Brigate Autonome Livornesi
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Le Brigate Autonome Livornesi (nome spesso abbreviato in BAL) erano un gruppo ultras che seguiva la squadra di calcio del Livorno.
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[modifica] Storia
Il gruppo nasce nel 1999 grazie ad una fusione fra fazioni ultras precedenti come Magenta, Fedayn, Sbandati, Gruppo Autonomo. Lo scopo di questa fusione va ricondotta a scopi principalmente di centralizzazione e di maggior organizzazione del tifo. Sono caratterizzati dall'ideologia fortemente comunista e sono fra i promotori dell'iniziativa "Fronte di resistenza ultras" (insieme agli ultras di Ternana, Ancona e Casertana) che si prefiggeva come fine quello di contrastare l'ideologia di destra all'interno delle curve italiane.
Vi sono molti episodi controversi nella storia del gruppo; fra quelli che hanno fatto maggiore scalpore vanno segnalati lo striscione "Tito ce lo ha insegnato, le foibe non sono reato" esposto durante una partita con la Triestina e i fischi durante il minuto di silenzio per le vittime della strage di Nassiriya.
Il gruppo è stato colpito negli anni da numerosissimi provvedimenti "daspo" (interdizione agli stadi), fino ad arrivare a 500 in un'unica stagione calcistica, che ne hanno portato allo scioglimento ufficiale nel 2003 [1].
[modifica] Note
- ^ dal sito della polizia di stato
« degli stadi striscioni relativi alla tematica del razzismo e distribuito una "fanzina" antirazzista redatta dallo stesso sodalizio. » « del "Progetto Ultrà", nato alla fine del 1995, finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito della più ampia iniziativa "Cities Antiracism Project" con il contributo anche del Comune di Bologna e della Regione Emilia Romagna, è quella di contrastare i comportamenti violenti, intolleranti e xenofobi dentro e fuori gli stadi di calcio »