Castel Tor

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Il Castel Tor (ted. Schloss Thurn, in lad. Ćiastel de Tor) è un castello della Val Badia e si trova presso il paese di San Martino in Badia.

Indice 1 Cenni storici 2 Museo ladino 3 Note 4 Collegamenti esterni

[modifica] Cenni storici

L'inizio della costruzione del castello si ebbe attorno all'anno 1230 quando per volere dei vescovi di Bressanone fu eretta una costruzione a torre, disposta su tre piani.

Una sua prima documentazione si ha nel 1290, sotto il nome Torre in Geder, che si può tradurre come Torre in Quadra. Il nome deriva dal fatto che il castello si trova all'incrocio tra un Cardine e un Decumano di epoca romana.

Fino al 1331 la struttura fu affidata ai signori di Rodank-Schöneck. Successivamente attorno alla torre si iniziò a costruire una cinta muraria, si alzò la torre di due piani e si costruì un primo piccolo palazzo.

Il vescovo Berthold, nel 1426 vi fece insiediare dei suoi funzionari, con le funzioni di amministratori e giudici.

Dopo il 1580 furono apportate alter modifiche, tale da rendere il castello come lo si vede oggi, nella sua forma romanica: vennero quindi costruite altre due torri circolari attorno alla cinta muraria, e ampliato il piccolo palazzo.

Nel 1803 i vescovi persero il dominio sulla torre, che fu aquistata dai contadini locali, i quali discendenti vi abitarono fino ai tempi nostri.

[modifica] Museo ladino

Nel 1996 la Provincia di Bolzano aquistò il castello per trasformarlo nel 2001 nel museo ladino, che offre informazioni sulla storia, la lingua, la cultura, le leggende, l’archeologia, la geologia, il turismo e l’artigianato tipici del popolo dei ladini. ^[1]

Oltre alla normale esposizione del museo, durante il corso dell'anno sono visitabile alcune mostre temporanee, come ad esempio la mostra su Il mistero delle coppelle.

Il museo è aperto tutto l'anno con orari diversificati a seconda della stagione.

[modifica] Note

1. ^ Wieser Johann, Museum Ladin Ciastel de Tor. Editore: Museum Ladin Ciastel de Tor, 2003

[modifica] Collegamenti esterni

• Homepage del Museo ladino