Gaio Vettio Cossinio Rufino
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Gaio Vettio Cossinio Rufino (latino: Gaius Vettius Cossinius Rufinus; fl. 306-316; ... – ...) fu un senatore e politico dell'Impero romano.
Nel 306 venne scelto per divenire proconsole d'Acaia, ma la rivolta di Massenzio a Roma gli impedì di prendere il proprio posto, in quanto il nuovo imperatore non aveva giurisdizione su questa provincia. Sempre sotto Massenzio (306-312) fu curator (responsabile della manutenzione) della via Flaminia, curator dell'alveo del Tevere e delle cloache della città di Roma, corrector (governatore) della Venetia et Histria, della Tuscia et Umbria e della Campania.
L'imperatore Costantino I, volendo ottenere l'appoggio del Senato romano, gli rese onore, malgrado fosse stato sostenitore del suo oppositore Massenzio: Rufino venne infatti nominato comes Augusti nostri, "compagno dei nostri Augusti" (Costantino e il suo collega d'Oriente Licinio I). Sempre Costantino elesse tre dei membri del Senato a praefectus urbi: uno di questi era Rufino (315). Costantino era talmente sicuro della fedeltà di Rufino che lo inviò in oriente, sotto l'autorità del suo collega, l'imperatore Licinio.
Nel 316 Rufino esercitò il consolato.
[modifica] Bibliografia
- Jones, Arnold Hugh Martin, John Robert Martindale, John Morris, The Prosopography of the Later Roman Empire, volume 1, Cambridge University Press, 1992, ISBN 0521072336, p. 777.
- Potter, David Stone, The Roman Empire at Bay: Ad 180-395, Routledge, 2004, ISBN 0415100577, p. 388.
Precedessore Imperatore Cesare Flavio Valerio Costantino Augusto IV, Imperatore Cesare Valerio Liciniano Licinio Augusto IV |
Console romano 316 con Antonio Cecinio Sabino |
Successore Ovinio Gallicano, Cesonio Basso |
Precedessore Rufio Volusiano |
Praefectus urbi 20 agosto 315-4 agosto 316 |
Successore Ovinio Gallicano |
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