Far uscire il genio dalla bottiglia
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Far uscire il genio dalla bottiglia oppure il genio è fuori dalla bottiglia (in inglese rispettivamente let the genie out of the bottle e genie is out of the bottle) è una frase idiomatica adoperata prevalentemente negli Stati Uniti d'America che significa "far accadere un qualche cosa (in particolare di indesiderabile o malevolo) che successivamente non possa più essere in alcun modo fermato".
Questo modo di dire presenta molte analogie con i termini "apprendista stregone" e "vaso di Pandora".
[modifica] Etimologia
Non si conosce con certezza chi coniò tale formula ma essa deve il suo nome alla celeberrima favola "Storia di Aladino e della lampada meravigliosa" contenuta nella raccolta di novelle arabo-indiana Le mille e una notte, la cui fama, nella cultura occidentale, ebbe inizio nel Settecento quando l'orientalista francese Antoine Galland ne fece una versione dall'arabo.
[modifica] Impiego
[modifica] Uso generale
L'espressione è ampiamente utilizzata in riferimento al concetto evidente di per sé che dal momento in cui una cosa[1] viene inventata (in altre parole diventa tecnicamente fattibile e ripetibile) poi non esiste più la possibilità di disimparare collettivamente a farla e di rimuovere dalle menti degli uomini le conoscenze relative alla sua esecuzione assieme a tutte quelle propedeutiche a esse. Con la conseguenza appunto che, anche in presenza di un accordo a livello globale per eliminarla, tale entità non potrà essere mai più cancellata completamente e per sempre dal mondo visto che, sapendo oramai come si produce, ci sarà sempre qualcuno che, prima o poi (in segreto o meno), la realizzerà di nuovo da qualche parte (in inglese si parla in questo caso di "breakout", cioè di "evasione" del divieto).
Fenomeno questo che, fra l'altro, si è reso ancor più veritiero da due secoli a questa parte in virtù dell'aumento esponenziale della capacità divulgativa (sia in termini di capillarità che di velocità) dei media moderni e del sempre più ragguardevole sviluppo industriale della società che abbreviano, in misura continuamente maggiore, il lasso di tempo che intercorre tra il momento della scoperta e quello in cui la tecnologia di sua derivazione diventa patrimonio largamente diffuso.
Per estensione, la locuzione viene talvolta menzionata anche in relazione ad altre situazioni simili, quale l'impossibilità di proibire preventivamente la ricerca scientifica (o la messa in atto delle sue applicazioni) in un certo campo.
[modifica] Ambito di utilizzo abituale
« Sapevamo che il mondo non sarebbe stato più lo stesso » | |
(Robert Oppenheimer, direttore scientifico del "progetto Manhattan" dal 1942 al 1945)
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« Le armi nucleari non possono essere disinventate. Le conoscenze scientifiche esistono e non possono essere cancellate con una spugna » | |
(Malcolm Rifkind, ministro degli Esteri del Regno Unito dal 1995 al 1997)
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Un contesto in cui questa enunciazione gergale viene particolarmente usata (anche nella lingua italiana) è quello dello sviluppo delle armi nucleari (soprattutto quelle all'idrogeno) che, con i relativi vettori intercontinentali[2], possono mettere in pericolo la sopravvivenza dell'intero genere umano.
La principale motivazione addotta in favore del mantenimento degli arsenali nucleari infatti è proprio quella che, nonostante la presenza di trattati internazionali, nulla può impedire il rischio di "nuclear breakout", ossia che una qualche nazione non decida ugualmente di munirsene in futuro[3].
[modifica] Note
- ^ Nel senso più ampio del termine, può infatti essere un oggetto fisico, una tecnica ma anche un'ideologia o un tipo di comportamento umano. In quest'ultimo caso si pensi, banalmente, a quando l'uomo primitivo si accorse, per esempio, che poteva togliere la vita a un altro essere vivente colpendolo con forza e imparò così a uccidere.
- ^ Missili balistici con gittata superiore a 5 000 km e bombardieri a lungo raggio.
- ^ Non potendo più fare in modo di eliminare le armi atomiche, si è così pensato di rendere il loro uso militarmente inutile (in quanto controproducente per lo stesso utilizzatore) mediante la cosiddetta "Mutua distruzione assicurata" ("Mutual assured destruction" o "MAD"), all'inizio riguardante solo USA e URSS ma poi via via allargata anche ad altre potenze nucleari emergenti.
[modifica] Bibliografia
- AA. vv. Storia di Aladino e della lampada meravigliosa, in Le mille e una notte. 3a ed. Roma, Newton & Compton editori (collana "Grandi Tascabili Economici Newton/I Mammut 2"), 1998. pp. 679-769. ISBN 88-7983-620-X
- Andrew Mack. Nuclear 'Breakout': Risks and Possible Responses. 1a ed. (in inglese) Canberra, Australian National University (collana "Department of International Relations Working Paper no. 1997/1"), 1997. ISBN 0-7315-2860-3 (testo integrale in inglese)
- Sally Wehmeier (a cura di). Lemma "genie", in Oxford Advanced Learner's Dictionary of Current English (paperback/cd pack). 7a ed. (in inglese) Oxford, Oxford University Press, 2005. p. 646. ISBN 0-19-431649-1 (ricerca in inglese di tutti i lemmi del dizionario)
- Giuseppe Cucchi. Il genio nucleare nella bottiglia, Affari esteri, 2005, 37, 147.
- Michelangelo De Maria. Fermi: un fisico da via Panisperna all'America, Le Scienze - I grandi della scienza, 2004, 6, 8, 85.
- John Conway O'Brien. Freud's civilization revisited in the nuclear age, International Journal of Social Economics, 2001, 28, 5/6/7, 409-425. ISSN: 0306-8293 (sunto in inglese)
- Andrew Mack. Allow the Idea of Nuclear Disarmament a Hearing, International Herald Tribune, venerdì 26 gennaio 1996. (testo integrale in inglese)
- Le armi nucleari 50 anni dopo Hiroshima. Atti del seminario dell'Università di Bari 6 novembre 1995, a cura di Giuseppe Nardulli. (intervento del premio Nobel per la pace Józef Rotblat)
[modifica] Voci correlate
- Conoscenza
- Invenzione (tecnologia)
- Mass media
- Sociologia della conoscenza
- Storia della scienza
- Tecnologia
[modifica] Collegamenti esterni
- "Let the genie out of the bottle" - Dal sito del Cambridge Advanced Learner's Dictionary
- "Genie" - Dal sito del the Free Dictionary Farlex