Clorometano
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Clorometano | |
Nome IUPAC | |
clorometano | |
Nomi alternativi | |
metilcloruro cloruro di metile |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | CH3Cl |
Massa molecolare (u) | 50,49 g/mol |
Aspetto | gas incolore |
Numero CAS | 74-87-3 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g·cm-3, in c.s.) | 0.915 |
Solubilità in acqua | 0.5325 g/100 ml (20 °C) |
Temperatura di fusione (K) | 176 (-97°C) |
Temperatura di ebollizione (K) | 249 (-24°C) (1013 hPa) |
Indicazioni di sicurezza | |
Limiti di esplosione | 19% |
Temperatura di autoignizione (K) | 905 (632°C) |
Simboli di rischio chimico
frasi R: R 10-40-48/20 Le sostanze chimiche vanno manipolate con cautela
Avvertenze |
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Progetto composti |
Il clorometano, noto anche con il nome di metilcloruro, cloruro di metile o per mezzo delle sigle R-40 o HCC 40, è un composto chimico che si presenta sotto forma di gas incolore, infiammabile e caratterizzato da un odore leggermente dolciastro. In passato è stato utilizzato largamente come refrigerante, tuttavia i rischi connessi alla sua tossicità ne hanno ridotto l'impiego ed oggigiorno non è più utilizzato nei prodotti di largo consumo.
Il clorometano fu sintetizzato per la prima volta dai chimici Francesi Jean-Baptiste Dumas e Eugene Peligot nel 1835, facendo bollire una miscela di metanolo, acido solforico e cloruro di sodio. Questa sintesi è tuttora alla base del metodo di preparazione odierno.