Gabii
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Gabii era un'antica città del Lazio, posta probabilmente tra Roma e Preneste, lungo il tracciato della Via Prenestina. Secondo Dionigi di Alicarnasso, faceva parte dell'antica Lega Albana. Le sue cave fornivano un'eccellente pietra da costruzione (lapis gabinus). Secondo la tradizione fu il luogo dove sarebbero stati allevati Romolo e Remo.
La città accolse Tarquinio Sestio, come finto disertore in fuga dal padre Tarquinio il Superbo, e venne quindi conquistata con l'inganno.
Un trattato fra Roma e Gabii scritto su una pelle di bue che copriva uno scudo era conservato nel tempio di Quirino
Già in epoca repubblicana iniziò a decadere e nei primi anni dell'età imperiale, la città era ormai ridotta a un semplice villaggio.
Gabii rappresenta il vertice antico di un triangolo con ai lati le cittadine di Tibur (Tivoli), Praeneste (Palestrina) e Collatia, che nel periodo antico ebbero notevole sviluppo e grande importanza nelle vicende storiche e politiche del Lazio in forza della posizione strategica sulle arterie di collegamento dei percorsi commerciali tra l'Etruria e la Campania. Le comunità erano legate tra loro da parentele, guidate da capi guerrieri e sacerdoti, vivevano in capanne ed in alcuni periodi dell'anno lavoravano la ceramica. Tra il IX secolo a.C. e VIII secolo a.C. in queste comunità egualitarie hanno luogo delle trasformazioni sociali che portano alla costituzione di un sistema sociale di tipo gentilizio-clientelare con la formazione di centri protourbani anticipatori di quelli urbani propri del territorio laziale latino.
Gabii potrebbe essere la città natale del poeta Tibullo.
[modifica] Necropoli di Osteria dell'Osa
La necropoli dell'età del ferro di Osteria dell'Osa è legata con la fiorente Gabii, antica città colonia di Alba Longa, essa è posta al 17° chilometro della Via Prenestina nel Comune di Monte Compatri. Le datazioni dei ritrovamenti vanno nel periodo compreso tra il IX secolo a.C. ed il VI secolo a.C. ed è composta da circa 700 tombe e sepolture. Nei ritrovamenti ci sono iscrizioni in lingua greca del 650 a.C. le più antiche in Italia in questa lingua, ed iscrizioni in lingua latina del 750 a.C. che sono le più antiche del mondo in questa lingua. Presso la sezione della protostoria dei popoli latini del Museo Nazionale Romano sono raccolti i materiali scavati negli ultimi decenni.
[modifica] Voci correlate
- Osteria dell'Osa
- Pietre da costruzione nella Roma antica
- Città scomparse del Lazio arcaico
- Ibi inambulans tacitus summa papauerum capita dicitur baculo decussisse
[modifica] Bibliografia
- Tito Livio, Ab Urbe condita libri, I,54
- Dionigi di Alicarnasso Ρωμαικης Αρχαιολογιας (Rhomaikes Archaiologias, Antichità romane, IV,58
- Quinto Orazio Flacco Epistole II,I, 25