e la patria. Tonini rispose: "Io brindo sì alla salute della Patria ma non di questa", venendo quindi immediatamente denunciato dal sottufficiale presente con l'accusa di alto tradimento.
Incarcerato Tonini non ritrattò il senso della sua affermazione, ed alla richiesta di chiarire a quale patria intendesse brindare ribadì: "La Patria cui alludevo lo sapete è l'Italia"
Un processo, senza appello, fu rapidamente istituito il 25 aprile, ed i giudici, in applicazione delle norme dei codici militari austriaci contro l'irredentismo, lo condannarono alla fucilazione.
Tonini venne fucilato la sera dello stesso giorno sul prato del maso Bersaglio, mentre nella poco lontana chiesa di Cembra si era riunita la popolazione locale raccolta in preghiera per l'anima del condannato.
[modifica] Dopoguerra
Terminata la guerra, nel 1919, venne posta la seguente lapide sulla facciata del municipio di Cembra:
| « Da questa casa mosse all'estremo supplizio il 25 aprile 1916 Giovanni Battista Tonini assertore magnanimo dell'italianità pur sotto l'odiata assisa nemica. Compiuto il voto, Cembra redenta riafferma nel nome del martire la propria unione indissolubile alla Patria » |
Un'altra stele in memoria venne posta sul luogo della sua fucilazione.
Nel 1934 viene indetto un concorso per un monumento a suo ricordo, da porre nel cimitero di San Giacomo, che verrà vinto dall'architetto Pelizzari[1]
Nel novembre 1936 la sua salma venne traslata da Cembra al cimitero San Giacomo di Bolzano ove ora riposa.[2]
[modifica] Note
- ^ La provincia di Bolzano, giornale del 22 agosto 1934
- ^ La provincia di Bolzano, giornale del 3 novembre 1936
[modifica] Bibliografia
- Paolo Piccoli, Armando Vadagnini, Scritti di Alcide Degasperi, Rubbettino Editore, 2004, ISBN 8849809352 (riferimenti nel capitolo 5)
[modifica] Fonti
Ferdinando Cortelletti Una Pagina irredentista scritta da G.B. Tonini
