Carta Europea dei Ricercatori
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La Carta Europea dei Ricercatori (redatta dalla Commissione delle Comunità Europee l'11 marzo 2005) è un insieme di principi generali e requisiti che specificano il ruolo, le responsabilità e i diritti dei Ricercatori e delle persone che assumono e/o finanziano i Ricercatori.
Indice |
[modifica] Destinatari e scopo
La Carta Europea dei Ricercatori è destinata a tutti i Ricercatori dell’Unione Europea, durante tutte le fasi della loro carriera, e disciplina tutti i campi della Ricerca, nel settore pubblico e in quello privato, indipendentemente dal tipo di nomina o di occupazione, dalla natura giuridica del datore di lavoro o dal tipo di organizzazione o istituzione nel quale il Ricercatore opera. Essa tiene conto della molteplicità dei ruoli svolti dai Ricercatori, anche al di fuori della pura attività di ricerca e/o di sviluppo, come, ad esempio, nell'attività di supervisione, di mentoring e di gestione, o nei compiti amministrativi.
Lo scopo della Carta Europea dei Ricercatori è quello di garantire che la natura dei rapporti tra i Ricercatori e i datori di lavoro e/o finanziatori favorisca la produzione, il trasferimento, la condivisione e la diffusione delle conoscenze e dello sviluppo tecnologico, e sia propizia allo sviluppo professionale e alla carriera dei Ricercatori.
La Carta Europea dei Ricercatori si basa sul presupposto che i Ricercatori e le persone che li impiegano e/o li finanziano hanno l’obbligo assoluto di garantire il rispetto dei requisiti della propria legislazione nazionale o regionale. Qualora i Ricercatori beneficino, per uno o più aspetti, di uno status e di diritti più favorevoli di quelli previsti dalla Carta Europea dei Ricercatori, le disposizioni di quest’ultima non debbono essere invocate per modificare in senso sfavorevole lo status e i diritti già acquisiti.
L'adesione alla Carta Europea dei Ricercatori comporta il rispetto dei diritti fondamentali e l'osservazione dei principi riconosciuti dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
[modifica] Principi generali e requisiti
I principali principi generali e requisiti applicabili ai Ricercatori sono: la libertà di ricerca, il rispetto dei principi etici, la responsabilità professionale e finanziaria, il rispetto degli obblighi contrattuali e legali, l'impegno per la diffusione e la valorizzazione dei risultati conseguiti, i doveri di supervisione e gestione, l'impegno per una crescita professionale continua.
I principi generali e requisiti validi per i datori di lavoro ed i finanziatori sono: il riconoscimento della professione di tutti i Ricercatori, il divieto di ogni forma di discriminazione (per genere, età, religione,…), la garanzia di un ambiente di ricerca stimolante, di condizioni di lavoro flessibili, di stabilità e continuità dell'impiego, di finanziamenti e salari giusti ed attrattivi, di equilibrio di genere, l'elaborazione di strategie per lo sviluppo professionale dei Ricercatori, il riconoscimento del valore della mobilità geografica e disciplinare, la garanzia dell'accesso alla formazione alla ricerca e della formazione continua, il riconoscimento dei diritti di proprietà intellettuale, la garanzia di un giusto equilibrio tra attività di insegnamento e l'attività di ricerca, l'adozione di sistemi di valutazione indipendenti e trasparenti, la partecipazione dei Ricercatori agli organismi decisionali e consultivi delle istituzioni in cui operano, l'adozione di procedure di assunzione conformi ai principi stabiliti nel Codice di Condotta per l'Assunzione dei Ricercatori.
[modifica] Sottoscrizione della Carta Europea dei Ricercatori
Il 14 dicembre 2005 i Presidenti di molti Enti di Ricerca italiani hanno sottoscritto l'impegno formale a recepire per quanto di loro competenza sia la Carta Europea dei Ricercatori che il Codice di condotta per la loro assunzione, come pure a sollecitare il Governo, il Parlamento e le altre amministrazioni pubbliche, nonché il mondo economico, industriale e sociale, ad adottare, per quanto di propria competenza, iniziative conformi ai principi ivi contenuti.
Analogo impegno è stato preso il 7 luglio 2005 da tutti i Rettori delle Università italiane.
Nonostante tali impegni formali, ad oggi (aprile 2008) nessuna modifica è stata apportata agli Statuti delle Università o ai Regolamenti degli Enti di Ricerca, né ai contratti di lavoro, affinché i principi invocati dalla Carta Europea dei Ricercatori trovino effettiva applicazione.