Franco Fanigliulo
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Franco Fanigliulo (La Spezia, 9 febbraio 1944 – La Spezia, 12 gennaio 1989) è stato un cantautore italiano.
Tra i più originali cantautori italiani degli anni settanta, insieme a Giorgio Gaber e a Rino Gaetano, sapeva offrire una interpretazione molto teatrale dei suoi brani. Raggiunse una grande popolarità durante il Festival di Sanremo del 1979 con il brano A me mi piace vivere alla grande (composto da Riccardo Borghetti, Daniele Pace e Oscar Avogadro), considerato all'unanimità il "vincitore morale" di quel Festival[citazione necessaria] così come Rino Gaetano lo era stato con Gianna, l'anno precedente. Incise tre album per l'etichetta "Ascolto" di Caterina Caselli e dopo un lungo silenzio si riaffacciò alla ribalta verso la fine degli anni '80 iniziando a collaborare con artisti del calibro di Zucchero e Vasco Rossi, che potevano portare a una seconda rinascita artistica del cantautore ligure se non fosse sopravvenuta la morte improvvisa per una emorragia cerebrale fulminante, a soli 44 anni[citazione necessaria].
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[modifica] Biografia
Figlio di un ufficiale della Marina Militare e di una pianista, inizialmente la passione per il mare lo convinse, ancora molto giovane, a imbarcarsi come marinaio per diversi anni fino a quando una malattia reumatica lo costrinse ad abbandonare. In seguito svolse diversi lavori saltuari (il taglialegna, il garzone di bottega, il rappresentante di prodotti di bellezza, e infine agricoltore nell'entroterra ligure) componendo musica per hobby. Scoperto da Franco Ceccarelli, uno dei fondatori dell'Equipe 84, venne presentato a Caterina Caselli che lo fece debuttare nella scuderia di una nuova casa discografica sotto l'egida della C.G.D., la "Ascolto", per incidere nel 1977 il primo album, prodotto e arrangiato dallo stesso Ceccarelli, Mi ero scordato di me, largamente ispirato alla grande scuola degli chansonnier francesi, per le aperture melodiche, l'autobiografismo dei testi, e per certe tonalità della voce. Le canzoni di quell'album, composte in precedenza e attraverso un arco di tempo piuttosto lungo, iniziarono a destare l'attenzione di molti critici. Sempre nel 1977 ebbe una piccola parte cinematografica nel film d'esordio di Roberto Benigni, diretto da Giuseppe Bertolucci, Berlinguer ti voglio bene dove impersonava il cantante di un improbabile gruppo musicale (i "Romeo e i Los Gringos") che annuncia in diretta durante un concerto la morte della madre di Mario Cioni, il personaggio interpretato dal comico toscano, con la conseguente reazione di quest'ultimo.
Nel 1979 si presentò al Festival di Sanremo con il brano considerato da molti il "vincitore morale" di quell'edizione, A me mi piace vivere alla grande, dove mise pienamente in luce le sue doti di istrione della canzone italiana; oltre a cantarlo, infatti, si abbandonava a gesti tipicamente teatrali. Il brano fu l'unico suo ad entrare in classifica, e subì piuttosto pesantemente alcune vicissitudini censorie; alcune frasi del testo vennero cambiate (in particolare si ventilò l'ipotesi di vilipendio alla religione per il passaggio E adesso che Gesù / ha un clan di menestrelli / che parte dai blue-jeans / e arriva a Zeffirelli...). Subito dopo pubblicò un secondo album, Io e me che rimase il suo disco più completo e rappresentativo; nel 1980 ne seguì un terzo, Ratatam Pum Pum e nel 1982 il famoso singolo "La liberté" con il quale chiuse il rapporto con la "Ascolto" per scarsi riscontri di vendita. La popolarità conseguita a Sanremo non venne mantenuta col tempo e soltanto la critica più accorta lo lodò compatta[citazione necessaria].
Nel 1983 entrò per brevissimo tempo nella scuderia della "Numero Uno" (casa discografica di Battisti), sotto l'egida di Shel Shapiro, ex leader dei Rokes, il quale produsse e arrangiò i quattro brani del Q Disc Benvenuti nella musica. Si ritirò subito dal mondo musicale, pur non abbandonandolo totalmente, acquistando una fattoria a Prati di Vezzano e iniziando l'attività di allevatore di animali. Continuò comunque a comporre molti brani, rimasti in gran parte inediti, e nel 1987 iniziò a collaborare con Vasco Rossi e con diversi musicisti del suo staff, tra i quali Gaetano Curreri degli "Stadio" e il compianto Massimo Riva della "Steve Rogers Band". Pubblicò per l'etichetta del cantante di Zocca, la "Bollicine", il singolo "L'Acqua Minerale" nel quale si nota un drastico cambiamento dello stile musicale. Nel 1988 collaborò in maniera determinante agli arrangiamenti e alla realizzazione dell'album multimilionario di Zucchero Blue's; con quest'ultimo sviluppò una profonda amicizia che poteva portare ben altri frutti artistici se un'emorragia cerebrale non avesse stroncato improvvisamente la sua vita a soli 44 anni, mentre stava preparando il suo ultimo album, intitolato provvisoriamente Sudo ma godo e uscito postumo grazie all'interessamento dei due celebri cantanti e amici, col titolo Goodbye Mai, che utilizzava registrazioni effettuate dal 1983 e conteneva brani come Mr. Wonderful e Napoli fa l'onda.
Dopo essere stato dimenticato dai più per circa 15 anni, nell'estate del 2002 si registrò, del tutto inaspettato, un improvviso revival della sua opera e della sua musica[citazione necessaria].
[modifica] Discografia
[modifica] Album
- 1977: Mi ero scordato di me (etichetta Ascolto)
- 1978: Io e me (etichetta Ascolto)
- 1980: Ratatam Pum Pum (etichetta Ascolto)
- 1983: Benvenuti nella musica (Q Disc etichetta RCA Numero Uno)
- 1989: Goodbye Mai (etichetta Bollicine)
[modifica] Singoli
- 1979: A me mi piace vivere alla grande (etichetta Ascolto)
- 1982: La liberté (etichetta Ascolto)
- 1987: L'acqua minerale (etichetta Bollicine)
[modifica] Collegamenti esterni
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