Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia - Esercito del Popolo, in spagnolo Fuerzas Armadas Revolucionaria de Colombia - Ejército del Pueblo, più note con gli acronimi di FARC o FARC-EP, sono un'organizzazione armata comunista clandestina della Colombia responsabile di numerosi atti di terrorismo. Sono responsabili anche del rapimento di numerosi civili e del traffico di narcotici.
Le Farc sono state fondate tra il 1964 e il 1966 come braccio armato del Partito Comunista Colombiano. Per il governo colombiano e le autorità degli Stati Uniti e dell'Unione Europea sono un'organizzazione terrorista-criminale narco che tiene in crisi tutte le politiche sociali dello stato.
Il movimento ha da sempre basato la sua pratica politica sulla guerriglia creando una struttura politica nota come "Partito Comunista Clandestino della Colombia".
Accusate di terrorismo, le FARC si dichiarano semplicemente un gruppo di guerriglieri. Sostengono di rappresentare gli interessi dei poveri che abitano la Colombia rurale contro le classi ricche e si oppongono all'ingerenza degli Stati Uniti d'America negli affari interni della Colombia (particolarmente al Plan Colombia), alla privatizzazione delle risorse naturali, alle multinazionali e alla violenza delle organizzazioni paramilitari.
Le FARC sono probabilmente una tra le più antiche organizzazioni ribelli del mondo, con una forza stimata ormai di 6.000 - 16.000 effettivi al 2008, di cui tra il 20% ed il 30% con meno di 18 anni di età.[1]. Le FARC-EP controllano il 3-5% del territorio colombiano al 2007, concentrati principalmente nelle giungle del sud-est dello stato e nelle pianure ai piedi delle Ande.
Dopo la morte dovuta ad un infarto dell'ex leader Manuel Marulanda Vélez (noto come Tirofijo, colpo sicuro) avvenuta il 26 marzo 2008, le FARC sono guidate dal quasi sessantenne Guillermo Leon Saenz, detto Alfonso Cano, e da un gruppo di altri sette membri tra i quali il comandante militare Jorge Briceño.[2]
Il 1° marzo 2008 le forze armate colombiane hanno ucciso, dopo aver sconfinato in territorio del Ecuador, il numero 2 delle FARC nonché portavoce Raúl Reyes insieme ad altri 18 membri delle FARC tra cui anche la figlia di Manuel Marulanda Vélez compagna di Reyes.[3]
Il 24 febbraio 2008 a Roma è morto a causa di un cancro Bernardo Gutierrez, ex capo delle FARC nel 1990, colpevole secondo i ribelli di essere una figura chiave nei negoziati con il governo Gaviria. Fin dal 1960 milita nelle Farc di cui condivide pienamente i valori etici. Nel 1978 si rende conto che molti all'interno della guerriglia non sono più ispirati dai valori di libertà e giustizia. Tra il 1990 e il 1994 si incontrò più volte con l'allora presidente Cesar Gaviria, i due arrivano a firmare nel 1991 l'attuale carta costituzione colombiana e proclamarono una tregua generale fra esercito e FARC. Costretto all'esilio in Italia, continua la sua lotta contro le FARC, grazie ai mass-media europei, ai quali racconta la sua storia. Durante l'esilio in Italia le FARC massacrano la sua famiglia ancora residente in patria. Poco prima della sua morte lanciò un'appello per la liberazione di Ingrid Betancourt.
Il 18 maggio 2008 si è costituita all'esercito colombiano Nelly Avila Moreno, detta "Karina", comandante del "Fronte 47", considerato uno dei più attivi e violenti tra i vari gruppi rivoluzionari colombiani, e responsabile dell'assassinio di Alberto Uribe Sierra, padre dell'attuale presidente della Colombia.
[modifica] Note
- ^ (EN) Human Rights Watch. "Colombia: Armed Groups Send Children to War." 22 febbraio 2005. disponibile online in inglese Consultato il 1° settembre 2006.
- ^ «Le Farc confermano la morte del loro capo supremo». , 25/05/2008 (consultato in data 25/05/2008).
- ^ Articolo su Wikinotizie: Duro colpo alle FARC: ucciso il numero 2 dei terroristi colombiani