Bruco (larva)
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(Lao-tse)
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Il bruco è lo stadio larvale dei lepidotteri.
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[modifica] Descrizione
I bruchi (o larve eruciformi) hanno forma allungata e aspetto vermiforme. In essi si distingue il capo, seguito da 3 segmenti toracici e 10 segmenti addominali. L'apparato boccale è masticatore. Nel capo sono presenti anche degli occhi semplici detti stemmata (mancano quelli composti) e antenne piuttosto ridotte. I segmenti toracici portano tre paia di zampe articolate, mentre nell'addome sono presenti le pseudozampe (false zampe), in genere 5 paia. Il tegumento presenta un numero variabile di peli o setole (con funzione sensoriale oppure di rivestimento e protezione, talvolta urticanti), sparse o distribuite a ciuffi, anche su tubercoli.
[modifica] Abitudini alimentari
La quasi totalità dei bruchi è fitofaga, cioè ricava il proprio nutrimento dalle piante. Molti di essi risultano perciò dannosi a specie vegetali di interesse agricolo o forestale. In genere si nutrono delle foglie, erodendone i margini e lasciando così evidenti tracce della loro presenza. In qualche caso piegano i margini delle foglie o arrotolano le foglie fissandole con fili di seta, rendono gli steli morbidi oppure attaccano altre parti della pianta come gemme, fiori, frutti o semi. I microlepidotteri del genere Yponomeuta avvolgono i rami in una sorta di “ragnatela”. |
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[modifica] Comportamento e strategie difensive
Comportamenti gregari sono abbastanza frequenti tra i bruchi. Le larve di varie specie di Yponomeutidae, Lasiocampidae, Notodontidae (come la processionaria del pino e la processionaria della quercia) e Lymantriidae vivono in gruppi e si rifugiano in nidi sericei.
Molti presentano colororazioni e forme criptiche, grazie alle quali si mimetizzano, confondendosi con le foglie o altre parti della pianta; talvolta assumono l'aspetto di fiori (come alcune Noctuidae del genere Cucullia, che sembrano infiorescenze di Artemisia) oppure si irrigidiscono in una posizione particolare in modo da sembrare piccoli rametti (come molte Geometridae).
Tra le strategie di difesa contro i predatori si annoverano anche colorazioni aposematiche e la presenza di spine velenose (come in Automeris io), peli urticanti (ad esempio nella processionaria del pino) e secrezioni ripugnanti (come nel macaone).
[modifica] Accrescimento
Come in tutti gli insetti, l'accrescimento non può realizzarsi in maniera continua ma avviene mediante mute. Il numero degli stadi larvali varia di norma da 3 a 5. Spesso passando da uno stadio all'altro cambiano la colorazione e l'aspetto generale, tanto che in alcuni casi si fa fatica a riconoscere i bruchi di età diversa come appartenenti alla stessa specie.
[modifica] Metodi di lotta
Bisogna innanzitutto raccogliere i bruchi, poi affrettarsi a potare i rami colpiti e le parti avvolte nella rete.
Controllare biologicamente l'infezione con Bacillus thuringiensis o chimicamente con un pesticida. Molto efficaci risultano: piretro, permethrin o pirimiphos-methyl.
[modifica] Bibliografia
- Ancilotto A., Grollo A. & Zangheri S, 1970 - Nel mondo delle farfalle: i bruchi. Arnoldo Mondadori Editore, 201 pp.
- Carter D.J. & Hargreaves B., 1986 - A field guide to caterpillars of butterflies & moths in Britain and Europe. Collins, London, 295 pp.
- Della Beffa G., 1961 - Gli insetti dannosi all'agricoltura. Hoepli, Milano, 1106 pp.
- Sbordoni V. & Forestiero S., 1984 - Il mondo delle farfalle. Arnoldo Mondadori Editore, 312 pp.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
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