Fondi strutturali
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[modifica] Cenni generali
L'Unione Europea persegue, ai sensi degli articoli 158 e seguenti del Trattato istitutivo della Comunità Europea, una propria specifica politica di coesione economica e sociale. I Fondi strutturali (FESR - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, FSE - Fondo Sociale Europeo) insieme al Fondo di Coesione non sono altro che gli strumenti finanziati creati dalla Commissione europea per cofinanziare, negli Stati membri, gli interventi regionalizzati o orizzontali. La programmazione degli interventi, tramite i Fondi strutturali, è a carattere pluriennale. A livello dei singoli territori i Fondi vengono associati ai Programmi Operativi e agli obiettivi definiti nell'ambito del processo di programmazione. I Fondi strutturali sono stati introdotti con l'avvento dei periodi di programmazione, di durata normalmente settennale, di seguito indicati:
- Programmazione 1994-1999
- Programmazione 2000-2006
- Programmazione 2007-2013 oggi in essere.
[modifica] Programmazione 2000-2006
Il periodo di programmazione 2000-2006 utilizza come strumenti finanziari della politica di coesione economica e sociale i seguenti Fondi strutturali:
- il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR);
- il Fondo Sociale Europeo (FSE);
- il Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia (FEAOG) (detto anche Fondo Europeo di Orientamento e Garanzia Agricola (FEOGA) );
- lo Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca (SFOP).
I Fondi strutturali, per la programmazione 2000-2006, contrariamente al periodo 1994-1999 che ne prevedeva cinque,vengono collegati a soli tre Obiettivi
- Obiettivo 1: ha lo scopo di promuovere lo sviluppo e l'adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo; vi rientrano in particolare le regioni il cui PIL è minore del 75% della media europea,in particolare le Regioni del mezzogiorno di Italia.
- Obiettivo 2: ha lo scopo di sostenere la riconversione socioeconomica delle zone con difficoltà strutturali.
- Obiettivo 3: mira a sostenere, per le regioni escluse dall'obiettivo 1, l'ammodernamento dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione.
La programmazione degli obiettivi a livello nazionale è regolata per l'Obiettivo 1 e l'Obiettivo 3 dal Quadro Comunitario di Sostegno (QCS), mentre il Documento Unico di Programmazione (DOCUP) fa riferimento all'obiettivo 2. Tali documenti sono la base per gli interventi e per le spese concesse ai Fondi strutturali. Questi analizzano la situazione ex-ante socio-economica e ambientale delle regioni interessate dallo specifico obiettivo e delineano le linee di intervento all'interno dei cosiddetti assi prioritari che ordinano l'ampia casistica dei materiali propositivi e progettuali di ogni singolo Programma operativo (PO). All'interno di ogni Obiettivo si sviluppano quindi i Programmi Operativi, che si dividono in Programmi Operativi Nazionali (PON) e Programmi Operativi Regionali (POR) che delineano gli obiettivi specifici all'interno degli assi.
[modifica] Programmazione 2007-2013
La nuova programmazione è basata sull'agenda di Lisbona e ha introdotto diverse variazioni rispetto alla programmazione del periodo precedente sia nella definizione degli obiettivi che restano essenzialmente tre,sia nella composizione dei Fondi strutturali di cui alcuni cambiano nome e finalità come il FEOGA che si trasforma in FEASR e lo SFOP in FEP.Il Docup (documento unico di programmazione) previsto dal periodo di programmazione precedente per le Regioni obiettivo 2 è stato eliminato,tutte le regioni beneficiano invece dei Programmi Operativi Regionali. I nuovi obiettivi sono:
- Obiettivo "Convergenza"
Questo obiettivo, in linea con l'attuale obiettivo 1, è volto ad accelerare la convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo, migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. Esso riguarda gli Stati membri e le regioni in ritardo di sviluppo. I settori d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente nonché efficienza amministrativa. Il finanziamento è effettuato tramite FESR, FSE e Fondo di coesione.
- Obiettivo "Competitività regionale e occupazione"
Questo obiettivo punta, al di fuori delle regioni in ritardo di sviluppo, a rafforzare la competitività, l'occupazione e le attrattive delle regioni. Esso consentirà di anticipare i cambiamenti socio-economici, promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo di mercati di lavoro che favoriscano l'inserimento. Si Il finanziamento è effettuato tramite FESR e FSE. Le regioni ammissibili sono le seguenti:
- le regioni attualmente ammissibili all'obiettivo 1 per il periodo di programmazione 2000-2006, che non soddisfano più i criteri di ammissibilità regionale dell'obiettivo convergenza e beneficiano pertanto di un finanziamento transitorio. Spetta alla Commissione selezionare ed adottare l'elenco delle regioni ammissibili, valido dal 2007 al 2013;
- tutte le altre regioni della Comunità non ammissibili all'obiettivo convergenza.
Per quanto riguarda i programmi finanziati dal FSE, la Commissione propone quattro priorità, in linea con gli orientamenti formulati nell'ambito della Strategia europea per l’occupazione (SEO): accrescere l'adattabilità dei lavoratori e delle imprese, potenziare l'accesso all'occupazione, rafforzare l'inserimento sociale e avviare riforme nel settore dell'occupazione e dell'inserimento.
- Obiettivo "Cooperazione territoriale europea"
Questo nuovo obiettivo è inteso a rafforzare la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale, basandosi sull' iniziativa Interreg. L’azione è finanziata dal FESR. L'obiettivo consiste nel promuovere la ricerca di soluzioni congiunte a problemi comuni tra le autorità confinanti, come lo sviluppo urbano, rurale e costiero e la creazione di relazioni economiche e reti di PMI. La cooperazione è orientata su ricerca, sviluppo, società dell'informazione, ambiente, prevenzione dei rischi e gestione integrata delle acque. Sono ammissibili le regioni di livello NUTS III, situate lungo le frontiere terrestri interne e talune frontiere esterne, nonché alcune frontiere marittime adiacenti, separate da un massimo di 150 chilometri.
L'articolazione territoriale degli interventi viene ripartita in :
- PON (programmi operativi nazionali)
- POR (programmi oerativi regionali)monofondo
- POIN (programmi operativi interregionali).