Campo petrolifero
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Un campo petrolífero è una zona con abbondanza di pozzi dai quali si estrae petrolio dal sottosuolo. Poiché le formazioni sotterranee che contengono petrolio si estendono in aree molto vaste, anche varie decine di chilometri, uno sfruttamento completo comprende vari pozzi sparsi in un'area estesa. Inoltre vi sono pozzi di esplorazione che investigano i limiti del giacimento e oleodotti per il trasporto del petrolio.
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[modifica] Problemi dei campi petroliferi
Poiché un campo petrolifero spesso si trova parecchio lontano dalle aree urbane, renderlo operativo può essere un compito estremamente complicato, soprattutto per la logistica e la necessita' di installare infrastrutture partendo dal nulla. Ad esempio, i lavoratori che vi lavorano per mesi o anni richiedono abitazioni. Così gli ospedali e l'equipaggiamento richiedono elettricità ed acqua. Le tubazioni in zone fredde devono essere riscaldate. Un eccesso di gas naturale deve esser bruciato se non se ne fa uso, così che si necessita di un forno e tubazioni per trasportarlo dal pozzo al forno.
[modifica] Come si presentano e lavorano
Una volta il tipico campo petrolifero era una piccola città autosufficiente in mezzo ad un paesaggio puntellato prima da torri di perforazione (oil derricks) e pompe meccaniche conosciute come nodding donkeys a causa del loro braccio in movimento oscillante. Varie imprese, come Baker e Halliburton, hanno organizzazioni specializzate nella costruzione in grande scala dell'infrastruttura necessarie per mettere in opera un campo economicamente sfruttabile.
I campi petroliferi situati sotto il mare sono sfruttati tramite apposite piattaforme. Una piattaforma puo' accogliere petrolio e gas naturale tramite condotte da svariati pozzi situati nel raggio anche di diversi chilometri. I pozzi sono trivellati da apposite navi. Sul fondo del mare viene installata la testa del pozzo, che in inglese viene chiamata "Christmas Tree" (albero di Natale). Il nome deriva dall'aspetto piramidale delle prime teste di pozzo degli anni '70. I pozzi sono comandati in remoto dalla sala di controllo della piattaforma cui fanno capo. Alla base delle piattaforme in genere si trovano uno o piu' pozzi dai quali si estrae il petrolio e/o il gas naturale. Il termine estrazione e' improprio in quanto il petrolio arriva in superficie grazie alla pressione del giacimento sottostante. Al diminuire della pressione del giacimento diminuisce la sua produttività.
Il petrolio o il gas naturale estratto dai pozzi possono o meno subire un primo trattamento sulla piattaforma per poi essere esportato tramite condotte a impianti situati sulla terraferma quali per esempio raffinerie. A giacimenti di petrolio è quasi sempre associato del gas naturale. In passato il gas naturale non era facilmente commerciabile e veniva spesso bruciato a Torcia. Oggi in molti paesi questa pratica e' vietata (e inoltre in gas naturale e' sempre più richiesto sul mercato). Tuttavia alle volte, se proprio il gas non e' commerciabile, non viene bruciato ma viene bensì re-iniettato nel giacimento per mantenerne la pressione e quindi la produttività. Questa reiniezione puo' essere fatta tramite un pozzo distinto, perforato a questo scopo, chiamato di "pozzo di iniezione", oppure iniettando il gas nello spazio anulare del pozzo stesso. Alcune compagnie petrolifere usano acqua ad alta pressione in luogo del gas naturale al fine di aumentare la produttività.
[modifica] Quanti ne esistono?
Esistono più di 40.000 campi petroliferi in tutto il globo, in terra come in mare. I maggiori sono il Ghawar in Arabia Saudita ed il Great Burgan in Kuwait, con più di 60 miliardi di barili (10 km³) stimati ciascuno. La maggior parte dei campi petroliferi sono molto più piccoli. Secondo il US Department of Energy (Energy Information Administration), nel 2003 gli USA da soli avevano più di 30.000 campi.
Nell'epoca moderna, la localizzazione e le riserve conosciute dei campi petroliferi sono un fattore chiave in molti conflitti geopolitici.